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13 June 2008

la dittatura c'è, ma

non si sa dove sta
non si vede da qua
non si vede da qua


 
Leggendo questo post in near a tree mi sono ricordato che la canzone di Daniele Silvestri qui sopra mi piaceva molto. Ma soprattutto mi sono perso nell'interminabile pagina di wikipedia dedicata alla loggia massonica Propaganda Due, più nota come P2.

29 March 2008

prezzi benzina

Esercizio facile facile per il corso "in italia è sempre peggio che altrove".
Tema: per scoprire dove costa meno la benzina, visto che nel mondo reale, ad esempio, i bellissimi totem da esporre ben visibili in autostrada — e in anticipo sull'uscita del distributore? — sono sempre, bersani o non bersani, vuoti, o gli altrettanto bellissimi cartelli riepilogativi dei prezzi per i successivi distributori, in Italia sono del tutto inesistenti, per scoprire dove costa meno la benzina, dicevo, posso forse usare il mondo virtuale di internet?
Confronto: Italia-Francia
   —   ∴   —   
Parte 1, Francia.
Dopo breve googlare, trovo www.prix-carburants.gouv.fr. La ricerca si ferma, soddisfatta:
  • + si noti il dominio gouv.fr
  • + i prezzi sono aggiornati automaticamente, dai distributori stessi
  • + l'elenco sembra completo (almeno nella zona che frequento non conosco altri distributori oltre quelli segnalati)
  • + pagina sulla politica energetica, per la consapevolezza del cittadino
  • + non ho link diretti da inserire, ma c'è la possibilità restringere e ordinare i risultati della ricerca ad aree circoscritte, ad un percorso stradale, e la possibilità di visualizzare la posizione dei distributori su una cartina interattiva à la google maps
  • – non sono riuscito a registrarmi per sfruttare la funzione Mes stations favorites, per poter tenere sotto controllo le stazioni di servizio delle zone che bazzico: con Firefox e Konqueror non funziona, ma non ho indagato se sia davvero un problema di browser...
 
Parte 2, Italia.
Dopo breve googlare, trovo www.prezzibenzina.it.
  • + c'è la possibilità di cercare le stazioni di servizio direttamente su una google mappa
  • + è possibile restringere la ricerca su scala comunale (il benzinaio più economico a milano sarebbe quello presso il centro commerciale bonola!)
  • – il sito non è ufficiale ed è aggiornato su base volontaria dagli utenti (chapeau!), senza pertanto garanzia di continuità del servizio nè di esaustività/capillarità
Sarebbe stato bene che mi fermassi soddisfatto qui, perchè un'ulteriore ricerca mi ha portato alla pagina in aggiornamento del sito del ministero dello sviluppo economico sull'osservatorio prezzi e tariffe. L'unico link funzionante è quello che elenca i prezzi dei soli distributori self-service dei carburanti sulla rete autostrade.
 

05 March 2008

oh tempo le tue piramidi

Come dicevo, mantenere aggiornato un blog è un'attività che richiede molto tempo, soprattutto se si scrivono post dal contenuto originale. Ma volendosi limitare a fare da eco a notizie interessanti o considerazioni intelligenti lette in giro, ecco pronti gli shared items di google reader: un click mentre leggo e — snap! — un link compare nella colonna a destra, subito sotto il blogroll.
E se siete interessati a queste mie segnalazioni ci sono a disposizione anche i feed.
Enjoy!
 
PS
Internet è una cosa fantastica, e i feed rss sono uno strumento fantastico per una fruizione voluminosa del web. Se (ancora) non sapete cosa sono i feed e la pagina di wikipedia è troppo approfondita e vi annoia, forse apprezzerete un simpatico video divulgativo tradotto in italiano che spiega cosa sono in modo davvero molto semplice...

08 January 2008

simple english wikipedia

Ho scoperto che fra le oltre 250 lingue di wikipedia esiste anche la Simple English Wikipedia, ovvero scritta in un inglese semplice: queste pagine sono per imparare e insegnare; possono aiutare le persone ad imparare l'inglese e possono essere usate per creare nuove wikipedie per aiutare altre persone, se cambi le parole nella tua lingua. [›››]
Wikipedia non finisce mai di stupirmi.

