05 June 2015

Teoria economica, da zero /23.1

Accanto al facilitare il commercio, in quanto bene di scambio intermedio, la moneta fornisce un ulteriore vantaggio rispetto ad una economia basata sul baratto: essa consente il calcolo economico. La moneta costituisce un'unità di misura comune con cui esprimere il valore di diverse quantità di diversi beni: in un sistema sufficientemente sviluppato di scambi indiretti, tutti i beni economici saranno scambiati con il bene-moneta e sarà dunque possibile esprimere qualsiasi quantità di qualsiasi bene in termini della quantità di moneta necessaria all'acquisto o, alternativamente, la quantità di moneta a cui viene venduta. Se torniamo al caso di Marco, ma pensandolo in una economia con moneta, la differenza appare notevole: nel suo libro mastro potrà finalmente assegnare un valore numerico ad ogni oggetto — ad esempio la quantità di grammi d'oro a cui potrebbe vendere l'oggetto.
 
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04 June 2015

Teoria economica, da zero /22.2

Tutto il discorso precedente sull'oro e sui beni come possibili monete, come beni di scambio intermedi, può lasciare perplessi, dal momento che oggigiorno usiamo pezzi di carta, come moneta. Chiaramente il valore di quei pezzi di carta non deriva dal loro essere pezzi di carta: è lo Stato che ha decretato che siano moneta, e il fatto che esso pretenda che le tasse siamo pagate nella "sua" moneta, contribuisce a dare fiducia a tale decreto. Questo tipo di valuta è detta "moneta fiat" ed in origine anche il suo valore derivava da un bene reale, l'oro, di cui fungeva da mero titolo: il dollaro statunitense un tempo rappresentava una specifica ed esigibile quantità di oro. Quando gli USA rimossero il legame fra valuta cartacea e bene sottostante, le persone continuarono ad attribuire al dollaro il suo valore "per inerzia", sulla base del valore precedente.
 
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03 June 2015

Teoria economica, da zero /22.1

Il valore di un bene usato come moneta nasce dal suo valore d'uso, ma nel processo di fungere da moneta, il bene acquista ulteriore valore in quanto bene di scambio intermedio. Ma ugualmente il suo valore è determinato allo stesso modo di qualsiasi bene — dalle valutazioni soggettive di chi lo scambia: potremmo sostituire l'espressione "un grammo d'oro" a "capra" nelle analisi precedenti, e non cambierebbe niente di sostanziale: troveremmo che Kyle sarebbe disposta a pagare due grammi d'oro per sei sacchi di mais, etc, e diremmo che il prezzo in oro del mais sarebbe di un terzo di grammo per sacco.
 
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02 June 2015

Teoria economica, da zero /21.8

Gli unici beni che soddisfano in buona misura tutti i criteri menzionati sono i metalli preziosi, e infatti molte società, alla fine, sono arrivate ad usare l'argento e/o l'oro come moneta. Col crescere del commercio su scala internazionale, l'oro ha via via scalzato l'argento un po' ovunque (la quantità d'oro che deve essere trasportata per un determinato pagamento è una piccola frazione della quantità d'argento necessaria per il medesimo pagamento). Tale processo ha infine portato al gold standard del XIX secolo: non c'è niente di mistico rispetto alla scelta dell'oro come moneta, si tratta semplicemente del bene che meglio soddisfa i criteri che abbiamo elencato. In futuro qualche altro bene — chessò, il platino — potrebbe dimostrarsi superiore e scalzare la scelta dell'oro.
 
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01 June 2015

Teoria economica, da zero /21.7

# Omogeneità
Ciascuna unità del bene che deve fungere da moneta sarebbe meglio se fosse del tutto simile alle altre: altrimenti ad ogni scambio dovresti perdere un sacco di tempo a valutare la qualità della moneta offerta e adeguare il rapporto di cambio sulla base di tale qualità; ma soprattutto qualcun altro potrebbe giudicare diversamente tale qualità. I diamanti, per esempio, che avrebbero molte qualità per fungere da moneta, da questo punto di vista sono problematici: serve un esperto per giudicare il valore di ogni singolo particolare diamante.
 
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31 May 2015

Teoria economica, da zero /21.6

# Suddivisibilità
Non tutti i rapporti di scambio saranno numeri interi, che significherebbe un numero intero di beni scambiati in un verso e nell'altro. Se la tua moneta è facilmente divisibile, puoi dare il resto. Il bestiame, anche da questo punto di vista, difetta un po' — se lo dividi smette di camminare da solo e diventa più facilmente deperibile. Ma anche le gemme non sono granché divisibili, a meno di non distruggere gran parte del loro valore.
 
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30 May 2015

Teoria economica, da zero /21.5

# Facilità di stoccaggio
Non solo deve essere durevole, ma dovrebbe anche essere facile farlo durare. Carl Menger osservò che i bovini furono un diffuso bene di scambio in società prevalentemente agricole, con ampia disponibilità di terreno da pascolo, mentre l'urbanizzazione ne ha via via ridotto i vantaggi. Anche in questo caso gemme e metalli preziosi sono in vantaggio.
 
