02 February 2011

Borges fa ridere

In realtà la questione è più complicata di così, molto più complicata.
 
Anche un paesaggio naturale può suscitare impressioni, anche se, sì, è vero, se diventa espressione di qualcosa è solo per "colpa" dell'osservatore, dato che non c'è autore.
Ma il vero elemento di complicazione è Borges, e non solo per quelli della mia religione.
Le sue opere sono concettuali, estremamente concettuali, eppure tutto tranne che didascaliche; suscitano vivide impressioni, ma non lo fanno con l'immediatezza delle percezioni sensibili, bensì presupponendo, contemporaneamente, tutta la storia della filosofia e della letteratura passata (e futura); procedono con accostamenti inusuali di concetti remoti fino al paradosso, in stridente contrasto col senso comune. E sì, oltre a mille altre cose, spesso questi accostamenti sono anche divertenti.
Ma dovremmo per questo chiamare le finzioni di Borges semplici battute?
 
In realtà la questione è più complicata di così, molto più complicata.
Però mi ci ritrovo molto, in questa "pillola di filosofia estetica" di Astutillo Smeriglia.

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