19 December 2007

remix

Poche persone, fra quelle che mi conoscono, sanno che anch'io, da piccolo, nel mio piccolo, mi sono divertito in maniera simile...
Certo, a lui è venuto meglio :)


Hat tip/ Mi ci ero inbattuto tanto tempo fa, ora ci sono ricapitato grazie a webgol, che fa un discorso (un po' lungo) sul tema di quello di Larry Lessig

08 November 2007

Larry Lessig: How creativity is being strangled by the law

This is how our kids speak.
It is how our kids think.
It is what your kids are.

 
Come dice Stefano, da pelle d'oca.
E' un po' lungo ma vale davvero la pena goderselo fino in fondo.

27 October 2007

hronir da tutto il mondo

Dai lloogg [›››] degli accessi a questo blog, sembrerebbe che qualcuno dalla Repubblica Islamica dell'Iran [›››] sia passato di qui qualche giorno fa. Ma il referring URL della visita fa riferimento a g00gle-explorer. Anzi, la pagina stessa che è stata visualizzata corrisponde a un indirizzo temporaneo (non più attivo) generato da g00gle-explorer (per cui non posso sapere quale pagina del blog è stata richiesta...).
Chissà da dove veniva realmente il visitatore. Magari proprio da un paese, come l'Iran da cui ha preso in prestito un indirizzo IP, in cui l'uso di strumenti come g00gle-explorer dev'essere una pratica molto diffusa...

18 October 2007

net neutrality

Segnalo ai miei quattro lettori che non dovessero averla già notata, la cruciale discussione che si sta svolgendo in calce a questo post di Stefano Quintarelli.
Lo spunto e' un articoletto di repubblica che se non leggete abitualmente Quintarelli vi sarete sicuramente persi (a chi mai interesserà un soave bouquet dei podcast offerto da Vodafone sui cellulari dei propri clienti?). E invece Stefano ci vede tutta la differenza, sottile, fra Italia e Cina.
Il tema sembra meramente tecnico e il post, in tipico stile Quintarelli, è anche un bel po' squinternato (sic!), ma vi invito a seguirlo fin nella lunga serie di commenti, in particolare i suoi ca va sans dire, e quelli di Michele Favara Pedarsi. Sembra l'ennesimo (e sacrosanto, intendiamoci) tentativo di difesa dei diritti dei consumatori in questa giungla spietata, ma c'è molto di più.
Avete sentito parlare di queste cose sui giornali o in tv? Avete idea delle posizioni che su questi temi hanno i rappresentanti istituzionali e politici? Avete mai sentito parlare di queste cose in questi termini? «L'operatore non puo' essere il soggetto cui e' affidata la decisione di essere custode della difesa della democrazia e del pluralismo.».
 
PS
Non conoscevo i concetti di cost-plus e retail-minus. E' proprio vero che quando hai le parole per descrivere le cose hai davvero aumentato la tua conoscenza e hai nuovi strumenti per interpretare la realtà!

14 August 2007

Aj Jazeera su Bove e Telecom

Ora dobbiamo ringraziare anche Al Jazeera per mettere qualche pezza al sedicente giornalismo italiano. Un paio di settimane fa ha trasmesso un servizio, Italy Gate, sulla morte di Adamo Bove e i misteri di Telecom Italia.
Come? E chi sarebbe questo Adamo Bove? Anche wikipedia, sia italiana che inglese, e' molto scarna a riguardo...
Al Jazeera, tanto per rimarcare ancora una volta la differenza con la nostra Italietta, diffonde i suoi contenuti attraverso YouTube, dunque il video e' disponibile online (ancora grazie internet!).
La settimana prima, sempre Al Jazeera trasmetteva un servizio su un caso analogo, accaduto in Grecia. A quanto pare si tratta di vizietti piuttosto diffusi in occidente (e mi riferisco tanto alla pratica delle intercettazioni, quanto a quella dell'indifferenza giornalistica).
 
