L'economia austriaca non cerca di stabilire se la nostra scelta di perseguire certi fini sia o meno saggia, non ci dice che stiamo sbagliando se giudichiamo un po' d'ozio più di una certa quantità di denaro, non concepisce gli esseri umani come ossessionati da profitti, monetari. Non c'è nulla di "non-economico" in qualcuno che getta via una fortuna, o lascia un lavoro ben pagato per farsi monaco: la domanda se esistano o meno valori oggettivi non riguarda l'economia.
Questo non significa che l'economia austriaca sia contro qualsiasi religione o sistema etico: conosco personalmente economisti austriaci che sono cattolici, atei, ortodossi, ebrei, buddisti, oggettivisti, protestanti e agnostici; e, se solo conoscessi più economisti, sono sicuro potrei menzionarne di musulmani, induisti, e così via... L'economia dovrebbe, giustamente, lasciare all'etica e alla filosofia la valutazione dei valori. L'economia non è una teoria del tutto, è semplicemente una teoria delle conseguenze delle scelte. In economia prendiamo i fini scelti dalle persone come dato iniziale: le persone, quale che sia il motivo, scelgono dei fini e agiscono per conseguirli. Lo scopo dell'economia è studiare le conseguenze di questi fatti.
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