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14 December 2023

Borges e i LLM

M-V with ASTRO-E veering off course.jpeg
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Per la prima volta nella mia vita, che io ricordi, qualcuno cita Borges senza generare nel devoto lettore un profondo desiderio di sprofondare dalla vergogna.
Sto parlando di questo articolo, Borges and AI (PDF) pubblicato un paio di mesi fa nella sezione Computer Science di arXiv:
«The present paper [...] advocates understanding LLMs and their connection to AI through the imagery of Jorge Luis Borges [...]. This exercise leads to a new perspective that illuminates the relation between language modelling and artificial intelligence.»
 
Una lettura molto interessante — grazie a Pietro per la segnalazione!
 

24 September 2016

Sinnerman, Obama e Pierre Menard

 
È da circa una settimana, ormai, che noto un boom di accessi al mio blog (e quando parlo di boom intendo qualcosa come tre o quattro visitatori al giorno, tutti i giorni!).
L'approdo è un vecchio post di quasi 8 anni fa su una canzone di Nina Simone, Sinnerman; dev'essere successo qualcosa a riguardo, tipo una cover di un cantante famoso o un film che l'ha usata nella sua colonna sonora, ma la mia bolla di internet (e del mondo reale) mi ha tenuto all'oscuro della cosa. E verosimilmente, proprio perché non ha penetrato la mia bolla virtuale/reale, non dev'essere niente di importante — per me.
 
La probabilità che mi vergogni di un vecchio post, proprio in quanto vecchio, è molto alta; soprattutto dopo la mia svolta libertaria. Ora, in questo caso non parlerei proprio di vergogna, nonostante il carattere molto intimo di quel post; e sì, forse il motivo di rincrescimento si può far risalire proprio alla svolta libertaria. E insomma, in effetti c'è qualcosa che, a riscriverlo oggi, non avrei inserito, o avrei inserito in modo diverso: il finale. O almeno gli avrei dato un seguito, perché in effetti il punto è proprio che da allora ad oggi c'è stato, un seguito. Il punto è proprio che quando scrissi quel post Barak Obama si era appena insediato alla Casa Bianca, con tutto il carico di attese di quel Yes We Can, mentre oggi è agli sgoccioli del suo secondo ed ultimo mandato, con un bilancio complessivo lontano anni luce dalle aspettative di 8 anni fa.
 
E allora forse il finale sarebbe stato lo stesso, verbalmente, come il Chisciotte di Pierre Menard e quello di Cervantes: identico ma di significato completamente diverso.
Dopo l'oppressione, la schiavitù, l'ingiustizia, il dolore e i campi di cotone, l'elenco sarebbe proseguito comunque con la Casa Bianca.
Ma quale ambiguità, a riscriverlo oggi.
 

12 May 2016

L'altro, lo stesso

now
last 24h

last week

last month
Blogger offre un servizio minimalissimo di statistiche di accesso al prorpio blog (di cui non sono mai riuscito a venire a capo, perché non corrispondono, ma nemmeno per l'ordine di grandezza, a quelle di qualsiasi altro servizio di tracking abbia provato in passato — Google Analytics, pMetrics, StatCounter, ShinyStat, GoStats... i quali invece, pur variando fisiologicamente, grossomodo concordano l'un l'altro). Minimalissimo anche per il fatto di non poter filtrare le statistiche su una specifica finestra temporale, l'unica possibilità essendo quella di guardare numeri sulle ultime 24 ore, l'ultima settimana o l'ultimo mese.
Ad ogni modo, ultimamente ho notato nelle statistiche di Blogger un strano aumento di accessi dalla Russia, abbastanza improvviso, ma non concentrato in una ristretta finestra temporale, e ancora adesso in corso.
Questo blog è completamente in mano a Blogger, non mi occupo dell'hosting di niente, quindi forse non dovrei preoccuparmi; ma, in una blogosfera sempre più desertificata, Blogger è diventato ancor di più una specie di ghetto abbandonato da Google in cui avvengono misteriose trasformazioni: vi ricorderete certamente di carlettodarwin, storico e popolare blog ora diventato misteriosamente una specie di portale per il gioco d'azzardo per il mondo arabo; oppure, per citarne solo un altro paio dalla mia incartapecorita feed subscriptions list, ilcoloredellaluna o godelsblog, entrambi diventati proprietà di due account indonesiani o malesi — non metto link diretti, ma in tutti e tre i casi basta aggiungere in coda blogspot.com per vedere come si sono ridotti...
Insomma, se doveste notare derive strane in questo blog, tipo, chessò, un'insolita aumentata frequenza di post, cambiamenti repentini di visioni politiche o di religione, presenza di nuovi iframe che inseriscono automaticamente contenuti da altre provenienze, chessò, pubblicizzando strani account di Twitter... be', insomma, prendete in considerazione la possibilità che non sia più davvero io!
 