La democrazia non e' solo la possibilita' di votare, ma e' la liberta' e la consapevolezza di quel voto, di quella scelta. E la consapevolezza e' data dalla trasparenza delle informazioni, dalla possibilita' di sapere, di conoscere. Un giornalismo libero e' necessario, e' consustanziale ad una vera democrazia.
E' beffardo che sia proprio Al Jazeera a ricordarcelo.

25 May 2007

il mondo dei blog

Vi diro' di piu: io trovo il mondo dei blog interessante perche' ci trovo persone ben piu' in gamba di me, da cui assorbire come una spugna...!

23 May 2007

21 May 2007

Rassegna (ragionata) di link post fine settimana

UPDATE-2:
L'UAAR commenta meglio di me l'articolo dell'Avvenire... (da)
 
UPDATE:
Oggi (21/5/2007) c'e' gia' un altro post sul blog di Luttazzi e parla... del suo nuovo ultimo libro. Dovevo immaginarlo... :(
 
  • Il contrappunti di oggi di Mantellini torna ancora sulle potenzialita' della rete, ma questa volta con esempio concreto dall'attuale presente: da leggere fino in fondo.
  • Ora a Trento c'e' La scimmia nuda: "Come diceva Voltaire, la liberta' di pensiero va difesa soprattutto quando e' un pensiero che non condividiamo [...], ma..."
  • Ancora su Sex crimes and the Vatican, in italiano: l'intenzione di Santoro di comprare i diritti dell'inchiesta BBC e mandarla in onda sulla sua trasmissione ha fatto fare il balzo di qualita' alla notizia che, finalmente, comincia a circolare sui siti dei giornali "a tiratura nazionale" come repubblica.it e corriere.it (non ho notizie del mondo "reale" di carta stampata e TV: qualcuno ha sentito niente su quei canali?). Ovviamente la notizia non e' quella del servizio della BBC (ne' del fatto che in italia se ne sa qualcosa solo ora e grazie a internet, non mi stanchero' di ripeterlo!) quanto la "controversa" decisione di Santoro (mah...). L'Avvenire entra invece nel merito del contenuto del video. Da notare le due clamorose smentite che dovrebbero smontare l'inchiesta: prima di tutto il Crimen sollicitationis risalirebbe al lontano 1962, ben prima che Ratzinger diventasse prefetto della Congregazione per la dottrina della fede (e' infame, dunque, l'accostamento che l'inchiesta della BBC fa tra quel documento e il nome di Ratzinger: il fatto che sia stato proprio Ratzinger, nel 2001, a menzionare esplicitamente quel documento, per la prima volta pubblicamente, in una lettera ai vescovi del mondo, per insistere sul modo con cui fronteggiare le accuse sugli abusi sessuali minorili da parte di preti cattolici... be', e' evidentemente un fatto del tutto irrilevante!); in secondo luogo, il fatto che la Chiesa pretendesse assoluta riservatezza, pena scomunica, sui casi trattati e persino sulle vittime degli abusi non era affatto dovuta alle esigenze di coprire i numerosi scandali avvenuti negli Stati Uniti, bensi' trattavasi di semplice tutela delle parti prima della sentenza definitiva (come quelli della BBC abbiano potuto essere cosi' maliziosi proprio non si riesce a capirlo...).
  • Forse quest'altra notizia non meirtava un item a parte, ma andava inserita in quello qui sopra...
  • L'ultimo post di Luttazzi conferma che sta effettivamente riprendendo ad aggiornare con una qualche (pur non frenetica) regolarita' il suo blog.
  • Il mercato delle acque in bottiglia non mi e' mai piaciuto: leggete cosa sta succedendo vicino a Milano.

