Il Catechismo della Chiesa cattolica, dice, e non da oggi, che nei confronti delle donne si deve evitare ogni marchio di ingiusta discriminazione.
01 December 2008
22 November 2008
breaking news

One of the unfortunate things about not updating your blog often, I find, is that people assume you’re still obsessed with the last thing you blogged about, weeks after you’ve all but forgotten about it. (cit)
14 November 2008
CBCR

Cresci Bene Che Ripasso.
Ma il dramma è che, per aspettare te, mi tocca rinucniare pure allo stambecco!
Ok, partiamo dall'inizio.
Come sapete, a fine ottobre è stata rilasciata la nuova versione di Ubuntu, lo Stambecco Intrepido. Per Kubuntu questo significa l'adozione ufficiale di KDE4(.1), la nuovissima versione de Il Miglior Desktop Environment™, che già aveva fatto venire l'acquolina in bocca.
Ma un'ombra sinistra comincia ad incombere sin dall'inizio, quando leggo che l'adozione di KDE4 sarà consustanziale ad un abbandono definitivo di KDE3(.5). E allora io comncio a farmi delle domande, tipo se davvero KDE4 fa per me.
Sì, ma, più che pensarti e pensarti, eventualmente incontrarti vorrei, e allora, prima di piallare davvero tutto, installo KDE4 su Kubuntu8.4, giusto per farci un giro.
Ed è subito una gran delusione.
Non so proprio da dove cominciare.
Potrei partire con il composite manager e dire che anche attivando gli effetti speciali siamo ancora anni luce distanti da compiz-fuison, e come sapete per me non è solo una questione estetica. Ma questo sarebbe il meno, perchè scopro subito che posso far partire compiz+emerald senza che KDE4 si offenda troppo.
Scopro poi che KDE4 ha sostituito DCOP con D-Bus, che non so bene nemmeno cosa sia un inter-process communication system, ma so solo che improvvisamente non funzionano più le mie bellissime shortcut per modificare al volo il colore dello sfondo di Konsole (di gran lunga l'applicazione che uso maggiormente) a seconda della macchina remota su cui sono loggato, in modo da poterne riconoscere al volo una fra le decine e decine che popolano i miei desktop. Ma anche qui uno potrebbe soprassedere: mi toccherebbe imparare un po' di D-Bus per far fare a KDE4 la stessa cosa che faceva KDE3. Mi ci vorrebbe un po' di tempo, ma era nei patti, altrimenti sarei passato già da tempo alla Mela Morsicata™.
Insomma, tutto questo è ancora niente rispetto al resto.
E non è nemmeno questione che anche il mio amato Conky bisognerà smanettare a lungo per non farlo litigare con plasma... e non è nemmeno questione che al momento il panel in basso di plasma non si può nascondere come si faceva con Kicker... e non è nemmeno questione che sono praticamente scomparse tutte le opzioni di personalizzazione (avete presente la differenza fra KDE e GNOME?)... e non è neppure questione che e io che me ne faccio dei widgets?!?
No, la questione è: non c'è più una modalità list-view della task-bar accessibile via shortcut.
Cioè, secondo loro, con decine e decine di shell aperte, diverse finestre di Firefox, Pidgin, Thunderbird e di chissà quante e quali altre applicazioni, io, per cambiare finestra, dovrei... staccare le mani dalla tastiera per impugnare il mouse?!?
Ho letto che con un po' di smanettamento sarebbe anche possibile installare Interpid mantenendo KDE3, ma bisognerebbe appoggiarsi a repository esterni e poi chissà se/quanto bisogna smanettare per far funzionare le cose...
Per fortuna Hardy Heron è una versione con supporto a lungo termine, per ora non procedo ad alcun aggiornamento.
Chissà se dovrò davvero restare con Hardy fino ad aprile 2011.
05 November 2008
GOCE, LHC, LINAC 4 e CDF
Ecco un post bello stagionato... quasi aceto ormai :(
Metto insieme cose sparse.
Ricordate che vi avevo parlato di GOCE e del rinvio del suo lancio? Ebbene, dopo un ulteriore rinvio temporaneo... è stato rinviato definitivamente. A quando, di preciso, non si sa, ma comunque nel 2009.
