Showing posts with label divulgazione scientifica. Show all posts
Showing posts with label divulgazione scientifica. Show all posts

13 January 2009

Progetto Galileo e Progetto Darwin 2009

Per vostra informazione, oggi è uscito il mio secondo contributo a Progetto Galileo.
Ma la vera notizia è la partenza dell'iniziativa Progetto Darwin 2009: una serie di articoli sull’evoluzionismo che verranno pubblicati nei prossimi mesi per festeggiare i 200 anni dalla nascita di Carletto Darwin e i 150 anni dalla pubblicazione del suo L'origine delle specie. Ci saranno articoli non solo dal punto di vista scientifico e divulgativo, ma anche da punti di vista inusuali e speriamo interessanti.
Sì, a un certo punto potrebbe anche comparire un mio pezzo, ma gli altri saranno sicuramente molto meglio: non perdeteveli!
 
PS/UPDATE
Oggi è già uscito il primo pezzo!

07 January 2009

global warming, global warning? - 3

Le considerazioni di questo post mi frullano per la testa da prima delle vacanze di Natale. Ora però sembrerà che siano l'ennesima reazione alla notizia sull'estensione dei ghiacci al Polo Nord
In realtà è da tempo che sono sempre più confuso, in pratica da quando ho aggiunto i feed di climatemonitor al mio gReader.
Va bene il principio di autorità, ma vorrei che le mie autortià — sylvie, ad esempio, o Carletto Darwin, o weissbach... giusto per dirne alcune — provassero a suggerire anche un abozzo di risposta, ad esempio, ad obiezioni ben assestate come quella secondo cui la capacità di assorbimento della CO2 sarebbe già correntemente saturata, come, ancora, non ci sarebbe questa grande correlazione fra l'aumento di concentrazione di CO2 e variazioni di temperatura. Oppure a quella secondo cui all'effetto serra contribuirebbe molto più, ad esempio, il vapor acqueo rispetto alla CO2, e comunque il loro effetto sulla temperatura globale sarebbe di gran lunga minoritario rispetto ad altre e ben più rilevanti variabili climatiche come la forzante solare (che, en passant, non vuole saperne di ripartire), i cicli di temperature oceaniche (Pacific Decadal Oscillation, PDO) o le frequenze relative di El Niño rispetto a La Niña.
Insomma, qualcosa con cui rispondere a quel che beppe caravita chiama il controcanto all'ICPP.
Senza sfida, sinceramente, per (tentare di) capire.

26 December 2008

Molte nature


Enrico Bellone
(foto: liberliber)
Certo che Enrico Bellone scrive proprio a densità nucleare. Nella prefazione al suo ultimo Molte nature, Giulio Giorello cita, di Bellone stesso, questa frase, tratta da Il mondo di carta:
L'oggettività non sta in un determinato metodo, ma nel processo storico per cui i vari metodi e le diverse forme della spiegazione secondo regole sono costretti a variare in funzione delle risposte che la natura offre alle sensate domande.
Chiaro, no?
Be', se avete difficoltà a coglierne il senso, sappiate che lì dentro c'è di tutto: è un densissimo compendio di Quine e del suo olismo della conferma e relatività ontologica; è una risposta definitiva a Popper e al suo problema della demarcazione; e ci sono dentro anche, seppur polverizzati e fatti poltiglia, Kuhn, Lakatos & Co.
Certo, è una frase estrapolata dal contesto. Del resto tutta la prefazione di Giorello è un'accozzaglia di citazioni di Bellone il cui senso è quasi incomprensibile.
Spero — ci conto — che il libro abbia tutt'altro stile.
 
UPDATE: e infatti...