16 May 2007

ancora su internet

La rete, non mi stanchero' di ripeterlo, rappresenta secondo me un'opportunita', come mai se ne sono presentate finora nella storia, di liberta' e democrazia. [›››] Anche se per ora, me ne rendo ben conto, si tratta ancora per lo piu' di opportunita'(come faceva notare Mantellini qualche contrappunto fa).
Una conferma indiretta, se volete, della sua portata e' proprio il rapporto quasi sempre conflittuale che ha con i poteri forti. Non parliamo dei sedicenti difensori della proprieta' intellettuale, basta anche solo guardare alle telco e ai continui fallimenti che continuano ad incassare nel tentativo di imbrigliare le potenzialita' comunicative della rete per scopi meramente commerciali. Quel che e' successo finora e' che i servizi calati dall'alto, come la fruizione in abbonamento di contenuti simil-televisivi, non sono riusciti a prender piede, e al contrario spopolano in rete fenomeni del tutto spontanei come mika (giusto perche' avevo detto di non voler parlare delle case discografiche...) o di produzione "p2p" come youtube.
Tutta questa premessa per parlare di un altro potere forte che prova a mettersi di traverso alla rete. E' di lunedi' la notizia (vedi wired) che negli USA e' diventato facilissimo, dal punto di vista legale, procedere ad intercettazioni sul traffico dati di Internet. Punto Informatico non esita a parlare di backdoor e di Grande Fratello — e non esita nemmeno a corredare l'articolo con una vignetta fantastica! Cercando su google news invece non riesco a trovare niente a riguardo, nemmeno nella sezione scienze e tecnologie (nemmeno l'eco che la Masera prova a dare alla notizia da La Stampa).
Ma e' davvero tanto grave la notizia? Noi in Italia proprio grazie alle intercettazioni (telefoniche) siamo stati in grado di sbirciare (solo sbirciare, non mi illudo) dietro scandali enormi come quelli del Mondo Del Calcio (tant'e' che politici di qualsiasi schieramento si sono precipitati a legiferare per impedire che altri casi simili potessero venire alla luce!), cosa potra' mai fare di male allargare la possibilita' di raccogliere prove di reati anche su Internet?
Un primo indizio del fatto che ci sia sotto qualcosa di losco viene ad esempio leggendo questo Cassandra Crossing di Marco Calamari.
Chi ha orecchie per intendere...
 
UPDATE
Ecco un altro spunto di riflessione a firma di un certo doct. Alfridius, fresco fresco dal Punto-Informatico appena aggiornato dopo la mezzanotte...

09 May 2007

la rete e il mondo reale

UPDATE 2
Questa e questa (via Paolo De Andreis) sono invece le ennesime conferme della distanza che c'e' ancora fra la rete e il mondo reale...
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UPDATE
E' fresca di ieri, invece, la notizia dell'ennesima goccia nel mare che tenta, appunto, di realizzare quelle potenzialita', muovendosi attivamente contro le resistenze del mondo reale...
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Purtroppo nelle cose piu' serie, piu' degne di riflessioni, riesco ad arrivare sempre un po' in ritardo. Il blog per me resta ancora un'attivita' per i ritagli di tempo, e siccome un po' di riflessione ha bisogno di ritagli un po' piu' consitenti, necessariamente post come questi finisco per essere piu' radi. Ma dovrei dire post come avrebbe voluto essere, questo, perche' non ho abbastanza tempo per buttare giu' una vera riflessione. Mi limito ad uno spunto.
Lo spunto e' offerto dalla vicenda di Digg e del famosissimo codice di crack per HD DVD (notizia, appunto, ormai vecchia di piu' di una settimana). Naturalmente io ho subito, come quasi tutti, pensato all'ennesima prova di potenzialita' democratica (in contrapposizione al potere anacronistico e dispotico delle major) che la rete ci ha nuovamente offerto e che tanto mi entusiasmano. Mantellini prova pero' (ed e' questo il vero spunto che giustifica questo mio post) a mettere l'accento piu' sul termine potenzialita'.
Io comunque resto ottimista e continuo ad attendere che queste potenzialita' divento presto il piu' concrete possibili.
 
