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21 March 2010

tanto per dire

Il vero, grosso problema dell'Italia dei valori è questo. Non il personaggio specifico in sè, ma l'essere, l'IdV, facile approdo di quaglie d'ogni dove, con conseguenze che abbiamo già sperimentato sul campo (vedi alla voce Sergio De Gregorio).
Tutti gli altri problemi, solo l'ultimo dei quali è la parlantina rustica di Di Pietro, passano in secondo piano, stante il panorama politico italiano. Perchè il voto è ovviamente un compromesso e non ti basta citare un problema di una parte politica: devi anche convincermi che è peggio di quel che trovo da qualche altra parte.
 
Non ne capisco molto di politica, sono tremendamente ingenuo, ma il mio pensiero è questo: nonostante tutto, nonostante anche il grosso e serio problema delle quaglie, continuo a pensare che, in questo momento, un voto a Di Pietro sia il segnale giusto. Il PD ha smesso di rappresentare un'alternativa possibile, viste le numerose manifestazioni di voglia di inciucio; votare qualcuna delle altre alternative non si distinguerebbe molto dal non-voto.
E del resto la dimostrazione più chiara che l'IdV rappresenta in questo momento la valorizzazione migliore del proprio voto viene proprio da Berlusconi stesso e dalla suo rapporto chiunque ma non lui con Di Pietro (molto vicino, in realtà, al rapporto che hanno un po' tutti, con Di Pietro...).

07 February 2009

frastornato

Sta accadendo tutto in fretta, tutto insieme.
Mancano le parole. Le parole non sono abbastanza.
Per riassumere: in contemporanea l’Italia ha introdotto la censura a tappeto di Internet, le ronde armate legalizzate, il divieto di curare gli immigrati clandestini acciocché spargano ovunque la tubercolosi e la lebbra, e in più è diventata una repubblica integralista religiosa sul modello dell’Iran islamico, con il Vaticano che dice al governo cosa deve fare e il governo che lo fa anche a costo di minare le basi della democrazia, come la separazione tra potere legislativo, esecutivo e giudiziario.
Travaglio nota che, ora che ha costretto Napolitano a non firmare il decreto incostituzionale su Eluana, Berlusconi si e' semplicemente spianato la strada per il prosieguo: se c’era qualche speranza che il Quirinale bocciasse la legge-porcata sulle intercettazioni o la controriforma della giustizia varata ieri dal Consiglio dei ministri o il nuovo pacchetto sicurezza che legalizza le ronde padane e impone ai medici di denunciare i malati clandestini, ora quelle possibilità si riducono al lumicino.
Fabristol osserva l'immensita' del potere del Vaticano: Berlusconi ha l’intera opinione pubblica contraria e parte dei propri alleati (fino a qualche giorno fa infatti non si era mai esposto sulla vicenda) eppure tira avanti.
 
Tutto in un giorno solo, un vero colpo di stato con in piu' il sapore di bassifondi ove non v'e' piu' traccia d'alcuna umanita'.

13 June 2008

la dittatura c'è, ma

non si sa dove sta
non si vede da qua
non si vede da qua


 
Leggendo questo post in near a tree mi sono ricordato che la canzone di Daniele Silvestri qui sopra mi piaceva molto. Ma soprattutto mi sono perso nell'interminabile pagina di wikipedia dedicata alla loggia massonica Propaganda Due, più nota come P2.