05 November 2008

GOCE, LHC, LINAC 4 e CDF


il geoide così come sarà misurato da GOCE
(foto: ESA)
Ecco un post bello stagionato... quasi aceto ormai :(
Metto insieme cose sparse.
Ricordate che vi avevo parlato di GOCE e del rinvio del suo lancio? Ebbene, dopo un ulteriore rinvio temporaneo... è stato rinviato definitivamente. A quando, di preciso, non si sa, ma comunque nel 2009.
Esattamente come il rinvio dell'accensione di LHC dopo l'incidente del 19 settembre: i più ottimisti intendono che si ripartirà regolarmente in primavera, dopo il normale periodo di manutenzione invernale per i costi dell'elettricità, ma il comunicato del CERN, a voler pensar male, parla genericamente di 2009...
A proposito, se vi interessa capire cos'e' successo nell'incidente, potete dare un'occhiata all'analisi dettagliata, di cui potete trovare una "traduzione" in italiano da Marco.
Nel frattempo, mentre l'anello di LHC si prepara al letargo, qui al CERN hanno già cominciato a scavare, in vista dell'upgrade dell'acceleratore. Sono appena iniziati, cioè, i lavori di ingegneria civile per la costruzione di Linac 4, il nuovo iniettore di protoni che nel 2013 dovrebbe sostituire l'ormai anziano (30 anni!) Linac 2 (il Linac 3, per chi si chiedesse se si saltano i numeri dispari, è semplicemente l'iniettore di ioni pesanti, correntemente usato). Si tratta del primo stadio di accelerazione dei protoni, prima di passare al PS Booster, quindi al Proto-Sincrotrone (PS) e infine al Super-Proto-Sincrotrone (SPS), prima di entrare nel vero anello di LHC. Linac 4 sarà lungo più del doppio di Linac 2 (80 metri contro 36) e dovrebbe iniettare pacchetti di protoni più energetici (160 MeV contro 50) e più densi, il tutto per migliorare la luminosità del fascio finale (la luminosità è l'altro parametro principale, assieme all'energia, che caratterizza il fascio di un acceleratore ed è legato alla sua sezione d'urto, ovvero alla probabilità di interazione fra le particelle dei due fasci opposti). Ulteriori dettagli sulla costruzione del Linac 4 potete trovarli nell'ultimo bollettino del CERN.

parte del detector di CDF
(foto: wikipedia)
E l'ultima sigla nel titolo di questo post?
Si riferisce al Collider Detector del Fermilab, uno dei due esperimenti del Tevatron, l'altro grande acceleratore di particelle, negli Stati Uniti. E la notizia, di pochissimi giorni fa, è che a CDF avrebbero forte evidenza di qualcosa che non si riesce a spiegare col modello standard. L'articolo è su arxiv.org e racconta di come sarebbe stata osservata la creazione di muoni piuttosto lontano dal vertice di interazione protone-antiprotone (molti millimetri, invece che qualche centinaia di micron), come se fossero il prodotto di decadimento di una particella dalla vita piuttosto lunga, non prevista dal modello standard. La cosa, come potete immaginare, ha suscitato molto scalpore: in rete se ne discute un po' ovunque, ad esempio a cosmic variance, a resonaances, da dorigo e da Peter Woit (quello di Not Even Wrong). Se cercate qualcosa in italiano, passate ancora da Marco, andate sul sicuro. Sarebbe una cosa notevole, perchè un simile fenomeno non è caratteristico di nessuna delle innumerevoli estensioni del modello standand delle particelle elementari, e dunque rappresenterebbe un bello scompiglio foriero di novità realmente nuove. Ma, precisamente per lo stesso motivo, è forte anche il sospetto che, al contrario, possa trattarsi di un falso allarme, di qualcosa dovuto – sparo – ad una sistematica dell'apparato sperimentale non ancora ben compresa, o a una qualche sottovalutazione degli effetti di "fondo" predetti dal modello standard...
Staremo a vedere.

02 November 2008

I polpi dell'orologiaio miope


Polpo dagli anelli blu
(foto Sarabellum, via L’orologiaio miope)
Se seguite i miei shared item (qui i feed) li avrete già notati: due post semplicemente fantastici.
 
Una delle specie piu’ intelligenti che conosciamo, ma la cui intelligenza ci appare inspiegabile e fuori posto.
 
[...] il polpo cambia colore. Come? Il meccanismo e’ pazzesco.
 
PS
[...] Come faccia, e’ un mistero. C’e’ sicuramente qualcosa che non abbiamo capito, anche perche’ pare che i polpi vedano in bianco e nero!
Ecco, non chiedetemi, dopo la serie sulle api, di farne un'altra sulla visione dei polpi...! :)

29 October 2008

Scienza in piazza a Trieste

Come si dice in questi casi: ricevo dagli amici di Trieste e volentieri pubblico.
Stiamo organizzando l'iniziativa di protesta triestina... la nostra facoltà (o meglio un gruppetto di noi ;-) ) ha organizzato una manifestazione che si chiama "Scienza in piazza": una serie di conferenze divulgative vertenti sui 4 angoli (una frase a caso...) della fisica moderna e sul loro impatto sulla società nella fantastica cornice di Piazza Unità d'Italia. Abbiamo ricevuto ottima risposta da parte dei professori e ci sono anche nomi importanti...
Potete trovare maggiori informazioni su sites.google.com/site/scienzainpiazza e alcune foto delle lezioni in piazza di ieri qui.