PS
Nel frattempo, come mossa puramente emotiva sull'onda dell'entusiasmo momentaneo, mi sono iscritto anch'io a Digg, come averte intuito dai link gialli che ora chiudono ogni post... :)

02 May 2007

Sylvie, l'Internet delle cose e la Grid

L'Oca Sapiens mi chiama direttamente in causa: potevo non risponderle?
Siccome pero' la domanda mi ha spinto a riflessioni sparse, di carattere piu' generale, e la risposta stava diventando troppo lunga, ho pensato di dedicarle un post qui sul mio blog.
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Sylvie mi chiede cosa ne penso dello special report dell'Economist di questa settimana. Io non ho una copia cartacea dell'Economist e l'inchiesta integrale e' disponibile online solo previa registrazione a pagamento. Gratuitamente e' comunque disponibile una specie di sintesi da cui si evince che l'inchiesta discute della progressiva diffusione delle tecnologie informatiche negli oggetti quotidiani e in particolare della "rete delle cose" che dovrebbe nascere quando le attuali tecnologie wireless consentiranno a questi dispositivi di collegarsi e parlare fra di loro.
Piu' che il sottoscritto, una persona giusta a cui chiedere un parere potrebbe essere Stefano Quintarelli, oppure Alfonso Fuggetta (che in effetti ha scritto un articolo precisamente sull'inserto dell'Economist), oppure ancora a Beppe Caravita (anche lui commenta alcuni passaggi dell'inchiesta, vedi anche qui).
Cosa mai potrei aggiungere, io? Forse solo sottolineare che un punto chiave perche' qualcuno degli scenari che si immaginano quando si pensa alla "rete delle cose" possa davvero realizzarsi e' quello dell'esistenza di standard aperti e universali, su cui costruire servizi aggiuntivi e "intelligenti". Questo e' un punto cruciale (come si deduce dalla storia del web) e tuttavia non e' affatto ovvio che sia semplice da realizzare per delle "cose concrete" cosi' come lo e' stato per le "comunicazioni astratte" di Internet.
Questo mi porta naturalmente a fare l'esempio di Grid, perche' sin dalla nascita viene pensato esattamente come una sorta di "evoluzione" di Internet, da rete dalle informazioni a rete di risorse. Il fatto e' che secondo me questo paragone e' fortemente fuorviante.
Sin dalle loro origini, il web e la Grid hanno percorso strade completamente diverse. Il web e' nato crescendo piu' o meno per caso lungo una via che a posteriori forse si puo' giudicare inevitabile, ma che non e' mai stata perseguita esplicitamente. Cos'e' il web oggi (ebay, i web-service ma soprattutto i blog, il nanopublishing, il social web, l'XML...), nessuno avrebbe saputo dirlo quando e' nato 10 anni fa; cosa diventera' domani nessuno lo sa davvero oggi, perche' segue delle strade tutte sue, piene di contingenza e di necessita', anche se la necessita' la si scopre sempre a posteriori. Esattamente come l'idea della vita che dobbiamo a Darwin (e, per quanto mi riguarda, devo a Stephen Jay Gould). La forza del protocollo IP e dell'HTTP, la loro semplicita' e la loro universalita', era una naturale caratteristica della cosa che si voleva mettere in rete: un file di testo, dei caratteri. Da quella semplicita' sono emerse poi, pian piano, tutte le mille sfaccettature che vediamo oggi, ma non si puo' non notare che si tratta ancora essenzialmente di una rete di informazioni.
Con la Grid, invece, e' stato esattamente l'opposto. La sua stessa idea non e' nata per aggregazione come una valanga da una palla di neve che pian piano comincia a rotolare lungo un pendio, ma e' stata studiata a tavolino e sono stati stanziati ingenti finanziamenti per cercare di realizzarla. E cercare di realizzarla e' risultato dannatamente difficile. Il problema e' dovuto al fatto che si sta cercando di mettere in comunicazione degli oggetti estremamente complessi (esattamente l'opposto di un file di testo), per fare cose ancora piu' complesse. La Grid vorrebbe mettere a disposizione risorse di calcolo e storage, ma non basta mettere in rete dei computer per avere a disposizione le loro CPU e i loro spazio disco. Vuoi usare la CPU del mio cluster? Devi dirmi cosa vuoi fare, che programma vuoi far girare e se il programma occupa spazio e costa trasferirlo, vorresti che fosse gia' presente sulle macchine del cluster, ma allora devi dirmi che versione del programma vuoi... e l'input? me lo mandi con la descrizione del programma che vuoi che esegua? e l'output? lo metto in qualche risorsa di storage della Grid? e' piccolo e quindi te lo restituisco direttamente quando ho finito? et cetera. E il problema e' che ogni possibile utilizzo diverso delle risorse puo' pretendere specifiche tutte sue e non appena ti rendi conto di un possibile nuovo utilizzo della risorsa devi riaggiustare i protocolli perche' riescano a gestire anche questa nuova possibilita'.
Si tratta, essenzialmente, delle stesse difficolta' che si incontrano nei tentativi di realizzare il web semantico, anch'esso dipinto come un'evoluzione del web (e sponsorizzato dallo stesso inventore del web, Tim Berners-Lee). E tuttavia le piramidi strutturali di Internet e di Grid (e del web semantico) sono letteralmente invertite: la complessita' si e' sviluppata sopra Internet, mentre con la Grid la si vorrebbe tenere nascosta sotto, lasciando in superficie un utilizzo il piu' semplice possibile per l'utente finale che vuole accedere alle risorse.
Per tornare al futuro delineato dall'inchiesta dell'Economist, la vedo piu' o meno allo stesso modo: e' facile mettere un po' di "cervello" (i cosiddetti sistemi embedded) a un frigorifero e a una lavastoviglie, per non parlare del fatto che i cellulari ormai "sono morti"). E' piu' difficile metterli in comunicazione (e vanno bene queste nuove tecnologie wireless) in maniera abbastanza sofisticata da permetter loro di far qualcosa con quella comunicazione. Con Internet siamo noi che comunichiamo. Far comunicare delle cose, pur sofisticate come possono essere le risorse della Grid, e' tutt'un'altra storia.
 
