Certo che Enrico Bellone scrive proprio a densità nucleare. Nella prefazione al suo ultimo Molte nature, Giulio Giorello cita, di Bellone stesso, questa frase, tratta da Il mondo di carta:
L'oggettività non sta in un determinato metodo, ma nel processo storico per cui i vari metodi e le diverse forme della spiegazione secondo regole sono costretti a variare in funzione delle risposte che la natura offre alle sensate domande.
Chiaro, no?
Be', se avete difficoltà a coglierne il senso, sappiate che lì dentro c'è di tutto: è un densissimo compendio di Quine e del suo olismo della conferma e relatività ontologica; è una risposta definitiva a Popper e al suo problema della demarcazione; e ci sono dentro anche, seppur polverizzati e fatti poltiglia, Kuhn, Lakatos & Co.
Certo, è una frase estrapolata dal contesto. Del resto tutta la prefazione di Giorello è un'accozzaglia di citazioni di Bellone il cui senso è quasi incomprensibile.
Spero — ci conto — che il libro abbia tutt'altro stile.
UPDATE: e infatti...
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