Esattamente come il rinvio dell'accensione di LHC dopo l'incidente del 19 settembre: i più ottimisti intendono che si ripartirà regolarmente in primavera, dopo il normale periodo di manutenzione invernale per i costi dell'elettricità, ma il comunicato del CERN, a voler pensar male, parla genericamente di 2009...
A proposito, se vi interessa capire cos'e' successo nell'incidente, potete dare un'occhiata all'analisi dettagliata, di cui potete trovare una "traduzione" in italiano da Marco.
Nel frattempo, mentre l'anello di LHC si prepara al letargo, qui al CERN hanno già cominciato a scavare, in vista dell'upgrade dell'acceleratore. Sono appena iniziati, cioè, i lavori di ingegneria civile per la costruzione di Linac 4, il nuovo iniettore di protoni che nel 2013 dovrebbe sostituire l'ormai anziano (30 anni!) Linac 2 (il Linac 3, per chi si chiedesse se si saltano i numeri dispari, è semplicemente l'iniettore di ioni pesanti, correntemente usato). Si tratta del primo stadio di accelerazione dei protoni, prima di passare al PS Booster, quindi al Proto-Sincrotrone (PS) e infine al Super-Proto-Sincrotrone (SPS), prima di entrare nel vero anello di LHC. Linac 4 sarà lungo più del doppio di Linac 2 (80 metri contro 36) e dovrebbe iniettare pacchetti di protoni più energetici (160 MeV contro 50) e più densi, il tutto per migliorare la luminosità del fascio finale (la luminosità è l'altro parametro principale, assieme all'energia, che caratterizza il fascio di un acceleratore ed è legato alla sua sezione d'urto, ovvero alla probabilità di interazione fra le particelle dei due fasci opposti). Ulteriori dettagli sulla costruzione del Linac 4 potete trovarli nell'ultimo bollettino del CERN.
E l'ultima sigla nel titolo di questo post?
Si riferisce al Collider Detector del Fermilab, uno dei due esperimenti del Tevatron, l'altro grande acceleratore di particelle, negli Stati Uniti. E la notizia, di pochissimi giorni fa, è che a CDF avrebbero forte evidenza di qualcosa che non si riesce a spiegare col modello standard. L'articolo è su arxiv.org e racconta di come sarebbe stata osservata la creazione di muoni piuttosto lontano dal vertice di interazione protone-antiprotone (molti millimetri, invece che qualche centinaia di micron), come se fossero il prodotto di decadimento di una particella dalla vita piuttosto lunga, non prevista dal modello standard. La cosa, come potete immaginare, ha suscitato molto scalpore: in rete se ne discute un po' ovunque, ad esempio a cosmic variance, a resonaances, da dorigo e da Peter Woit (quello di Not Even Wrong). Se cercate qualcosa in italiano, passate ancora da Marco, andate sul sicuro. Sarebbe una cosa notevole, perchè un simile fenomeno non è caratteristico di nessuna delle innumerevoli estensioni del modello standand delle particelle elementari, e dunque rappresenterebbe un bello scompiglio foriero di novità realmente nuove. Ma, precisamente per lo stesso motivo, è forte anche il sospetto che, al contrario, possa trattarsi di un falso allarme, di qualcosa dovuto – sparo – ad una sistematica dell'apparato sperimentale non ancora ben compresa, o a una qualche sottovalutazione degli effetti di "fondo" predetti dal modello standard...
Staremo a vedere.
04 November 2008
02 November 2008
I polpi dell'orologiaio miope
Se seguite i miei shared item (qui i feed) li avrete già notati: due post semplicemente fantastici.
Una delle specie piu’ intelligenti che conosciamo, ma la cui intelligenza ci appare inspiegabile e fuori posto.
(la prima puntata, Do octopi dream of eight-legged sheep?)
[...] il polpo cambia colore. Come? Il meccanismo e’ pazzesco.
(la seconda puntata, Tutti gli animali sono diversi, ma alcuni sono piu’ diversi degli altri: i polpi)
[...] Come faccia, e’ un mistero. C’e’ sicuramente qualcosa che non abbiamo capito, anche perche’ pare che i polpi vedano in bianco e nero!