06 October 2008

Progetto Galileo

Come avrete sospettato leggendo l'ultimo commento OT, e come avrete intuito dalla nuova figurina che d'ora in poi campeggerà in alto a destra, sono stato ingaggiato come potenziale collaboratore di Progetto Galileo.
No, su, smettetela di stracciarvi le vesti piangendo per il fatto che ora, diventato mercenario, non troverò più il tempo per aggiornare questo, di blog, nemmeno con la sua usuale cadenza da bradipo: lì bisognerà pensare, quando si scrive, per cui i miei ritmi saranno ancora più lenti.
Al momento, insomma, la cosa è una pura formalità, giusto per poter fregiarmi di una sì nobile appartenenza. :)

26 August 2008

10 settembre 2008

8 settembre 2008, UPDATE:
Pare che il lancio di GOCE sarà rimandato al prossimo 5 ottobre per anomalie al lanciatore... :(
 
 
Ora che anche Strasburgo ha dato il via libera, fra una settimana gran parte del mondo scientifico guarderà con trepidazione l'accensione di LHC, ovvero il primo tentativo di far circolare stabilmente un fascio di protoni. (Per l'occasione sarà allestita anche una diretta web!)
Ma per quello stesso giorno è previsto anche il lancio di GOCE, il satellite dell'ESA che analizzerà la variazioni del campo gravitazionale terrestre. In Come una palla di plastilina potete trovare un'accattivante descrizione della missione, mentre sul sito ufficiale dell'esa potete trovare aggiornamenti, foto e un bellissimo video.
Questo 10 settembre sarà un grande giorno!
 
PS
Viste le recenti preoccupazioni del pubblico per i rischi legati ad LHC, Cristian++ suggerisce questo video, ma io stesso posso rassicurarvi ancora di più annunciando che è stato predisposto, come potete vedere cliccando sull'immagine qui sotto, presa direttamente dalla caverna di CMS, un ulteriore meccanismo di sicurezza per scongiurare anche la più remota eventualità di catastrofe...

05 August 2008

LHC startup - UPDATE

Al solo scopo di tranquillizzare la mamma del mau, ecco qualche aggiornamento sull'accensione del Large Hadron Collider.
Una fonte ufficiale sul "collaudo" dell'acceleratore è l'LHC commissioning with beam, dove potete trovare alcune informazioni (un po' tecniche) sullo stato dei lavori e qualche (sempre ottimistica) previsione sulla tempistica. In particolare viene confermato (LHC Sector Test with Beam) che faranno prima un injection test in cui verrà fatto circolare il fascio solo su un arco e non su tutto l'anello dell'acceleratore: per orientarvi nello schema (e pianificare la vostra fuga dal buco nero) potete far riferimento a questa foto, in cui CMS e' il punto 5, tra Segny e Cessy; Alice è il punto 2, tra Sergy e Pouilly; Atlas è il punto 1, di fronte all'entrata del CERN; e infine LHCb è il punto 8, sul confine franco-svizzero accanto alle piste dell'aeroporto di Ginevra.
Bisognerà aspettare settembre per vedere il fascio circolare su tutto l'anello e un paio di mesi per raggiungere le prime collisioni a 10 TeV.
In ogni caso, poi, con l'inverno l'acceleratore verrà comunque spento (d'inverno la corrente elettrica costa di più...!) e preparato per il run del 2009 che dovrebbe finalmente raggiungere l'energia di 14 TeV.
Per concludere, qualche parola ancora sui pericoli di LHC. Al di là di rassicurazioni teoriche sull'evaporazione pressochè istantanea di eventuali buchi neri che dovessero mai essere creati, c'è una rassicurazione pratica che non poggia su alcuna "teoria" ma su un dato empirico (per chi non si fida delle teorie...): collisioni come quelle che avverranno in LHC, e, anzi, anche ordini di grandezza più energetiche, avvengono tutti i giorni fra i protoni dei raggi cosmici e l'alta atmosfera: se mai qualcosa di così terribile come la creazione di un buco nero potesse davvero accadere, sarebbe già successo qualche centinaia di milioni di anni fa, e noi non saremmo qui a parlarne.
Direi che si può stare tranquilli davvero, no?

05 June 2008

la singolarità sbagliata

Grazie a Moto browniano vengo a sapere del report di IEEE spectrum online su questa mitica singolarità tecnologica. In fondo in fondo, penultimo, c'è forse l'articolo più interessante di tutti quelli presentati (non che li abbia letti, in realtà...), che si riassume così: The story of the Singularity is sweeping, dramatic, simple — and wrong.

