26 March 2015

Teoria economica, da zero /6.3

Nell'istante in cui dovrà prendere una decisione, dovrà fare una scelta, ciò che conterà sarà sempre il successivo secchio d'acqua da raccogliere, o il primo a cui rinunciare.
Gli economisti le chiamano unità marginali e chiamano questo principio "legge della diminuzione dell'utilità marginale". Il margine in questione non è una proprietà fisica della situazione, né può essere calcolata oggettivamente. Il margine è la linea fra il sì e il no, fra scegliere o lasciar perdere. L'unità marginale è quella di cui stai decidendo: lavorerai ancora un'ora oggi? ti tratterrai ancora alla festa per un altro bicchiere? chiederai un giorno in più all'hotel dove stai passando le vacanze? E sono domande diverse dal chiedersi: è bene lavorare? sono divertenti le feste? ci si rilassa in vacanza? La decisione è se la prossima ora di lavoro sarà più proficua di un'ora in più di riposo, se il relax di un giorno di vacanza in più varrà più del suo prezzo. Le nostre scelte sono effettuate al margine, e riguardano l'unità marginale.
 
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25 March 2015

Teoria economica, da zero /6.2

Nella misura in cui Rich si è posto come obiettivo quello di sopravvivere, userà il primo secchio d'acqua per bere. Solo quando conterà di avere abbastanza acqua per evitare di morire di sete, prenderà in considerazione l'idea di usarla per cuocere. Inoltre, poiché ogni ulteriore secchio d'acqua è indirizzato ad un uso via via meno importante, significa che il valore stesso di ognuno di quegli ulteriori secchi d'acqua sarà via via inferiore. L'utilità per Rich di ciascun ulteriore secchio d'acqua va scemando.
 
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24 March 2015

Teoria economica, da zero /6.1

I mezzi possono essere impiegati per più di uno scopo: Rich potrebbe usare l'acqua per tutta una varietà di fini diversi. Ogni mezzo con più di un possibile utilizzo sarà impiegato da Rich innanzitutto per il fine che reputa più importante. Ma questo non come conseguenza di un'analisi esaustiva di tutti gli usi possibili: è semplicemente, di nuovo, il semplice significato dell'effettuare scelte. Diciamo che il primo utilizzo che farà dell'acqua è quello che considera più importante *precisamente* perché ha deciso di soddisfare innanzitutto quel suo bisogno.
 
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23 March 2015

Teoria economica, da zero /5.3

Ma, sì potrebbe obiettare, non è comunque più utile l'acqua di un diamante? Dipende. E dipende essenzialmente dalla valutazione della persona che deve effettuare la scelta. Se offrite il barile d'acqua ad un uomo che vive vicino ad un ruscello di montagna, non gli darà alcun valore: il ruscello gli fornisce già più acqua di quanta ne potrebbe mai usare, un barile d'acqua non ha proprio alcun valore per lui (anzi, forse ne ha addirittura uno negativo: potrebbe essere un impiccio avere un barile fra i piedi). Mentre magari non possiede alcun diamante, e la possibilità di acquistarne uno potrebbe risultargli allettante: senza dubbio giudicherà il diamante di maggior valore dell'acqua. Ma anche per la stessa persona, se cambiano le circostanze, la valutazione può cambiare completamente. Se sta attraversando il Sahara, col diamante già in tasca ma con la sua scorta d'acqua terminata e sul punto di morire di sete, verosimilmente scambierebbe il suo diamante anche solo per un bicchiere d'acqua (naturalmente se è un avaro potrebbe valutare più il diamante dell'acqua, anche a costo di morire di sete).
Il valore di un bene non è dunque in alcun modo racchiuso nel bene stesso ed è invece inerentemente soggettivo: gli stessi identici diamante e barile d'acqua possono essere giudicati diversamente da persone diverse ed anche giudicate diversamente dalla stessa persona, in momenti diversi.
 
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22 March 2015

Teoria economica, da zero /5.2

La disastrosa teoria del valore-lavoro, che tentava di uguagliare il valore con la quantità di lavoro finito in un bene, fu sviluppata nel tentativo di colmare questa mancanza. Karl Marx ha fondato molto del suo pensiero economico sulla teoria del valore-lavoro. Quel che non coglievano gli economisti classici è che nessuno sceglie fra "acqua" e" diamanti": queste sono solo classi astratte con cui categorizziamo il mondo. In realtà nessuno sceglie fra "tutta l'acqua del mondo" e "tutti i diamanti del mondo". Quando sceglie, l'uomo si trova ad agire sempre di fronte a definite quantità di beni, chessò un barile d'acqua e un diamante da dieci carati.
 
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21 March 2015

Teoria economica, da zero /5.1

Siccome la preferenza è consustanziale ad un concreto atto di scelta tra specifici mezzi volti a fini specifici, economicamente la scelta non seleziona fra astrazioni: Rich non sta scegliendo fra "lavoro" e "riposo", ma fra una specifica quantità di uno specifico tipo di lavoro e una specifica quantità di riposo, in uno specifico insieme di circostanze.
Questa intuizione risolve il paradosso del valore degli economisti classici: "perché, dal momento che l'acqua è così più importante dei diamanti, le persone pagano così tanto per i diamanti e così poco, anche nulla, per l'acqua?"
 