Ecco, non chiedetemi, dopo la serie sulle api, di farne un'altra sulla visione dei polpi...! :)
31 October 2008
133/2008
L’informazione è talmente malata in Italia che io ho dovuto andare a leggermi le leggi per capire di cosa si stesse parlando. Questo lavoro dovrebbe essere fatto dai cosiddetti giornalisti, non da tutti i comuni cittadini. I giornalisti dovrebbero cominciare a prenderne coscienza, vergognarsi e ricominciare a fare quel lavoro che alcuni di loro ancora sanno fare e fanno.
Ulteriori chiarimenti nel messaggio del rettore del politecnico di milano Giulio Ballio, mentre le manifestazioni si sussuegono in tutta Italia.
29 October 2008
Scienza in piazza a Trieste
Come si dice in questi casi: ricevo dagli amici di Trieste e volentieri pubblico.
Stiamo organizzando l'iniziativa di protesta triestina... la nostra facoltà (o meglio un gruppetto di noi ;-) ) ha organizzato una manifestazione che si chiama "Scienza in piazza": una serie di conferenze divulgative vertenti sui 4 angoli (una frase a caso...) della fisica moderna e sul loro impatto sulla società nella fantastica cornice di Piazza Unità d'Italia. Abbiamo ricevuto ottima risposta da parte dei professori e ci sono anche nomi importanti...
Potete trovare maggiori informazioni su sites.google.com/site/scienzainpiazza e alcune foto delle lezioni in piazza di ieri qui.
28 October 2008
il baratro
diritto di replica (via edo)
Giusto per aggiungere la mia goccia nel mare, torno sulla questione precari della ricerca, che non sembra nemmeno rallentare la sua caduta verso il baratro.
21 October 2008
Maledetto
Cerchi di dimostrarti aperto al dialogo, e se ti offrono posizioni medievali sulla contraccezione, sul ruolo della donna e sul significato del dolore, soprattutto alla fine della vita, provi a scendere al loro piano e con sforzi sproporzionati fatti di serrate argomentazioni cerchi di far fare loro almeno qualche piccolo passo verso la ragione, verso il buon senso.
Cominci a spazientirti quando senti che, a tutto ciò, aggiungono un'anacronistica difesa aprioristica di una figura storicamente ambigua e problematica. E certamente non aiuta sentir tuonare contro la scienza con toni esagerati, che troppo facilmente toccano le corde di un dramma che, pur nei suoi quattro secoli di distanza, continua a tornare troppo spesso d'attualità.
Ma quando poi scopri che in occasione della visita a Pompei, proprio a ridosso di recenti fatti di cronaca e discussioni politiche che ancora infiammano gli animi e si riverberano addirittura a livello internazionale, quando scopri, dicevo, che in una simile circostanza si sceglie, con precisa volontà, di non nominare nemmeno il Problema, il Male di quella terra...
Basta: questo Papa ha perso definitivamente ogni presunta verginità: non puoi più credere alla sua buona fede, non merita più la tua apertura e quel dialogo che si concede all'onestà intellettuale.
Non gli resta altro che tutto il tuo più viscerale e velenoso disprezzo.
16 October 2008
Il buco nero e la tagliola
UPDATE
E' disponibile la traduzione in italiano dell'editoriale di Nature.

Qui la situazione è sempre più grave: in un momento di crisi economica globale come questa la mossa peggiore che potrebbe fare un Paese occidentale è proprio quella di tagliare la ricerca, l'unica sua possibilità di futuro.
La situazione è così grave che del caso italiano ne parla addirittura nientepopodimenochè Nature (potete leggerne qui e qui).
Io ormai dispero di questo Paese, ma se avete ancora la forza di indignarvi potete trovare ottimi spunti da Marco Delmastro (qui e qui) e da Marco Cattaneo (qui). Se volete potete anche firmare la petizione sul sito dei lavoratori precari dell'INFN, dove potete trovare anche i comunicati di aggiornamento sulla situazione.
PS
Lui, invece, continua a spingerci verso il medioevo...
13 October 2008
L’evoluzione dell’uomo si è fermata. Ma perchè, dove stava andando?
...e dopo essermene vantato gratuitamente, e altrettanto gratuitamente aver ricevuto complimenti e addirittura autorevoli citazioni... eccomi finalmente a dare il mio primo piccolo contributo.
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