La rete, non mi stanchero' di ripeterlo, rappresenta secondo me un'opportunita', come mai se ne sono presentate finora nella storia, di liberta' e democrazia.
[›››]Certo, nessuno dubita che non sempre "quel che decide la folla, quel che decide la maggioranza" sia il vero o sia il meglio. Ma spesso, come si dice dei governi democratici, e' il minore dei mali. Non solo, ma si tratta di una democrazia molto piu' simile a quella delle origini, come ci raccontano nei corsi di filosofia, nata in Grecia nella piazza con discussioni fra cittadini, piuttosto che la nostra attuale democrazia fatta di campagne elettorali mediatiche a caccia di voti. Quella che puo' nascere sulla rete e' una democrazia ragionata, fatta della somma e dell'incontro di mille pensieri, fra blogger che si scambiano opinioni, discutono, litigano e tu che magari guardi solo dall'esterno senza intervenire hai comunque la possibilita' di leggere un po' tutti i pareri e farti un'opinione ponderata... o almeno sei stimolato a farlo... o almeno mi illudo che possa essere cosi'.[‹‹‹] Anche se per ora, me ne rendo ben conto, si tratta ancora per lo piu' di opportunita'(come faceva notare
Mantellini qualche
contrappunto fa).
Una conferma indiretta, se volete, della sua portata e' proprio il rapporto quasi sempre conflittuale che ha con i poteri forti. Non parliamo dei sedicenti difensori della
proprieta' intellettuale, basta anche solo guardare alle telco e ai continui fallimenti che continuano ad incassare nel tentativo di imbrigliare le potenzialita' comunicative della rete per scopi meramente commerciali. Quel che e' successo finora e' che i servizi calati dall'alto, come la fruizione in abbonamento di contenuti simil-televisivi, non sono riusciti a prender piede, e al contrario spopolano in rete fenomeni del tutto spontanei come
mika (giusto perche' avevo detto di non voler parlare delle case discografiche...) o di produzione "p2p" come youtube.
Tutta questa premessa per parlare di un altro potere forte che prova a mettersi di traverso alla rete. E' di lunedi' la notizia (vedi
wired) che negli USA e' diventato facilissimo, dal punto di vista legale, procedere ad intercettazioni sul traffico dati di Internet.
Punto Informatico non esita a parlare di
backdoor e di Grande Fratello — e non esita nemmeno a corredare l'articolo con una
vignetta fantastica! Cercando su
google news invece non riesco a trovare niente a riguardo, nemmeno nella sezione
scienze e tecnologie (nemmeno l'eco che la Masera prova a dare alla notizia da
La Stampa).
Ma e' davvero tanto grave la notizia? Noi in Italia proprio grazie alle intercettazioni (telefoniche) siamo stati in grado di sbirciare (solo sbirciare, non mi illudo) dietro scandali enormi come quelli del Mondo Del Calcio (tant'e' che politici di
qualsiasi schieramento si sono precipitati a legiferare per impedire che altri casi simili potessero venire alla luce!), cosa potra' mai fare di male allargare la possibilita' di raccogliere prove di reati anche su Internet?
Un primo indizio del fatto che ci sia sotto qualcosa di losco viene ad esempio leggendo questo
Cassandra Crossing di Marco Calamari.
Chi ha orecchie per intendere...
UPDATE
Ecco un altro spunto di riflessione a firma di un certo
doct. Alfridius, fresco fresco dal Punto-Informatico appena aggiornato dopo la mezzanotte...