In particolare qualche commerciante più acuto noterà che certi beni sono più "scambiabili" di altri. Immaginiamo che l'isola sia costellata di aree per il pascolo di capre e che la maggior parte dei residenti abbia il suo piccolo gregge. Marco ha costruito la sua canna da pesca e vorrebbe del mais. Sebbene non riesca a trovare un coltivatore di mais interessato alla sua canna da pesca, certamente troverà un pescatore interessato e disposto a pagare in capre. Quindi, con le capre ottenute dalla vendita della canna, non faticherà a trovare un coltivatore di mais interessato a comprare qualche altra capra per il suo piccolo gregge. Marco, cioè, ha sfruttato un'opportunità vantaggiosa che non aveva a disposizione tramite uno scambio diretto. Lo scambio indiretto è consistito nel cedere il suo bene specifico in cambio di un bene facilmente e diffusamente scambiato, in modo da poter usare quest'ultimo per ottenere in cambio il bene a cui era davvero interessato. In una società non abituata a questo tipo di scambi indiretti, probabilmente la pratica si diffonderebbe gradualmente: all'inizio solo i commercianti più scaltri sfrutterebbero l'idea, ma via via altri ne noterebbero i vantaggi e comincerebbero ad applicare la stessa tecnica; col tempo, il bene più facilmente e diffusamente scambiabile diverrebbe un mezzo di scambio e sarebbe accettato come pagamento in quasi tutte le transazioni.
È l'origine della moneta.
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