26 December 2008

Molte nature


Enrico Bellone
(foto: liberliber)
Certo che Enrico Bellone scrive proprio a densità nucleare. Nella prefazione al suo ultimo Molte nature, Giulio Giorello cita, di Bellone stesso, questa frase, tratta da Il mondo di carta:
L'oggettività non sta in un determinato metodo, ma nel processo storico per cui i vari metodi e le diverse forme della spiegazione secondo regole sono costretti a variare in funzione delle risposte che la natura offre alle sensate domande.
Chiaro, no?
Be', se avete difficoltà a coglierne il senso, sappiate che lì dentro c'è di tutto: è un densissimo compendio di Quine e del suo olismo della conferma e relatività ontologica; è una risposta definitiva a Popper e al suo problema della demarcazione; e ci sono dentro anche, seppur polverizzati e fatti poltiglia, Kuhn, Lakatos & Co.
Certo, è una frase estrapolata dal contesto. Del resto tutta la prefazione di Giorello è un'accozzaglia di citazioni di Bellone il cui senso è quasi incomprensibile.
Spero — ci conto — che il libro abbia tutt'altro stile.
 
UPDATE: e infatti...

20 December 2008

se una sera a cena un giornalista /2

Non un vero giornalista, questa volta, ma quel che avremmo voluto sentire da un vero giornalista.
Sto parlando della serie di puntate di Siee Giuee Accaso dedicate ai fatti del G8 di Genova e in particolare ai processi che ne sono scaturiti.
Un preziosissimo lavoro di testimonianza, questo di Edo, che stride amaramente con l'indifferenza mediatica che ha invece spento tutti i riflettori su quella che Amnesty International ha definito come la più grave sospensione dei diritti democratici in un Paese occidentale dopo la seconda guerra mondiale.
 
Questa è in assoluto una delle testimonianze più agghiaccianti di tutte quelle sul G8...
— Una delle cose che piu' mi ha colpito di questa testimonianza e' la chiarezza dei ricordi: dal suono della rottura delle costole ai ganci per appendere le giacche, dall'estintore agli sputi. Comunque e' una storia che si stenta davvero a credere, se solo Lena non avesse riportato davvero tutti i danni che ha elencato.
Credo che i fatti di Genova e le loro implicazioni siano di fondamentale importanza per tutti noi. Non vorrei che nessuno capitasse mai nelle mani di quegli appartenenti alle forze dell'ordine; mi piacerebbe potermi sentire protetto e non minacciato dai rappresentanti della legge.
Vi ricordate quando durante tangentopoli, su raitre, c'era il processo Cusani e tutti quanti assistevano al dibattimento? L'indignazione popolare era ad un climax, ed anche questo ha contribuito al passaggio alla seconda repubblica, nel bene e nel male. Adesso, invece, questi processi sono passati nella piu' totale indifferenza mediatica; anche questo ha pesato agli effetti del processo, a mio avviso.
 

09 December 2008

se una sera a cena un giornalista


Dai, raccontaci un po', come fate voi giornalisti a tenervi informati su quel che succede? Noi leggiamo i giornali, ma voi?
Be', innanzitutto c'è una suddivisione degli ambiti: chi si occupa di cronaca nera, chi di cronaca giudiziaria, chi di cronaca politica...
— E quello che si occupa di cronaca nera cosa fa, telefona ogni 5 minuti alla polizia?
Successo niente di nuovo? No. Successo niente di nuovo? No. Successo niente di nuovo? No...
Be', ci sono gli informatori: ogni giornalista ha il suo contatto alla polizia...
Quindi è la polizia, che vi chiama, quando succede qualcosa...
— Ma chi glielo fa fare, di chiamarvi ogni volta che succede qualcosa?
Be', la polizia potrebbe essere interessata al fatto che venga divulgata una certa notizia...
Come quando fanno i servizi sull'esito di una loro operazione...
— E' un po' come farsi pubblicità... i giornalisti fanno le marchette!
Be' potrebbero anche parlare male della loro operazione...
— Sì, così poi non ti chiamano più la volta dopo...
Sì, c'è una specie di rapporto di fiducia fra informatore e giornalista: oggi io ti pubblico un articolo che ti elogia, domani mi dai l'anteprima di una notizia di cronaca...
Ma così non ci saranno mai articoli negativi sulla polizia...
— ...e su tutti quelli da cui hai informatori: se vorrai mantenerti sulla notiza, devi solo dare le notizie buone!
Be', sì, la regola pratica è che se una notizia si pubblica è perchè c'è qualcuno a cui interessa che venga pubblicata.
Quindi una notizia "cattiva" su di te si pubblica solo se la viene a sapere un tuo rivale...
— Sì, se anche il giornalista lo venisse a sapere "da solo", non la pubblicherebbe per non "bruciarsi" il suo informatore...
Cioè dev'essere un altro giornalista che riceve la soffiata dal "rivale"...
— Altrimenti comunque il giornalista perderebbe la fiducia del suo uomo...
Sì, succede più o meno così...
Ma è incredibile questo meccanismo! Chissà allora di quante cose non veniamo e non verremo mai a conoscenza!
Eh, sì. L'unico modo che ha un giornale per poter pubblicare notizie "scomode" è quello delle inchieste: si invia ad indagare un giornalista "esterno" all'ambiente, che non ha alcun rapporto di fiducia da difendere...
E i giornali a tiratura nazionale? Se io, fonte, so che comunque tu sei un giornalista di Repubblica o del Corriere, che il giorno prima ha pubblicato un'inchiesta che mi ha danneggiato, anche se non sei stato tu materialmente a firmare l'articolo, io non ti do più fiducia!
Il giornalista locale cercherà di chiamarsi fuori dicendo che non ha potere di bloccare le pubblicazioni di un suo collega...
Certo che è un equilibrio molto fragile: è incredibile come possa mantenersi vivo un giornalismo "sano e indipendente" se questi sono i meccanismi in gioco...
Sì, è un equilibrio delicatissimo. A salvare le cose dovrebbe entrare in gioco una solidarietà corporativa...
In che senso?
Per esempio: in una conferenza stampa convocata da un politico, un giornalista prende la parola e fa una domanda scomoda al politico stesso. L'entourage del politico proverà quindi ad allontanarlo e magari ad impedirgli l'accesso le volte successive. Gli altri giornalisti dovrebbero allora far fronte comune ad un tale comportamento: ad esempio minacciando di andarsene tutti quanti con lui...
Essì: oggi capita a me, domani a te...
Esatto...
— Oggi, poi, bisognerebbe estendere questa sorta di solidarietà non solo ai giornalisti...
Certo che in Italia non sembra succedere molto spesso...
— Le interviste ai politici sembrano semplicemente degli spot elettorali: non fanno domande, chiedono solo: "cosa, di grazia, vorrebbe commentare? Ma non necessariamente nel merito della notizia, se anche vuol raccontarci una barzelletta o cos'ha mangiato a pranzo, per noi va bene, ci dica quello che vuole..."
So che in alcuni casi Mediaset non mandava nemmeno il giornalista, per realizzare il servizio...
...in che senso?
...mandava solo il cameraman.