 

02 February 2011

Borges fa ridere

In realtà la questione è più complicata di così, molto più complicata.
 
Anche un paesaggio naturale può suscitare impressioni, anche se, sì, è vero, se diventa espressione di qualcosa è solo per "colpa" dell'osservatore, dato che non c'è autore.
Ma il vero elemento di complicazione è Borges, e non solo per quelli della mia religione.
Le sue opere sono concettuali, estremamente concettuali, eppure tutto tranne che didascaliche; suscitano vivide impressioni, ma non lo fanno con l'immediatezza delle percezioni sensibili, bensì presupponendo, contemporaneamente, tutta la storia della filosofia e della letteratura passata (e futura); procedono con accostamenti inusuali di concetti remoti fino al paradosso, in stridente contrasto col senso comune. E sì, oltre a mille altre cose, spesso questi accostamenti sono anche divertenti.
Ma dovremmo per questo chiamare le finzioni di Borges semplici battute?
 
In realtà la questione è più complicata di così, molto più complicata.
Però mi ci ritrovo molto, in questa "pillola di filosofia estetica" di Astutillo Smeriglia.

30 March 2009

hronir


Jorge Luis Borges
(foto, adattamento)
Mi hanno fatto osservare che googlando per hronir la mia ingombrante personalità impedisce di arrivare a conoscere il significato borgesiano della parola. Mi cimento, dunque, in un tentativo di riparazione, incollando qui di seguito il passo di Tlon, Uqbar, Orbis Tertius, da Finzioni, di Borges, da cui ha origine il nome hronir, nella speranza che la presenza della parola hronir nel titolo del post, oltre che del blog, e la frequente ripetizione della parola hronir nel testo — sì, sto ripetendo hronir apposta — faccia salire questo post fra i risultati della ricerca per... hronir. :)
Sì, bisognerebbe scrivere hrönir, con la dieresi sulla o, così come bisognerebbe scrivere Tlön. Ma si sa, sul web queste sottigliezze diventano una complicazione e si perdono.
Visto che ci sono, incollo anche la versione originale in spagnolo: non che conosca lo spagnolo, ma il suono di questa lingua mi piace tantissimo. La traduzione è quella di Franco Lucentini.
 