08 May 2008

CERN: LHC start-up

With this note we want to inform you about the latest
schedule and planning of the LHC start-up, as it was
agreed yesterday in a special meeting chaired by the
Director-General, bringing together the experiments and
the LHC machine.

Based on the good progress for the cool down of the LHC
sectors, and on the powering tests from two sectors, the
following planning was arrived at:

1) End of June: The LHC is expected to be cooled down.
The experiments are requested to have
their beam pipes baked out.

2) Mid of July: The experimental caverns will be closed
after the caverns and tunnel have been
patrolled. From then on the controlled
access system will be fully activated.

3) End of July: First particles may be injected, and the
commissioning with beams and collisions
will start.

4) It is expected that it will take about 2 months to have
first collisions at 10 TeV.

5) Energy of the 2008 run: Agreed to be 10 TeV. The machine
considers this to be a safe setting to optimize up-time
of the machine until the winter shut-down (starting
likely around end of November). Therefore, simulations
can now start for 10 TeV.

6) The winter shut-down will then be used to commissioning
and train the magnets up to full current, such that the
2009 run will start at the full 14 TeV design energy.

11 February 2008

Darwin day: i pennacchi di San Marco

Quest'anno, a differenza dell'anno scorso, vorrei cogliere l'occasione del Darwin Day per segnalarvi la versione online di un celebre articolo di Stephen Jay Gould e Richard Lewontin che vi propongo:
 
I pennacchi di San Marco e il paradigma di Pangloss
 
L'aria che si respira in queste poche pagine è davvero lontana anni luce da quella de Il gene egoista. Non è questione di mettere in discussione come errati singoli fenomeni e le loro spiegazioni, come l'interessante concetto di fenotipo esteso, quanto quello di capire qual è l'ordine di importanza, in generale, nella storia della vita sulla Terra, delle spinte adattive rispetto a meccanismi evolutivi di tipo non-adattivo (deriva genetica, allometria, et cetera...).
Per chi non ha mai letto niente di Gould, queste poche pagine possono rappresentare l'occasione per un invitante assaggio della sua prosa.
 
L'UARR di Milano organizza per il Darwin Day una conferenza il 20 febbraio; se invece siete dalle parti di Roma, potete partire da qui; del resto febbraio è un mese ricco di appuntamenti... :)
 
PS
Sullo SWIF potete anche trovare un'intera sezione dedicata a quest'articolo, con una nota introduttiva, un link alla versione originale, un'altra versione italiana corredata di immagini, e del materiale di approfondimento sia sul lato darwiniano ed evoluzionistico, che architettonico.
 
PPS
Lap(l)aciano, non mi sono dimenticato: ho letto nonoverlapping magisteria, prima o poi scriverò un commento...