Prima di smetterla, una precisazione.
Ho soltanto accennato alle molte difficolta' che si devono affrontare per mettere in piedi una infrastruttura di Grid. Se messe accanto alla facilita' con cui si e' sviluppato il web e all'immenso e pressocche' immediato successo di Internet, possono lasciar pensare che la Grid sia un po' un fallimento. In realta' il punto e' prorpio – ed e' questo che volevo sottolineare – che il paragone non ha senso. L'(epi)fenomeno di Internet e l'impresa di allestire un'infrastruttura di Grid sono due cose completamente diverse. E per quanto i progressi fatti e i risultati ottenuti per la Grid siano molto meno appariscenti dell'evoluzione vertiginosa del web [›››], si tratta comunque di una strada obbligata, almeno per quanto riguarda le sfide di un'impresa come quella di LHC. Certo, poi le competenze maturate e la tecnologia sviluppata per il modello di grid compunting potra' e sara' esportata – anzi lo e' gia' – in altri ambiti come quello astro-/geo-fisico, biomedico, bioinformatico, economico-finanziario, fino alla protezione civile e ad ambiti piu' strettamente industriali. Ma per LHC non era molto una questione di scelta. Quando il nuovo acceleratore entrera' in funzione ed andra' a regime, verranno prodotti una quantita' di dati mai vista prima (ad un ritmo di una dozzina di PByte all'anno, P = peta = dieci alla 15). E questi dati dovranno poter essere accessibili e poter essere analizzati in qualsiasi momento da qualsiasi centro di ricerca sparso per il globo. Nessun centro, da solo, poteva fornire tutte le risorse necessarie. E l'integrazione e la coordinazione di tali risorse geograficamente distribuite conduceva naturalmente ad una soluzione di tipo grid computing.