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20 March 2015

Teoria economica, da zero /4.3

L'"unità" in questione è semplicemente l'intervallo di tempo, quale che sia, in cui Rich suddivide mentalmente il suo lavoro. L'unità successiva potrebbe essere, ad esempio, il prossimo insieme di pali da legare insieme, oppure la raccolta di un'altra noce di cocco. Tipicamente un'unità corrisponde ad un'attività che non val la pena iniziare se non si conta di portare a termine: ad esempio non ha senso raccogliere una noce di cocco per poi abbandonarla a terra e ritornarsene prima di averla messa nel sacco. La quantità di tempo di orologio che viene considerata una unità cambierà da un'attività alla successiva, da un giorno all'altro, e persino per la stessa attività: è una cosa soggettiva. Quel che conta è la particolare attività che Rich sta considerando come sua prossima azione quando sta staccando la giornata: sta per cominciare a legare insieme alcuni pali, quando sente una fitta alla schiena: "uhm... è ora di riposarsi?" Sta per scegliere tra il vantaggio che crede di ottenere dal legare anche il successivo gruppo di pali, e quello che crede di ottenere da qualche minuto in più di riposo.
 
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19 March 2015

Teoria economica, da zero /4.2

Immaginiamo dunque Rich mentre lega insieme dei pali per la sua tettoia: ha mangiato, bevuto e la tettoia sta procedendo bene. In più, comincia a sentirsi un po' stanco. Quando, esattamente, smetterà di lavorare? Esattamente nel momento in cui il valore che Rich attribuisce alla "unità" di lavoro successiva scenderà al di sotto del valore che attribuisce alla prima "unità" di riposo. Si tratta del significato stesso di scelta: scegliere significa effettuare una preferenza, dunque Rich lavorerà finché preferisce il guadagno che si aspetta dalla successiva unità di lavoro rispetto al guadagno che si aspetta dalla successiva unità di riposo.
 
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18 March 2015

Teoria economica, da zero /4.1

Dunque Rich sceglie, amministrando il suo tempo.
Diciamo che passa le prime quattro ore di ogni giorno raccogliendo cibo, le due ore successive per l'acqua e le successive quattro a lavorare su una tettoia. E per il resto del giorno si rilassa.
Tutte queste azioni hanno come proprio fine la soddisfazione diretta di un bisogno: il cibo sazia la fame, l'acqua placa la sete e la tettoia la sua necessità di ripararsi dal vento e dalla pioggia.
Anche il suo rilassarsi è un'azione, con un suo scopo: riposarsi. Se Rich è fisicamente in grado di continuare a lavorare, fermarsi a riposare è una scelta.
È importante soffermarsi sul momento in cui Rich farà questa scelta, perché è emblematica dell'intuzione con cui Carl Menger risolse il problema del valore che affliggeva l'economia classica.
 
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17 March 2015

Teoria economica, da zero /3.5

Ma l'economia non si occupa del mondo dei desideri e delle fantasie, a meno che quei sogni non si manifestino in azioni. Nel linguaggio quotidiano possiamo ben dire, rincasando, "mi piacerebbe proprio un te freddo, quando arrivo": si tratta di un piano. Ma per l'economia è l'azione che conta, e il piano conta solo nella misura in cui influenza le azioni. Le preferenze, dal punto di vista dell'economia, diventano reali nel momento della scelta. Puoi continuare ad affermare che preferisci perdere peso che mangiare il dessert, ma l'economia ignora le tue parole ed è interessata in quel che farai quando arriverà il carrello dei dolci.
 
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16 March 2015

Teoria economica, da zero /3.4

L'idea che noi si scelga sempre quel che preferiamo può sembrare eccessiva. Ad esempio si potrebbe controbattere che "preferirei non andare dal dentista, eppure ci vado lo stesso". Ma si tratta di nuovo di una espressione idiomatica: il senso di quell'espressione è che nell'effettuare la tua scelta hai soppesato i benefici del non andare dal dentista (ad esempio evitare il trapano in bocca) contro i costi di non andarci (ad esempio il rovinarsi progressivo dei denti); il fatto che tu abbia deciso di andarci significa che hai preferito il dentista all'alternativa di denti rovinati, nonostante il dolore comportato. Quel che volevi dire, più precisamente, è che ti sarebbe piaciuto che i tuoi denti non si fossero rovinati e non fosse stato necessario il dentista.
 
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15 March 2015

Teoria economica, da zero /3.3

Dicendo che la mia scelta esprime la mia preferenza per Istanbul non si intende pretendere che, a fatto compiuto, io non possa pentirmi della mia scelta iniziale. Dopo il viaggio potrei rendermi conto che Istanbul non era la città per me e che avrei in effetti dovuto andare ad Atene.
Dobbiamo tenere distinte le valutazioni a priori da quelle a posteriori. Agire significa imparare, e imparare significa che a volte, scegliendo A, sì scoprirà che si sarebbe dovuto scegliere B.
 
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14 March 2015

Teoria economica, da zero /3.2

Avrei potuto passare le vacanze ad Atene, ma ho scelto di andare ad Istanbul. È un'espressione idiomatica dire "avrei davvero preferito Atene" e nonostante ciò aver scelto Istanbul. Il fatto di essere andato a Istanbul è l'essenza della scelta. Magari è perché le tariffe aeree erano più economiche per la Turchia, o perché mia moglie voleva andare in Turchia e non mi andava di discutere. Quali che fossero i motivi, ho scelto Istanbul e i costi associati ad andare lì perché ho preferito quest'opzione rispetto ad Atene e ai costi di andare là.
 
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13 March 2015

Teoria economica, da zero /3.1

Questo è un aspetto delicato e fondamentale allo stesso tempo, direi proprio il cardine su cui si regge tutta la teoria economica della scuola austriaca, per cui val la pena sottolinearlo e approfondirlo: l'agire degli uomini è una diretta espressione, la definizione stessa dei loro valori: quel che vale di più si sceglie, quel che vale meno si lascia. È una questione pressoché tautologica, è impossibile concepire esseri pensanti che agiscano diversamente.
 
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