30 October 2007

Richard Dawkins contro Stephen Jay Gould

Ho finalmente finito di leggere Il gene egoista di Dawkins. Di più, dietro suggerimento di Federico, mi sono anche bevuto il breve libro di Sterelny Kim: Dawkins contro Gould.
Ma non c'è niente da fare, nonostante Kim penda sensibilmente dalla parte di Dawkins, a me continuano a sembrare di gran lunga quelle di Gould, le posizioni le più ragionevoli.
   —   ∴   —   
Intendiamoci, il libro di Dawkins ha dalla sua diversi punti sicuramente positivi. La cosa che mi ha colpito maggiormente, nella parte iniziale del libro, è la sua definizione di gene (che riprende da C. G. Williams). Partendo da una definizione a livello molecolare di selezione naturale come di "sopravvivenza differenziale di entità" — sopravvivenza, è questo il punto, sottoforma di copie — e dando per buona la riproduzione sessuata diploide (con l'abominevole duplicazione dei geni su alleli corrispondenti e crossing-over durante la meiosi che spezza e ricompone la sequenza di basi di ogni cromosoma in frammenti di lunghezza arbitraria), Dawkins propone una definizione intensiva di gene come una qualsiasi porzione di DNA che sia abbastanza piccola da durare per un gran numero di generazioni e da essere distribuita in un gran numero di copie. Una definizione simile, anche se apparentemente vaga, ha il notevole pregio di mettere in evidenza le condizioni minime perchè una porzione di DNA possa essere soggetta al meccanismo di selezione naturale. Sto pensando a tutti quegli studi di bioinformatica e dintorni, che analizzano il codice genetico dal punto di vista della teoria dell'informazione (in termini entropici e statistici) e che possono essere interessati a quella enorme porzione di DNA di ogni organismo che sembra non codificare per nessuna proteina e non avere nemmeno un ruolo attivo nella regolazione genica. In un simile contesto una definizione come quella proposta da Dawkins potrebbe essere molto utile, immagino, perchè tali porzioni di DNA non hanno un fenotipo su cui può esercitarsi una qualche pressione di selezione naturale "tradizionale", basata sull'utilità del fenotipo stesso. Dico "sto pensando" perchè in realtà di questo tipo di studi non si accenna neanche, nel Gene egoista. La ragione più probabile è che al tempo in cui il libro è stato pubblicato (per la prima volta) tali studi non esistevano ancora o quasi; e dunque non se ne può certo fare una colpa a Dawkins. Quel che invece lascia molto perplessi è l'idea che un approccio simile possa essere sufficiente per spiegare l'evoluzione della vita sulla Terra non solo a partire dalle prime molecole replicantisi nel brodo prebiotico primordiale, ma addirittura in tutto il suo ulteriore e complicato svolgimento dietro le doppie mura di una membrana e un nucleo cellulare.
Volendo riassumere in un singolo giudizio, tranchant e semplicistico, le (mie) critiche alle idee di Dawkins, potremmo dire che è ingenuo.
La parte in assoluto più ingenua appare, senza dubbio, quella sulla cosiddetta selezione parentale. La sua teoria potrà anche essere ragionevolmente applicata (e con successo) per spiegare la stranezza del comportamento "sociale" degli insetti a riproduzione aplodiploide (in cui le femmine sono diploidi e i maschi aploidi, e la trasmissione dei dei geni alla generazione successiva avviene attraverso un meccanismo piuttosto complicato...), ma appare troppo semplicistica per essere applicata anche nel caso di specie con socialità molto più complessa come i mammiferi e addirittura alla sociobiologia.
Personalmente avrei da discutere fin dai presupposti teorici alla kin-selection. Non mi è per niente chiaro, infatti, come si risponde all'obiezione che tutti gli organismi appartenenti ad una stessa specie hanno, parenti o meno, oltre il 90% dei geni in comune. In una nota aggiunta ad una ristampa del libro, Dawkins si limita a rimandare ad un suo altro articolo per una risposta a questa obiezione (non poteva almeno accennare all'idea?), limitandosi a dire che i parenti hanno una percentuale di geni in comune oltre alla base comune a tutta la specie. Non capisco però come, seguendo ragionamenti analoghi a quelli di Dawkins, non si possa immaginare un gene che, risiedendo nella parte "comune" del patrimonio genetico di una specie, non fosse stato selezionato per la sua capacità di codificare per un qualche comportamento altruistico nei confronti di un qualsiasi individuo della specie. Ma al di là di questi dettagli che potremmo dire "tecnici", le perplessità fondamentali restano quelle di un meccanismo troppo delicato (la probabilità di far sopravvivere un gene identico presente in un altro organismo imparentato) in un contesto troppo complesso (quello del comportamento sociale di organismi molto evoluti). Di più: tutte le critiche di Gould ai presupposti stessi della sociobiologia, Dawkins o non Dawkins, mi paiono estremamente forti e convincenti, per cui sono portato a un forte scetticismo per tutti i tentativi di spiegare in termini evolutivi semplici dei caratteri molto specifici del comportamento di animali superiori.
