E' da tanto tempo, ormai, che ho smesso di considerare Big Bigotto e le sue uscite "sempre molto intelligenti", di qualsiasi argomento parli. E anche gli interventi quotidiani delle alte gerarchie ecclesiastiche mi giungono ormai come un mantra monotono e senza senso, incapaci di generare nemmeno irritazione, figuriamoci scandalo o indignazione o rabbia.
Ed invece è proprio con scandalo, indignazione e addirittura rabbia che resto colpito nel venir a conoscenza di fatti concreti, non parole o proclami o anatemi, che sono accaduti e accadono quotidianamente. A persone normali, non a politici o a ministri di Dio. A persone come noi, ora, e a noi stessi, chissà, domani stesso... o ieri, se solo fossimo stati più sfortunati.
Fatti concreti, come l'esperienza traumatica di chi "subisce" un aborto terapeutico come fosse un aborto clandestino e criminale, come l'assurda, surreale e incredibile odissea per una pillola, come la farsa napoletana frutto di un'ideologia feroce.
17 comments:
Una cappa di aria pesante, stantia, ammuffita ha avvolto da tempo l'Italia. Respirarla provoca sgomento ,incredulità e rabbia.
Non deprimerti, oggi Big8 e il suo intervistatore, su Inside The Vatican (Roman Catholic News Magazine...), sono un duetto che si presta a un'intera commedia all'italiana.
Parlando di cose serie, invece, non trovo più il mail con il file allegato che mi avevi mandato. Mi riscrivi così lo ricupero? O meglio ancora, nel caso l'avessi cancellato inavvertitamente, me lo rimandi?
L'oca sylvie
Ciao Sylvie!
Stai chiedendo a me o a Federico?
Io non ricordo di averti mandato mail (recenti) con allegati... :(
ti segnalo questo:
http://www.firmiamo.it/liberadonna
ciao bello, combattiamo! almeno finchè restiamo in Italia... ;-)
Avevo letto, avevo letto... e ho firmato.
(e a dirla tutta temevo che con quel tuo "in tema di donna credo debbano deidere le donne" avessi voluto lavartene le mani, in quanto uomo... sono stato proprio stupido, eh? meglio così! :) )
eh no...
purtroppo mi viene concesso di esprimere il mio parere come lo fa anche ferrara, ho deciso che valeva anche la mia opinione... non potevo esimermi. Anche perchè ferrara ha più massa e batterlo è dura per uno esilino come me...
rimango dell'opinione che debbano decidere loro, come per molte altre cose che le riguardano e che decidono uomini, spesso preti, e che quindi si sono confrontati ben poco con la realtà - palpabile - femminile. (scusate la squallida battuta ma... non riuscivo a trattenerla) Io purtroppo credo di essere più femminista di molte donne, guarda tu in quante cose credo... che brutto verbo!
ciao grazie di aver firmato, speravo tu ne facessi un post... ;-)
d
speravo tu ne facessi un post... ;-)
ah, davide, davide...
per avere l'onore di un post, in questo bradiblog, la rilevanza del tema per il tenutario è solo la prima e più facile prova da superare: la successiva e più ardua è capitare nella giusta contingenza di un attimo di tempo a disposizione per scrivere...
(mantenere aggiornato un blog è un'attività dannatamente time-consuming!!!)
PS
ci sarebbe anche da commentare sulla reale portata di queste facili raccolte di firme online...
Ragazzi, quanta tristezza constatare che esistano persone dal cervello spento come qualcuno che ha scritto qui sopra. Firmate appelli nazisti senza nemmeno rendervene conto.
"Esigiamo perciò [...] di eliminare l'obiezione di coscienza".
Esigete di trasformare tutti i ginecologi in assassini sterminatori? "Esigete?" Ragazzi miei, per fortuna siete in pochi, ma siete così incattiviti da fare paura lo stesso.
davidthegray, non esigiamo di trasformare tutti i ginecologi in assassini sterminatori, semplicemente vorremmo che fosse garantito il diritto alla salute della donna (se proprio ci tiene, il ginecologo può cambiare mestiere...)
