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09 June 2015

Teoria economica, da zero /23.5

La domanda di moneta non è costante: in periodi di crisi, potrebbe aumentare moltissimo. Spesso ciò porta alla propaganda di stato e persino a legiferazione contro "l'accaparramento". Ma tale accaparramento è solo un'espressione del desiderio dei singoli di un maggiore senso di sicurezza. Non c'è alcuna ragione economica capace di stabilire qual è il giusto livello di risparmio e cosa è invece accaparramento.
Messa così in luce la natura soggettiva della propensione al risparmio, emerge come fallacia anche un altro luogo comune in economia: l'idea che si debba avere una moneta stabile. Il fatto è che anch'essa è un bene economico, soggetta ugualmente alla valutazione individuale soggettiva: la moneta non può essere stabile.
 
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08 June 2015

Teoria economica, da zero /23.4

È importante rendersi conto, però, che la moneta è un bene come tutti gli altri, dal punto di vista del suo valore, e cioè che esso viene determinato soggettivamente, seguendo l'andamento di domanda e offerta. Con una differenza chiave, ovviamente, e cioè che la moneta non viene acquistata per consumo diretto né per la fabbricazione di beni di consumo: la moneta è acquistata per successivo ulteriore commercio di beni di consumo o di produzione. Il suo valore consiste nel suo essere disponibile per tale uso. La domanda di moneta è una domanda di riserva di liquidità: l'agire umano ha luogo nell'incertezza del futuro, e per fronteggiarlo gli uomini cercano un cuscinetto contro gli imprevisti. In un'economia di mercato un tale desiderio si esprime innanzitutto come desiderio di tenersi un po' di soldi da parte. Chiaramente tenersi da parte altre cose potrebbe rivelarsi altrettanto utile — farina, cibo in scatola, carburante... — ma è la straordinaria flessibilità della moneta nel rispondere ai diversi bisogni che la rende il bene più richiesto di cui far riserva. La natura stessa di un imprevisto è proprio che non sappiamo di cosa avremo bisogno quando si presenterà: il bambino potrebbe ammalarsi e avremmo bisogno di medicine, si potrebbe rompere l'auto o il tetto potrebbe cominciare a perdere e avremmo bisogno di effettuare delle riparazioni; o magari si presenta un'allettante opportunità di lavoro, ma dovremmo fare un lungo viaggio per indagarla. Un po' di soldi da parte tornerebbe utile in ciascuno di questi casi, mentre difficilmente potremmo usare il grosso sacco di riso in cantina per prenotare un volo internazionale.
 
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07 June 2015

Teoria economica, da zero /23.3

Senza dei prezzi in moneta, Marco non potrebbe discriminare queste situazioni: i suoi libri contabili consisterebbero in colonne di beni senza possibilità di poterli sommare. Ma oltre a permettergli di giudicare l'andamento complessivo degli affari, l'esistenza di una moneta è d'aiuto a Marco anche nella valutazione di specifiche decisioni. Il prezzo del ferro è calato nel mese in questione: se Marco ha modo di credere che l'andamento proseguirà, può considerare l'idea di tenere in magazzino meno ferro, magari trovando un modo per approvvigionarsene più a ridosso dell'uso effettivo; e siccome il ferro è diventato più economico, potrebbe anche modificare alcuni processi produttivi in modo da usare più ferro e meno legno. Nel frattempo il prezzo delle canne da pesca è aumentato: se il trend continuasse, potrebbe ridurre le vendite con pagamento postecipato e al contrario aspettare a venderle solo quando sono già pronte, immaginando un prezzo più alto. La possibilità di fare conti in termini monetari apre di fatto prospettive immense sulla pianificazione delle attività umane, estendendo in tal modo le possibilità stesse del pensiero: come disse Mises nel suo "L'azione umana", "Goethe aveva ragione a chiamare la partita doppia una delle invenzioni più raffinate della mente umana".
 
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06 June 2015

Teoria economica, da zero /23.2

Consideriamo il bilancio di due mesi successivi. Nella colonna dei passivi ci sarà sia l'oro che Marco ha preso in prestito per allestire il negozio, sia quei beni che ha pagato in anticipo, in attesa della consegna, ad esempio per il mese successivo:
    Capitale     Debiti
1 martello @ 7 g d'oro = 7
2 sedie @ 28 g d'oro = 56 80 esche @ .25 g d'oro = 20
20 pile di legna @ 14 g d'oro = 280 251 g d'oro = 251
5 chili di ferro @ 5 g d'oro = 25 1 rete @ 28 g d'oro = 28
100 esche @ .25 g d'oro = 25 3 canne @ 7 g d'oro = 21
1 canna @ 7 g d'oro = 7
Totale: 400 g d'oro Total: 320 g d'oro
e il mese dopo, ad esempio
    Capitale     Debiti
2 martelli @ 7 g d'oro = 14
3 sedie @ 28 g d'oro = 84 120 esche @ .25 g d'oro = 30
18 pile di legna @ 14 g d'oro = 252 200 g d'oro = 200
4 chili di ferro @ 3 g d'oro = 12 5 canne @ 9 g d'oro = 45
1 rete @ 35 g d'oro = 35
200 esche @ .25 g d'oro = 50
Totale: 447 g d'oro Totale: 275 g d'oro
Nel corso del mese la disponibilità di Marco è aumentata di 47 grammi d'oro, mentre i debiti sono diminuiti di 45 grammi. Sommando il tutto, troviamo un aumento complessivo di capitale pari a 92 grammi d'oro. Il fatto che il suo capitale sia aumentato mostra a Marco che non ha prelevato tanto, per il suo consumo corrente, da impedirgli di continuare l'attività: al contrario, ci sono margini per ulteriore consumo. Possiamo dire che Marco sta procedendo ad un accumulo di capitale; se al contrario avessimo trovato un numero negativo come somma complessiva di dare e avere del suo libro mastro, avremo detto che Marco sta procedendo ad un consumo di capitale. È cruciale capire, negli affari, se si sta accumulando o consumando capitale, perché in quest'ultimo caso gli affari non possono durare a lungo.
 
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05 June 2015

Teoria economica, da zero /23.1

Accanto al facilitare il commercio, in quanto bene di scambio intermedio, la moneta fornisce un ulteriore vantaggio rispetto ad una economia basata sul baratto: essa consente il calcolo economico. La moneta costituisce un'unità di misura comune con cui esprimere il valore di diverse quantità di diversi beni: in un sistema sufficientemente sviluppato di scambi indiretti, tutti i beni economici saranno scambiati con il bene-moneta e sarà dunque possibile esprimere qualsiasi quantità di qualsiasi bene in termini della quantità di moneta necessaria all'acquisto o, alternativamente, la quantità di moneta a cui viene venduta. Se torniamo al caso di Marco, ma pensandolo in una economia con moneta, la differenza appare notevole: nel suo libro mastro potrà finalmente assegnare un valore numerico ad ogni oggetto — ad esempio la quantità di grammi d'oro a cui potrebbe vendere l'oggetto.
 
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