Ancor più in generale, quello che mi lascia estremamente scettico sul modo di procedere di Dawkins è questa (non solo sua) tendenza a spiegare un po' tutto sulla base dell'utilità evoluzionistica. Bastano poche letture di Gould per convincersi che le mutazioni geniche non possono produrre qualsiasi cosa e che le infinite potenzialità dell'evoluzione sono letteralmente potate dalle soluzioni adottate contingentemente in una certa fase della storia della vita sulla Terra e che forniscono la base di partenza per ogni sviluppo evolutivo successivo (e allo stesso modo, può non aver sempre senso cercare a tutti i costi di trovare una spiegazione adattiva ad ogni caratteristica di un essere vivente, come, probabilmente, è il caso della mantide religiosa che decapita il suo "sposo" durante l'accoppiamento...). Le possibili forme animali e vegetali teoricamente possibili sono fortemente limitate non solo dai vincoli fisici e strutturali, ma anche e forse soprattutto dai limiti "chimici" dell'esistenza di una mutazione che possa portare a intraprendere una particolare soluzione adattiva (vedi il paradigmatico esempio del pollice del panda). Un altro esempio di questi limiti proveniente da una mia lettura recente (e non si tratta di Gould) è quello della domesticabilità di specie animali e vegetali selvatiche. La lettura, l'avrete subito intuito, è Armi acciaio e malattie [›››]. La domesticazione di una specie vegetale o animale rappresenta una vera e propria speciazione, corrispondente ad una o più mutazioni che corrispondono all'acquisizione di caratteristiche che rendono la specie selvatica adatta alla coltivazione o alla convivenza con l'uomo. Il punto cruciale è che non tutte le specie possono essere domesticate. Ad esempio, quasi tutte le specie di animali africani potenzialmente utili come animali da macello o da forza lavoro non sono stati domesticati perchè, a differenza delle specie della mezzaluna fertile, non esiste una mutazione capace di renderli mansueti, di farli accoppiare in cattività e di farli convivere in branchi ad alta densità abitativa (le stalle negli insediamenti umani). Non sono riusciti nella domesticazione nè gli abitanti indigeni di quei luoghi con la semplice selezione artificiale, nè i moderni etologi armati dei potenti mezzi della biotecnologia. Semplicemente le zebre, i rinoceronti e i leoni della savana non possono essere domesticati. La visione di Dawkins, invece, parte dal presupposto che tutto ciò che è ragionevolmente immaginabile (una zebra docile come un cavallo) può essere realizzato dall'evoluzione e dunque qualsiasi caratteristica di un animale o un vegetale ha una specifica ragion d'essere in termini di utilità e vantaggio per l'individuo (o per il gene, secondo Dawkins). Partire con quest'idea, dunque, colora di ingenuità qualsiasi ulteriore ragionamento. E di fronte a questa ingenuità, anche obiezioni tecniche (come quella di un patrimonio genetico largamente condiviso anche da specie molto diverse) appaiono come le meno rilevanti. Persino obiezioni e dubbi sulla nascita del presupposto tecnico basilare per la teoria di Dawkins, la riproduzione sessuata diploide, che resta senza risposta (almeno nei semplicistici termini di Dawkins).
Per par conditio, concluderò citando comunque un altro paio di cose che ho trovato molto interessanti del Gene egoista, e che spiccano sulla generale atmosfera di ingenutià che si respira per il libro. Una è l'idea del fenotipo esteso. Per quanto possa non avere grandi conseguenze pratiche, trovo del tutto ragionevole considerare concettualmente come elementi codificati dai geni anche dei tratti esterni all'organismo come le case dei tricotteri o le dighe dei castori. L'altra cosa interessante è la spiegazione in termini di teoria dei giochi e di strategie evolutivamente stabili di alcuni comportamenti sociali elementari (e sottolineo elementari) che pur essendo all'apparenza altruistici, sono in realtà il risultato di una selezione "egoistica" sulla base del bene del singolo individuo. Si noti, comunque, che si tratta di un comportamento di gruppo che non ha basi parentali e che vede comunque nell'organismo, e non nel singolo gene, l'unità di base per la selezione.
 
