Il profitto del lavoratore è detto salario, il quale può assumere una forma esplicitamente retributiva come nel caso di un dipendente con un contratto di €25'000 l'anno, o €12.00 l'ora. Ma il salario può essere anche costituito da un mix di componenti, non sempre facilmente separabili al fine di poterne attribuire la giusta quantità all'effettivo lavoro di una persona. Una simile situazione si presenta tipicamente nel caso di un proprietario di una piccola attività: il suo libro contabile può riportare un profitto complessivo di €40'000 nell'ultimo anno, ma di solito un tale risultato rappresenta un mix di interesse sul capitale investito, di salario per il suo lavoro altrimenti gratuito e di effettivo profitto. Infatti spesso molti prioritari di piccole attività, se mettessero in conto un salario per se stessi come ne potrebbero guadagnare se lavorassero per qualcun altro, troverebbero che la loro attività perde soldi ogni anno e che riescono a non chiudere bottega perché non pagano a se stessi lo stesso salario che potrebbero ricevere lavorando per qualcun altro — ma anche dopo aver realizzato ciò, potrebbe comunque darsi che preferiscano mantenere la propria attività per ragioni non monetarie, ad esempio pecche preferiscono non avere un superiore; ma è chiaramente utile sapere quanto si sta pagando per un tale privilegio.
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