Come dicevo in quest'altro commento, la questione dell'obiezione di coscienza è molto "tecnica": se non hai voglia di fare il militare, vengono a prenderti con la forza. Quello di leva è un obbligo. Per questo, a un certo punto, è stato riconosciuto il diritto all'obiezione di coscienza. Se sei testimone di geova e le trasfusioni di sangue sono contro la tua morale, nessuno ti obbliga a fare il medico, ci sono tanti altri bei lavori. Questo è un mito da sfatare: non c'è alcun diritto all'obiezione di coscienza per medici e farmacisti. [...] qui c'è in ballo il diritto alla salute della donna, non la libertà del medico o del farmacista di fare lo schizzinoso.
Caro davidthegray, ti faccio notare che la
frase e' del tutto travisata: si dice
"Esigiamo perciò che i vostri (di Veltroni, Bertinotti e dirigenti del centro-sinistra, nda) programmi (per essere anche nostri (delle firmatarie, nda)) siano espliciti: se di una revisione ha bisogno la 194 è quella di eliminare l'obiezione di coscienza, che sempre più spesso impedisce nei fatti di esercitare il nostro diritto",
e non
"Esigiamo perciò[...] di eliminare l'obiezione di coscienza."
La differenza non e' sottile ma fondamentale.
Inoltre mi pregio di citare dalla legge 194/78, l'articolo 4:
"Per l'interruzione volontaria della gravidanza entro i primi novanta giorni, la donna che accusi circostanze per le quali la prosecuzione della gravidanza, il parto o la maternità comporterebbero un serio pericolo per la sua salute fisica o psichica, in relazione o al suo stato di salute, o alle sue condizioni economiche, o sociali o familiari, o alle circostanze in cui è avvenuto il concepimento, o a previsioni di anomalie o malformazioni del concepito, si rivolge ad un consultorio pubblico istituito ai sensi dell'articolo 2, lettera a), della legge 29 luglio 1975 numero 405 , o a una struttura socio-sanitaria a ciò abilitata dalla regione, o a un medico di sua fiducia."
Articolo 5:
"Il consultorio e la struttura socio-sanitaria, oltre a dover garantire i necessari accertamenti medici, hanno il compito in ogni caso, e specialmente quando la richiesta di interruzione della gravidanza sia motivata dall'incidenza delle condizioni economiche, o sociali, o familiari sulla salute della gestante, di esaminare con la donna e con il padre del concepito, ove la donna lo consenta, nel rispetto della dignità e della riservatezza della donna e della persona indicata come padre del concepito, le possibili soluzioni dei problemi proposti, di aiutarla a rimuovere le cause che la porterebbero alla interruzione della gravidanza, di metterla in grado di far valere i suoi diritti di lavoratrice e di madre, di promuovere ogni opportuno intervento atto a sostenere la donna, offrendole tutti gli aiuti necessari sia durante la gravidanza sia dopo il parto.
[...]"
Aricolo 6:
"L'interruzione volontaria della gravidanza, dopo i primi novanta giorni, può essere praticata:
a) quando la gravidanza o il parto comportino un grave pericolo per la vita della donna;
b) quando siano accertati processi patologici, tra cui quelli relativi a rilevanti anomalie o malformazioni del nascituro, che determinino un grave pericolo per la salute fisica o psichica della donna."
L'articolo 7:
" I processi patologici che configurino i casi previsti dall'articolo precedente vengono accertati da un medico del servizio ostetrico-ginecologico dell'ente ospedaliero in cui deve praticarsi l'intervento, che ne certifica l'esistenza.
[...]
Quando sussiste la possibilità di vita autonoma del feto, l'interruzione della gravidanza può essere praticata solo nel caso di cui alla lettera a) dell'articolo 6 e il medico che esegue l'intervento deve adottare ogni misura idonea a salvaguardare la vita del feto."