Siglos y siglos de idealismo no han dejado de influir en la realidad. No es infrecuente, en las regiones más antiguas de Tlön, la duplicación de objetos perdidos. Dos personas buscan un lápiz; la primera lo encuentra y no dice nada; la segunda encuentra un segundo lápiz no menos real, pero más ajustado a su expectativa. Esos objetos secundarios se llaman hronir y son, aunque de forma desairada, un poco más largos. Hasta hace poco los hronir fueron hijos casuales de la distracción y el olvido. Parece mentira que su metódica producción cuente apenas cien años, pero así lo declara el Onceno Tomo. Los primeros intentos fueron estériles. El modus operandí, sin embargo, merece recordación. El director de una de las cárceles del estado comunicó a los presos que en el antiguo lecho de un río había ciertos sepulcros y prometió la libertad a quienes trajeran un hallazgo importante. Durante los meses que precedieron a la excavación les mostraron láminas fotográficas de lo que iban a hallar. Ese primer intento probó que la esperanza y la avidez pueden inhibir; una semana de trabajo con la pala y el pico no logró exhumar otro hron que una rueda herrumbrada, de fecha posterior al experimento. Éste se mantuvo secreto y se repitió después en cuatro colegios. En tres fue casi total el fracaso; en el cuarto (cuyo director murió casualmente durante las primeras excavaciones) los discípulos exhumaron -o produjeron- una máscara de oro, una espada arcaica, dos o tres ánforas de barro y el verdinoso y mutilado torso de un rey con una inscripción en el pecho que no se ha logrado aún descifrar. Así se descubrió la improcedencia de testigos que conocieran la naturaleza experimental de la busca... Las investigaciones en masa producen objetos contradictorios; ahora se prefiere los trabajos individuales y casi improvisados. La metódica elaboración de hronir (dice el Onceno Tomo) ha prestado servicios prodigiosos a los arqueólogos. Ha permitido interrogar y hasta modificar el pasado, que ahora no es menos plástico y menos dócil que el porvenir. Hecho curioso: los hronir de segundo y de tercer grado -los hronir derivados de otro hron, los hronir derivados del hron de un hron- exageran las aberraciones del inicial; los de quinto son casi uniformes; los de noveno se confunden con los de segundo; en los de undécimo hay una pureza de líneas que los originales no tienen. El proceso es periódico: el hron de duodécimo grado ya empieza a decaer. Más extraño y más puro que todo hron es a veces el ur: la cosa producida por sugestión, el objeto educido por la esperanza. La gran máscara de oro que he mencionado es un ilustre ejemplo.
Secoli e secoli di idealismo non hanno mancato di influire sulla realtà. Non è infrequente, nelle regioni più antiche di Tlön, la duplicazione degli oggetti perduti. Due persone cercano una matita; la prima la trova, e non dice nulla; la seconda trova una seconda matita, non meno reale, ma meno attagliata alla sua aspettativa. Questi oggetti secondari si chiamano hronir, e sono, sebbene di forma sgraziata, un poco più lunghi. Fino a non molto tempo fa, i hronir furono creature casuali della dimenticanza e della distrazione. Alla loro produzione metodica - sembra impossibile, ma così afferma l'"undicesimo volume" - non s'è giunti che da cento anni. I primi tentativi furono sterili. Il modus operandi merita d'essere ricordato. Il direttore di una delle carceri dello stato comunicò ai detenuti che nell'antico letto d'un fiume v'erano certi sepolcri, e promise la libertà a chi facesse un ritrovamento importante. Durante i mesi che precedettero gli scavi, furono mostrate ai detenuti fotografie di ciò che dovevano ritrovare. Questo primo tentativo mostrò che la speranza e l'avidità possono costituire una inibizione; in una settimana di lavoro con la pala e con il piccone, non si riuscì ad esumare altro hronir che una ruota arrugginita, di data anteriore all'esperimento. La cosa fu mantenuta segreta e fu poi ripetuta in quattro istituti di educazione. In tre, l'insuccesso fu quasi completo; nel quarto il cui direttore morì casualmente durante i primi scavi) gli scolari esumarono - o produssero - una maschera d'oro, una spada arcaica, due o tre anfore dl coccio, e il torso verdastro e mutilato d'un re, recante sul petto un'iscrizione che non s'è ancora potuta decifrare. Si scoprì in tal modo come la presenza o testimoni a conoscenza del carattere sperimentale della ricerca, costituisca una controindicazione... Le investigazioni in massa producono oggetti contraddittori; oggi si preferiscono i lavori individuali e quasi improvvisati. La produzione metodica dei hronir (dice l'undicesimo volume) ha reso servizi prodigiosi agli archeologi. Essa ha permesso di interrogare e perfino dl modificare il passato, divenuto non meno plastico e docile dell'avvenire. Fatto curioso: i hronir di secondo e di terzo grado - i hronir derivati da un altro hronir: quelli derivati dal hron di un hron - esagerano le aberrazioni del hron iniziale; quelli di quinto, ne sono quasi privi; quelli di nono, si confondono con quelli di secondo; quelli di undicesimo, hanno una purezza di linee non posseduta neppure dall'originale. Il processo è periodico: Il hron di dodicesimo grado comincia già di nuovo a decadere. Più strano e più puro di ogni hron è talvolta l'ur: la cosa prodotta per suggestione, l'oggetto evocato dalla speranza. La gran maschera d'oro cui ho accennato ne è un illustre esempio.
Las cosas se duplican en Tlön; propenden asimismo a borrarse y a perder los detalles cuando los olvida la gente. Es clásico el ejemplo de un umbral que perduró mientras lo visitaba un mendigo y que se perdió de vista a su muerte. A veces unos pájaros, un caballo, han salvado las ruinas de un anfiteatro.
Le cose, su Tlön, si duplicano; ma tendono anche a cancellarsi e a perdere i dettagli quando la gente le dimentichi. E' classico l'esempio di un'antica soglia, che perdurò finché un mendicante venne a visitarla, e che alla morte di colui fu perduta di vista. Talvolta pochi uccelli, un cavallo, salvarono le rovine di un anfiteatro.