PS
Merita un poscritto anche la contrapposizione fra Dawkins e Gould su un piano diverso da quello strettamente evoluzionistico, ovvero su quello della concezione della scienza. Sterelny Kim include anche questi temi nella contrapposizione fra i due scienziati, ma io considero questo un argomento completamente a sé stante. La posizione di Dawkins, su questi temi, è in gran parte completamente condivisibile e, al contrario, le ultime prese di posizione di Gould, soprattutto nei confronti della religione, compendiate nel suo ultimo libro (che però non ho letto), mi trovano tendenzialmente in forte disaccordo. Tuttavia, di nuovo, anche sulla questione della natura della scienza e del metodo scientifico, le posizioni di Dawkins tendono spesso ad essere troppo semplicistiche e non posso che trovare sacrosante le obiezioni che Gould solleva a queste sue ingenità, sia sottolineando l'ineluttabile storicità del processo scientifico (soprattutto perchè quello di Gould è un relativismo scientifico, non un relativismo tout court), quanto e soprattutto argomentando contro i tentativi di ammantare di rigore scientifico i metodi e i risultati della sociobiologia.

16 October 2007

probabilità negative, ovvero: non poteva che essere meccanica quantistica

La Meccanica Quantistica è quello a cui si arriva inevitabilmente se si parte dalla teoria della probabilità e si prova poi a generalizzarla in maniera che i numeri che usualmente chiamiamo "probabilità" possano essere negativi. In questi termini, la teoria avrebbe potuto essere inventata dai matematici nel XIX secolo senza alcun input sperimentale. Non è stato così, ma avrebbe potuto essere.
Eppure, con tutte le strutture studiate dai matematici, nessuno di essi è giunto alla meccanica quantistica finchè l'esperimento non l'ha costretto.
Questa è una perfetta esemplificazione del perchè gli esperimenti sono importanti. Quasi sempre l'unico vero motivo per cui abbiamo bisogno degli esperimenti è che non siamo abbastanza acuti. Una volta effettuati gli esperimenti, se abbiamo imparato qualcosa che valeva la pena sapere, è — si spera — proprio il perchè non era necessario partire con un esperimento, perchè non avrebbe avuto senso che il mondo fosse altrimenti. Ma eravamo troppo ottusi per capirlo da soli!
Scott Aaronson, PHYS771, Lecture 9
(mia libera traduzione)
 
Mi sarebbe piaciuto condividere, ma in fondo le cose non stanno proprio così.
   —   ∴   —   
Intendiamoci, i termini generali di una posizione simile sono del tutto condivisibili (hai la sensazione di aver capito davvero proprio quando ti accorgi che le cose non potevano essere altrimenti) e non esiterei a sottoscriverli per il caso della Relatività Speciale (e del resto Einstein non era partito affatto dai risultati dell'esperimento di Michelson-Morley) e forse ancor di più per la Relatività Generale. Ed è anche vero, per citare la teoria dell'evoluzione menzionata da Aaronson, che sebbene Darwin giunse alla sua intuizione dopo un prolungato periodo di osservazione della fauna delle Galapagos, tuttavia non ebbe bisogno di appoggiarsi alla teoria di Mendel sull'ereditarietà dei caratteri nè di conoscere il dogma centrale della biologia moderna che impedisce ai caratteri acquisiti à la Lamark di essere trasmessi alle generazioni successive.
Ma il caso della meccanica quantistica, secondo me, è profondamente diverso, soprattutto se guardato dal punto di vista che propone Aaronson, quello della probabilità.
Il concetto di probabilità nasce in simbiosi con quello di frequenza e non ha senso parlare di probabilità negativa neanche in meccanica quantistica. La novità matematica alla base della meccanica quantistica che, si sostiene, avrebbe potuto essere "inventata" senza inbeccata sperimentale, non è alcun concetto di probabilità negativa (o addirittura complessa). La novità è uno spazio lineare (con prodotto interno, uno spazio di Hilbert) come substrato dello spazio di probabilità, da cui derivare, cioè, la distribuzione di probabilità stessa come una p-norma dei vettori di quello spazio. Ma questa idea non ha alcun carattere di necessità, una teoria della probabilità non ha alcun bisogno di ergersi su uno spazio lineare. E del resto la meccanica quantistica vede in tale spazio lineare la natura fisica del mondo, un modello di realtà che, tra le altre cose, presenta caratteri di aleatorietà da descrivere per mezzo di distribuzioni di probabilità del tutto "tradizionali" (reali e non-negative). E se invece dalle solite miscele statistiche siamo arrivati a dover maneggiare cose terribili come le sovrapposizioni coerenti e le violazioni delle disuguaglianze di Bell (cose che nessun filosofo che si fosse divertito a distinguere fra probabilità epistemica e non-epistemica avrebbe comunque mai potuto immaginare), è perchè abbiamo dovuto fronteggiare una nuova fisica, non perchè abbiamo scoperto nuove proprietà matematiche del concetto di probabilità.
Certo, una volta accettata l'idea di uno spazio lineare da cui derivare distribuzioni di probabilità, ci sono ragioni di consistenza intrinseca e naturalezza che conducono a nient'altro che una 2-norma su uno spazio di Hilbert su campo complesso. E per questo vale assolutamente la pena di leggere la lezione 9 di Aaronson. Ma pensare che, per questo, il mondo non poteva non realizzare altro che la teoria della meccanica quantistica, significa non rendersi conto che la meccanica quantistica non è una teoria della probabilità, ma una teoria che fa uso della teoria della probabilità.
Al di là della questione particolare sollevata da Aaronson, comunque, siamo ancora ben lontani da una comprensione della meccanica quantistica à la "non poteva che essere così!". Ma forse non è questione di comprensione quanto, banalmente, che non siamo ancora arrivati alla teoria che "non poteva che essere così!"...