L'articolo 9:
"Il personale sanitario ed esercente le attività ausiliarie non è tenuto a prendere parte alle procedure di cui agli articoli 5 e 7 ed agli interventi per l'interruzione della gravidanza quando sollevi obiezione di coscienza, con preventiva dichiarazione.
[...]
Gli enti ospedalieri e le case di cura autorizzate sono tenuti in ogni caso ad assicurare lo espletamento delle procedure previste dall'articolo 7 e l'effettuazione degli interventi di interruzione della gravidanza richiesti secondo le modalità previste dagli articoli 5, 7 e 8.
[...]"
Questo pone dei vincoli alla trasformazione dei ginecologi in una legione di "assassini sterminatori", salvaguardando il diritto della donna a ricorrere all'aborto terapeutico nei casi contemplati dalla legge.
Edo, la 194 la conosco bene, è un bell'ombrello sotto il quale nei primi 90 giorni tutto è permesso. E chiamare le cose col proprio nome non fa male. Vita umana soppressa = assassionio. In massa = sterminio. Capisco che sul tema la vediamo in modo inconciliabilmente differente. Tu però pretendi che tutti i ginecologi la vedano come te (in modo che per me è inequivocabilmete nazista, se è nazista chi si arroga il diritto di togliere ad un altro essere umano la patente di "persona" e con questo pretesto la sopprime). Io credo che invece il praticare aborti non sia parte necessaria della professione del ginecologo (e dell'ostetrico, dell'infermiere, del medico in generale, dato che la catena di complicità che porta all'aborto è lung).
Poi, scusa, il togliere i puntini che ho messo è nasconderso dietro un dito. L'appello è inequivocabile. ESIGE l'abolizione dell'obiezione di coscienza.
Parecchi conoscenti che l'hanno firmato, quando gliel'ho fatto notare, hanno scritto a liberdonna per cancellare la loro firma. Non hanno avuto risposta e la loro firma è ancora lì. Anche questo è un segno della limpidezza di certe opeazioni, non credi? Comunque, ripeto, per fortuna siete in pochi!
Implacabile, la Legge di Godwin: di fronte ad una perfetta Reductio ad Hitlerum la discussione non puo' che considerarsi finita.
Vedi, la discussione è finita in partenza. Non ci può essere infatti discussione con chi predica lo sterminio. Chi ESIGE l'eliminazione dell'obiezione di coscienza si qualifica da sé.
nel caso vi chiedeste perché abbia perso il tempo a scrivervi sapendo a priori che la discussione non avrebbe portato a niente, la risposta è semplice: mi urtano molto i coretti stonati dove tutti cantano in modo orribile convinti di produrre chissà quale capolavoro. Capita a volte, sebbene raramente, che se qualcuno dall'esterno fa notare a questi cantori quanto sono stonati, qualcuno di essi provi ad ascoltarsi e si renda conto di come è messo male e, prima di stonare un'altra volta, ci pensi su bene.
L'italiano non e' in discussione; la tua interpretazione dell'appello e', per lo meno, sbagliata se non falsa e tendenziosa.
Il verbo esigere si riferisce alla chiarezza dei programmi e non all'abolizione dell'obiezione di coscienza. La questione sull'abolizione e' parte della successiva frase ipotetica.
ESIGIAMO chi i programmi siano espliciti. ESIGIAMO che questi programmi esplicitamente prevedano di rivedere la 194 eliminando la possibilità dell'obiezione di coscienza.
L'implicazione logica di quel duepunti è evidente.
Hai ragione: l'italiano non è in discussione. Permettimi di dire che è semmai la tua interpretazione ad essere tendenziosa e profondamente errata. Saresti disposto a scrivere esplicitamente che quell'appello non chiede (anzi ESIGE) che il centrosinistra si impegni ad eliminare la possibilità di obiezione di coscienza da parte dei ginecologi?
La pillola del giorno dopo, invece, è un farmaco per la contraccezione d'emergenza perciò non è possibile l'obiezione di coscienza. Se un medico la invoca deve indicare il rifiuto sul documento della prestazione.
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