26 April 2007

IPRED2: l'Europa approva

Semplicemente una bruttissima notizia.
Sinceramente ho trovato molto blanda la mobilitazione contro l'approvazione di questa direttiva.
La blogosfera italiana, per esempio, non ha sollevato granche' clamore sulla questione: fra i blog piu' quotati di quelli che seguo si possono contare pochissimi interventi (essenzialmente questo, peraltro molto approfondito, di Tommaso Tessarolo), e in generale il grafico qui di fianco mostra il numero di post sull'argomento nell'ultimo mese abbondante (via technorati, cliccate sull'immagine per vedere il grafico aggiornato): decisamente poco. E ancora oggi, a un mese di distanza dalle prime mobilitazioni, l'unico modo per poter inviare un segnale di protesta sembra essere ancora soltanto quello di mandare una mail alla redazione di Punto Informatico, pi@deandreis.it.
Perche' (come non direbbe lo Sghedo) questo silenzio assordante? Non e' forse abbastanza grave quello che sta succedendo? Fiorello, dove sei?!?
 
UPDATE
La risposta, in effetti, e' che qualcosa sono riusciti ad ottenere.
 
PS
Ovviamente non ho neanche parlato dei media tradizionali (tv e stampa su carta), visto lo sconforto che offre anche solo google-news...

30 March 2007

IPRED2 - Appello di Cortiana al Parlamento Europeo

Fiorello Cortiana promuove un appello al Parlamento Europeo perche' modifichi in modo significativo la proposta di direttiva IPRED2 che punta a colpire i reati contro la proprieta' intellettuale. Si tratta, di fatto, di una direttiva che asseconda pericolosamente le pressioni delle lobby delle major (quelle stesse che fanno discorsi di questo tipo, per capirci...). Punto Informatico pubblica un'intervista a Cortiana e il suo appello.
L'invito ovviamente e' ad aderire, anche se ad ora la modalita' di raccolta delle adesioni e' una sola e alquanto "rozza": mandare una mail redazione di Punto Informatico, pi@deandreis.it con subject "APPELLO" e, nel corpo del messaggio, il proprio nome e cognome, con città di residenza: PI provvederà a trasferire le adesioni non appena sarà possibile ai promotori della campagna.
Il pericolo piu' grosso, infatti, e' proprio quello della mancanza di consapevolezza e di un adeguato dibattito pubblico, che rischia di lasciare decisioni importanti come questa a cene e incontri nei corridoi di Bruxelles...

06 March 2007

Googlebombing

miserable failure
Tempo fa (be', ormai piu' di un mese fa) era girata la voce (ufficale!) che Google avesse sconfitto definitivamente il Googlebombing. Io ho subito avuto molte perplessita', sul fatto che fosse realmente possibile eliminarlo (se non "a mano" in situazioni specifiche), ma non avendo conoscenze approfondite e poiche' la fonte sembrava essere autorevole, l'ho presa per buona (e ho smesso di pensare alla questione). Oggi scopro leggendo gli Oceani Digitali di Alessandro Bottoni che le mie perplessita' erano ben fondate! L'articolo e' un po' lungo, ma piuttosto interessante.
 
UPDATE, 9/3/07:
Lo stesso Bottoni di cui sopra, pubblica oggi su Punto Informatico un articolo piu' approfondito, ancora piu' interessante, sulla faccenda del googleboombing.

21 February 2007

wikipedia

La Wikipedia e' un concetto fantastico. Borgesiano, oserei dire. Tanto che a volte si stenta a credere che sia una cosa davvero reale, concreta.
Eppure, ahinoi, e' cosi'.

16 February 2007

Alfabetizzazione lenta e silenziosa

Che internet, i blog e il web 2.0 in particolare, siano uno straordinario gioco a guadagno condiviso e rappresentino un'evento unico nel corso della storia dell'umanita', e' una convinzione che sostengo da tempo. Che sia un tipo che si appassiona per un nonnulla, lo sapete benissimo. E' facile dunque capire perche' mi compiaccia di diffondere un post come questo: Link ›› ›.