10 April 2015

Teoria economica, da zero /10.1

Ora, immaginiamo che Rich riesca a catturare quattro topi al giorno senza usare trappole, mentre con le trappole conti di riuscire a catturarne otto, al giorno. Visto l'aumento di produttività notevole, uno potrebbe chiedersi perché Rich non dedichi il 100% del suo tempo di lavoro alla costruzione di trappole. Be', chiaramente morirebbe di fame: qualsiasi programma di risparmio per consumi futuri che implichi una riduzione dei consumi correnti al di sotto del livello di sussistenza non avrebbe senso (a meno che non si risparmi solamente per i propri eredi...).
 
0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11
 

09 April 2015

Teoria economica, da zero /9.7

Questa dipendenza può essere messa in evidenza considerando quel che succederebbe al cambiare del valore per Rich di un bene di consumo: magari scopre che i topi sull'isola sono malati e che mangiarli non è sicuro; i topi perderanno dunque valore per lui e, a meno di eventuali utilizzi diversi per le trappole, anch'esse perderanno valore per Rich. Non sarà più disposto a dedicare tempo, a scapito di qualsiasi altra cosa, per fabbricarne di nuove, né si curerà più di quel che accadrà a quelle che aveva già costruito (naturalmente, se ha modo di usare diversamente le trappole, ad esempio come materiale da ardere, esse manterranno un certo valore).
 
0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10
 

08 April 2015

Teoria economica, da zero /9.6

Nel suo darsi da fare per costruire trappole e barili, Rich può rendersi conto che un martello, una sega e dei chiodi sarebbero utili: decide di costruirseli. Nel farlo, Rich lavorerà a beni a due ordini di distanza da quelli di consumo: darà valore a martello, sega e chiodi per la loro utilità nel costruire trappole e barili, che a loro volta hanno valore per Rich per la loro utilità legata ad acqua e cibo. Tutti i beni di ordine più elevato derivano il proprio valore dai beni di ordine immediatamente inferiore alla cui produzione contribuiscono. Da ultimo, ogni bene capitale ha valore solo perché, ad un qualche livello, concorre alla produzione di uno o più beni di consumo.
 
0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10
 

07 April 2015

Teoria economica, da zero /9.5

In realtà, poi, il valore di questi beni capitali è legato all'idea che Rich si fa sulla possibilità di usarli per soddisfare bisogni futuri, incerti. Anche immaginando di avere un "metro della soddisfazione" da applicare a Rich per misurare quanto "intensi" sono certi suoi bisogni, non risolveremmo la questione che Rich deve affrontare al momento della scelta: quanta soddisfazione porterà la sua scelta al "futuro Rich", i cui gusti non sono noti al "Rich presente" e che vivrà in un mondo che, per il Rich presente, è pieno di incertezze?
 
0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10
 

06 April 2015

Teoria economica, da zero /9.4

I beni di ordine più elevato che Rich accumula col risparmio vanno a comporre la sua riserva di capitale. A un certo punto, diciamo, Rich si ritrova con cinque trappole e due barili: non c'è modo, in questa situazione, di quantificare il totale dei beni capitali se non attraverso un elenco degli oggetti di cui è composto. Non possiamo sommare trappole a barili: il valore che Rich assegna loro è soggettivo, non abbiamo alcun metro, alcuna scala od orologio con cui misurare la quantità di utilità.
 
0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10
 

05 April 2015

Teoria economica, da zero /9.3

L'economista austriaco Ludwig Lachmann, in Capital and Its Structure, scrive:
Il concetto generale di capitale [...] non ha una controparte quantificabile fra gli oggetti concerti: esso riflette l'aspetto imprenditoriale dell'oggetto. Barili di birra, altiforni, installazioni portuali, arredamenti per camere di hotel sono beni capitali non in virtù di una qualche loro caratteristica fisica, ma per la loro funzione economica.
Nell'istante in cui Rich decide di dedicarsi alla produzione di beni di ordine superiore, sta cominciando a risparmiare. Il risparmio può essere definito come la decisione di agire col fine di soddisfare un bisogno futuro, a dispetto della possibilità di soddisfare un bisogno immediato.
 
0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10
 

04 April 2015

Teoria economica, da zero /9.2

Carl Menger chiamò beni del primo ordine quei beni, come acqua o cibo, che servono per soddisfare bisogni primari; sono detti anche beni di consumo. I beni il cui valore deriva dal loro uso per la produzione di beni del primo ordine, come trappole e barili, sono detti beni del secondo ordine, beni di produzione o beni capitali. Chiaramente la distinzione non riguarda i beni in sé, ma il ruolo che essi occupano nei pensieri e nei piani degli uomini. Se colleziono barili come oggetti d'arte, essi sono, per me, beni di consumo; se ho un negozio di alimentari, allora gli alimenti che ho in magazzino sono, per me, beni di produzione.
 