22 August 2007

Darwin, Evoluzionismo e Darwinismo

Link sparsi, scovati a partire, appunto, da Darwin, Evoluzionismo e Darwinismo.
Il primo prende spunto dal numero di vertebre nel collo dei mammiferi e ricorda molto lo stile del mio amato Jay Gould. Appare su seed ed e' da leggere tutto, sia la prima che la seconda parte.
Scopro poi che Repubblica e' da giugno che sta pubblicando una Breve introduzione alla teoria dell'evoluzione, a cura di nientepopodimenoche' Luigi e Luca Cavalli Sforza. Non ho ancora fatto in tempo a dargli neanche una lettura veloce, ma dai titoli sembrano molto interessanti...

18 June 2007

global warming, global warning? - 2

Dopo gli scettici, ecco i creduloni. Ma sono creduloni coi controcoglioni, mica oche qualsiasi. Ecco qui la prima puntata di una "chiacchierate" sul tema, e qui la seconda.
E’ impressionante la vastita’ di informazioni e notizie che Sylvie riesce a snocciolare come se niente fosse, ribattendo colpo su colpo in maniera impeccabile. Questo e' vero giornalismo.
 
PS
Senza offese per Andrea, il gioco e' forse reso facile dalla debolezza delle sue argomentazioni. Forse sarebbe piu' interessante se nel dibattito intervenisse Maurizio Morabito, che nel suo dialogo mi era sembrato citare fonti e notize (una qualche interazione in effetti c'e' stata, ma giusto un semplice "contatto"...). Maurizio, la scrivi tu una mail alla nostra Sylvie? Che poi magari l'oca sapiens ci pubblica la sua controrisposta?
Per quanto mi riguarda, per ora, forse perche' e' l'ultima campana che ho sentito, mi viene da andar dietro alla Coyaud...

21 May 2007

Rassegna (ragionata) di link post fine settimana

UPDATE-2:
L'UAAR commenta meglio di me l'articolo dell'Avvenire... (da)
 
UPDATE:
Oggi (21/5/2007) c'e' gia' un altro post sul blog di Luttazzi e parla... del suo nuovo ultimo libro. Dovevo immaginarlo... :(
 
  • Il contrappunti di oggi di Mantellini torna ancora sulle potenzialita' della rete, ma questa volta con esempio concreto dall'attuale presente: da leggere fino in fondo.
  • Ora a Trento c'e' La scimmia nuda: "Come diceva Voltaire, la liberta' di pensiero va difesa soprattutto quando e' un pensiero che non condividiamo [...], ma..."
  • Ancora su Sex crimes and the Vatican, in italiano: l'intenzione di Santoro di comprare i diritti dell'inchiesta BBC e mandarla in onda sulla sua trasmissione ha fatto fare il balzo di qualita' alla notizia che, finalmente, comincia a circolare sui siti dei giornali "a tiratura nazionale" come repubblica.it e corriere.it (non ho notizie del mondo "reale" di carta stampata e TV: qualcuno ha sentito niente su quei canali?). Ovviamente la notizia non e' quella del servizio della BBC (ne' del fatto che in italia se ne sa qualcosa solo ora e grazie a internet, non mi stanchero' di ripeterlo!) quanto la "controversa" decisione di Santoro (mah...). L'Avvenire entra invece nel merito del contenuto del video. Da notare le due clamorose smentite che dovrebbero smontare l'inchiesta: prima di tutto il Crimen sollicitationis risalirebbe al lontano 1962, ben prima che Ratzinger diventasse prefetto della Congregazione per la dottrina della fede (e' infame, dunque, l'accostamento che l'inchiesta della BBC fa tra quel documento e il nome di Ratzinger: il fatto che sia stato proprio Ratzinger, nel 2001, a menzionare esplicitamente quel documento, per la prima volta pubblicamente, in una lettera ai vescovi del mondo, per insistere sul modo con cui fronteggiare le accuse sugli abusi sessuali minorili da parte di preti cattolici... be', e' evidentemente un fatto del tutto irrilevante!); in secondo luogo, il fatto che la Chiesa pretendesse assoluta riservatezza, pena scomunica, sui casi trattati e persino sulle vittime degli abusi non era affatto dovuta alle esigenze di coprire i numerosi scandali avvenuti negli Stati Uniti, bensi' trattavasi di semplice tutela delle parti prima della sentenza definitiva (come quelli della BBC abbiano potuto essere cosi' maliziosi proprio non si riesce a capirlo...).
  • Forse quest'altra notizia non meirtava un item a parte, ma andava inserita in quello qui sopra...
  • L'ultimo post di Luttazzi conferma che sta effettivamente riprendendo ad aggiornare con una qualche (pur non frenetica) regolarita' il suo blog.
  • Il mercato delle acque in bottiglia non mi e' mai piaciuto: leggete cosa sta succedendo vicino a Milano.