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29 May 2015

Teoria economica, da zero /21.4

# Relativa durevolezza
Sarebbe il caso che la tua moneta non andasse a male un paio di ore dopo averla acquistata, e nemmeno dopo un paio di giorni. Quanto più a lungo potrai conservare la tua moneta, tanto più avrai modo di attendere che si presenti il buon affare. È per questo che latte, uova, carne e così via non sono adatti a fungere da moneta; anche il bestiame, certamente, può morire, ma prima di accettarlo come pagamento puoi controllare che non sia in là con gli anni. Metalli preziosi e gemme, da questo punto di vista, sono molto più adatti.
 
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28 May 2015

Teoria economica, da zero /21.3

# Relativa scarsità
Questa proprietà è strettamente legata alla precedente: se il bene che funge da moneta è abbondante, ce ne sarà bisogno in gran quantità per poter effettuare acquisti, rendendo più difficile il trasporto.
 
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27 May 2015

Teoria economica, da zero /21.2

# Facilità di trasporto
Se vuoi commerciare con un certo bene, è meglio se riesci a portarlo al mercato; nei primi casi di scambi indiretti spesso veniva usato il bestiame, specialmente bovini — una moneta che cammina da sola! I terreni, invece, non funzionano un granché come bene di scambio perché non si possono portare in giro.
 
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26 May 2015

Teoria economica, da zero /21.1

# Il bene è scambiato diffusamente
Si tratta del requisito principale di un bene per poter essere usato come moneta: non ha molto senso scambiare un bene che intendi vendere con uno meno vendibile, a meno di non avere in mente un uso specifico per quel bene poco vendibile.
Le ulteriori proprietà, importanti perché un bene sia adatto all'uso come moneta, sono importanti precisamente nel senso che contribuiscono a rendere il bene più diffusamente scambiato.
 
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25 May 2015

Teoria economica, da zero /21.0

Storicamente, una gran varietà di beni ha assunto il ruolo di mezzo di scambio: mucche, sale, conchiglie, grandi pietre, piume esotiche, semi di cocco, tabacco, ferro, rame, argento, oro, e molto altro.
Ma non tutti i beni sono ugualmente adatti a fungere da moneta: ci sono alcune caratteristiche che favoriscono l'uso di alcuni beni rispetto ad altri per scambi indiretti.
 
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24 May 2015

Teoria economica, da zero /20.3

In particolare qualche commerciante più acuto noterà che certi beni sono più "scambiabili" di altri. Immaginiamo che l'isola sia costellata di aree per il pascolo di capre e che la maggior parte dei residenti abbia il suo piccolo gregge. Marco ha costruito la sua canna da pesca e vorrebbe del mais. Sebbene non riesca a trovare un coltivatore di mais interessato alla sua canna da pesca, certamente troverà un pescatore interessato e disposto a pagare in capre. Quindi, con le capre ottenute dalla vendita della canna, non faticherà a trovare un coltivatore di mais interessato a comprare qualche altra capra per il suo piccolo gregge. Marco, cioè, ha sfruttato un'opportunità vantaggiosa che non aveva a disposizione tramite uno scambio diretto. Lo scambio indiretto è consistito nel cedere il suo bene specifico in cambio di un bene facilmente e diffusamente scambiato, in modo da poter usare quest'ultimo per ottenere in cambio il bene a cui era davvero interessato. In una società non abituata a questo tipo di scambi indiretti, probabilmente la pratica si diffonderebbe gradualmente: all'inizio solo i commercianti più scaltri sfrutterebbero l'idea, ma via via altri ne noterebbero i vantaggi e comincerebbero ad applicare la stessa tecnica; col tempo, il bene più facilmente e diffusamente scambiabile diverrebbe un mezzo di scambio e sarebbe accettato come pagamento in quasi tutte le transazioni.
È l'origine della moneta.
 
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23 May 2015

Teoria economica, da zero /20.2

In secondo luogo, nonostante il mercato sia costituito da molte decine di attori, ad essi manca un modo per quantificare i propri affari. Un commerciante, chiamiamolo Marco, che produce strumenti per la pesca, non può tener traccia in alcun modo della sua attività, se sia in perdita o meno. Un suo eventuale libro contabile non potrebbe che contenere un semplice elenco di beni incommensurabili: lato spese, ad esempio, potrebbe avere segnato 1000 ami, 4 reti e 20 canne da pesca; lato entrate potrebbero esserci 4 martelli, 10 chili di ferro, 2 sedie e 10 corde. Ma non ha alcun modo di giudicare se, al netto, le transizioni sono state di profitto o meno: sta davvero lavorando abbastanza bene da riuscire a provvedere non solo al suo mero sostentamento, ma anche ai beni capitali di cui ha bisogno per proseguire l'attività? C'è forse una combinazione diversa, più efficiente, di beni capitali che avrebbe potuto acquistare al posto di quelli che ha acquistato? Non sarebbe forse stato meglio prendere 7 chili di ferro e 20 corde? L'ideale sarebbe che trovasse un'unità di conto comune a tutti i beni.
Nella condizione di mercato a baratto dell'isola, non c'è che l'intuizione, per capire come stanno andando gli affari. Ma gli uomini sono ingegnosi nel trovare modi per migliorare le proprie condizioni.
 
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