0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10
 

03 April 2015

Teoria economica, da zero /9.1

Il valore dei beni considerati finora — cibo, acqua, riparo, riposo — scaturisce direttamente dalla loro capacità di soddisfare immediatamente dei bisogni primari: Rich dà valore al cibo perché dà valore alla vita, e il cibo serve direttamente a soddisfare il bisogno di sopravvivenza. (Notate bene che l'economia non pretende di affermare che Rich *dovrebbe* dare alla sua sopravvivenza più valore che a qualsiasi altra cosa, o che tutti fanno così; l'economia si occupa delle *conseguenze* del fatto che diamo valore alle cose, effettuando scelte.)
Ebbene, il valore di beni come trappole e barili deriva dalla loro capacità di *produrre* beni di prima necessità. Rich dà valore alla tappola perché dà valore ai topi, e dà valore al barile perché dà valore all'acqua per cucinare.
 
0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10
 

02 April 2015

Teoria economica, da zero /8.3

Mettiamo che Rich decida di costruire trappole rubando tempo al riposo; ogni trappola richiede un'ora per essere costruita. Nel momento in cui il valore per Rich della trappola successiva — il valore marginale di una trappola in più — scenderà al di sotto del valore di un'ora di riposo — il valore marginale di un'ora di riposo in più — Rich smetterà di lavorare.
Ma da dove viene il valore per beni come trappole e barili? Rich non mangia trappole e non veste barili; e tuttavia non c'è dubbio che abbiano valore, per Rich, perché ha deciso di sacrificare altre cose di valore per ottenerle.
 
0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9
 

01 April 2015

Teoria economica, da zero /8.2

Ormai lo sappiamo: per farlo Rich deve sacrificare qualcos'altro; poiché il suo tempo non è illimitato, la costruzione di quelle cose ha un costo: il valore che Rich attribuisce alle cose che avrebbe potuto fare invece di costruire trappole e barili. Questo è vero anche se Rich sacrifica ad essi il tempo che avrebbe speso riposandosi: in termini di utilità marginale sappiamo che, quale che sia l'attività che Rich sacrificherà per costruire trappole e barili, sarà quell'attività la cui unità successiva avrà minor valore, per lui. E sacrificherà unità di quell'attività nella misura in cui il valore di ulteriori trappole o barili sarà più grande, per lui, di quel che per essi sta sacrificando.
 
0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9
 

31 March 2015

Teoria economica, da zero /8.1

Rich, nel suo adoperarsi per cambiare quel che è in quel che vorrebbe, potrebbe rendersi conto che ci sono margini di miglioramento per la sua attività di procacciarsi il cibo: se riuscisse a costruire delle trappole potrebbe forse arrivare a sei topi arrosto al giorno invece che quattro. E se avesse un barile potrebbe raccogliere l'acqua, e usarne un po' anche per cucinare, riuscendo magari ogni tanto a farsi un topo bollito, per cambiare un po' rispetto ai soliti topi arrosto. Così decide di procedere alla loro costruzione.
 
0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9
 

30 March 2015

Teoria economica, da zero /7.3

È vero che in "un momento di passione" certe azioni possono apparire più irresistibili di quanto apparirebbero in un momento di più calma riflessione. Però: un tifoso furioso per gli insulti di un tifoso avversario, in procinto di passare alle mani, pur si fermerebbe se un poliziotto armato gli si parasse d'innanzi; un uomo sposato, così ammaliato da non riuscire a resistere ad una donna, pur si fermerebbe se apparisse sulla scena sua moglie.
Le forti emozioni sono semplicemente un ulteriore fattore da considerare nel momento della decisione: il fatto che le persone a volte resistono ad impeti di passione significa proprio che, anche in tali circostanze, stanno scegliendo.
Solo in caso di malattie mentali, o dei neonati, o delle azioni riflesse (come allontanare la mano dalla pentola bollente), si tratta di scelte non consapevoli; ma in tal caso stiamo uscendo dall'ambito economico: l'economia studia le scelte intenzionali, è la scoperta delle implicazioni dell'agire umano.
 
0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8
 

29 March 2015

Teoria economica, da zero /7.2

L'incertezza del futuro è nella natura stessa dell'azione umana: in un mondo in cui il futuro è conosciuto con certezza esatta, non è possibile alcuna azione — se so cosa succederà e non c'è modo di alterarlo, non ha senso cercare di farlo; se invece *posso* alterare il corso degli eventi futuri... be', allora il futuro non era poi così certo!
Il fatto che ci si possa pentire, a posteriori, di azioni precedenti, non inficia l'idea che le persone scelgano sempre quel che preferiscono, nel momento in cui devono prendere la decisione.
Svegliandosi domenica mattina con i postumi di una sbronza, una persona potrebbe pentirsi della festa di sabato notte; ciononostante, sabato notte, quella stessa persona ha preferito festeggiare che starsene a casa a dormire.
 
0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8
 

28 March 2015

Teoria economica, da zero /7.1

La valutazione viene effettuata nel momento della scelta, nel momento in cui si agisce; ma poiché ogni nostra azione è diretta verso un futuro incerto, è sempre presente una possibilità di errore.
Rich può giudicare di aver raccolto abbastanza cibo per decidere di farsi un pisolino, per riposarsi un po'; ma mentre dorme, arriva una scimmia e gli ruba metà delle noci di cocco. A posteriori si pentirà della sua decisione e penserà che avrebbe dovuto raccogliere più cibo o che invece avrebbe dovuto costruire una recinzione. Magari la volta successiva che si troverà a prendere una decisione simile, farà una scelta differente: ha appreso, ha imparato.
 
0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8