11 March 2007

hronir?

Secoli e secoli di idealismo non hanno mancato di influire sulla realtà. Non è infrequente, nelle regioni più antiche di Tlön, la duplicazione degli oggetti perduti. Due persone cercano una matita; la prima la trova e non dice nulla; la seconda trova una seconda matita, non meno reale, ma meno attagliata alla sua aspettativa. Questi oggetti secondari si chiamano hrönir, e sono, sebbene di forma sgraziata, un poco più lunghi. [›››] Fatto curioso: i hrönir di secondo e di terzo grado − i hrönir derivati da un altro hrön; quelli derivati dal hrön di un hrön − esagerano le aberrazioni del hrön iniziale; quelli di quinto, ne sono quasi privi; quelli di nono si confondono con quelli di secondo; quelli di undicesimo, hanno una purezza di linee non posseduta nemmeno dall'originale. Il processo è periodico: il hrön di dodicesimo grado comincia già di nuovo a decadere.
Le cose, su Tlön, si duplicano; ma tendono anche a cancellarsi e a perdere i dettagli quando la gente le dimentichi. È classico l'esempio di un'antica soglia che perdurò finchè un mendicante venne a visitarla, e che alla morte di colui fu perduta di vista. Talvolta pochi uccelli, un cavallo, salvarono le rovine di un anfiteatro.

05 February 2007

Quantum Gravity

La nuova vita al CERN, fra le altre cose, comporta soventi viaggi di 4 ore e piu', sulla tratta Milano-Ginevra. Siccome la batteria del mio portatile ha (ormai) una durata di gran lunga inferiore [›››], si tratta della stessa avventura delle due ore di metropolitana giornaliere di quando frequentavo l'universita' a Milano, semplicemente accorpate a scadenza settimanale. Ovvero: tanto tempo per leggere.
Come avrete capito, sto semplicemente prendendola per le lunghe soltanto per dirvi cosa ho (con inattesa soddisfazione) cominciato a leggere: Quantum Gravity di Carlo Rovelli (in realta' nella sua versione draft di fine 2003 che si puo' trovare tra i link di approfondimento della pagina a lui dedicata della wikipedia).
Capisco che potrebbe trattarsi di un consiglio per nessuno, ma per chi ama il genere divulgativo e in particolare si interessa di questioni di fisica in prospettive piu' generali [›››], questa review rappresenta un gioiello davvero brillante (per ora sono ancora ai capitoli introduttivi, probabilmente quando affondera' sul serio nella Loop Quantum Gravity perdero' ogni capacita' di seguirlo...)
Le considerazioni che scaturiscono da una simile lettura sono infinite: la vastita' dei temi toccati e la densita' di concetti mediati sono squisitamente borgesiane, ma in piu' c'e' tutto lo spessore che deriva dal fatto che i temi non sono solo toccati, ma variamente sviscerati e rivoltati.
Appena ho un po' di tempo, provero' a dire due parole un po' piu' specifiche... stay tuned!