01 December 2008

medioevo/4


Saturno dalla sonda Cassini
(fonte wikimedia)
Il Catechismo della Chiesa cattolica, dice, e non da oggi, che nei confronti delle donne si deve evitare ogni marchio di ingiusta discriminazione.

22 November 2008

breaking news

One of the unfortunate things about not updating your blog often, I find, is that people assume you’re still obsessed with the last thing you blogged about, weeks after you’ve all but forgotten about it. (cit)

14 November 2008

CBCR

Cresci Bene Che Ripasso.
Ma il dramma è che, per aspettare te, mi tocca rinucniare pure allo stambecco!
 
Ok, partiamo dall'inizio.
 
Come sapete, a fine ottobre è stata rilasciata la nuova versione di Ubuntu, lo Stambecco Intrepido. Per Kubuntu questo significa l'adozione ufficiale di KDE4(.1), la nuovissima versione de Il Miglior Desktop Environment™, che già aveva fatto venire l'acquolina in bocca.
Ma un'ombra sinistra comincia ad incombere sin dall'inizio, quando leggo che l'adozione di KDE4 sarà consustanziale ad un abbandono definitivo di KDE3(.5). E allora io comncio a farmi delle domande, tipo se davvero KDE4 fa per me.
Sì, ma, più che pensarti e pensarti, eventualmente incontrarti vorrei, e allora, prima di piallare davvero tutto, installo KDE4 su Kubuntu8.4, giusto per farci un giro.
 
Ed è subito una gran delusione.
 
Non so proprio da dove cominciare.
Potrei partire con il composite manager e dire che anche attivando gli effetti speciali siamo ancora anni luce distanti da compiz-fuison, e come sapete per me non è solo una questione estetica. Ma questo sarebbe il meno, perchè scopro subito che posso far partire compiz+emerald senza che KDE4 si offenda troppo.
Scopro poi che KDE4 ha sostituito DCOP con D-Bus, che non so bene nemmeno cosa sia un inter-process communication system, ma so solo che improvvisamente non funzionano più le mie bellissime shortcut per modificare al volo il colore dello sfondo di Konsole (di gran lunga l'applicazione che uso maggiormente) a seconda della macchina remota su cui sono loggato, in modo da poterne riconoscere al volo una fra le decine e decine che popolano i miei desktop. Ma anche qui uno potrebbe soprassedere: mi toccherebbe imparare un po' di D-Bus per far fare a KDE4 la stessa cosa che faceva KDE3. Mi ci vorrebbe un po' di tempo, ma era nei patti, altrimenti sarei passato già da tempo alla Mela Morsicata™.
Insomma, tutto questo è ancora niente rispetto al resto.
E non è nemmeno questione che anche il mio amato Conky bisognerà smanettare a lungo per non farlo litigare con plasma... e non è nemmeno questione che al momento il panel in basso di plasma non si può nascondere come si faceva con Kicker... e non è nemmeno questione che sono praticamente scomparse tutte le opzioni di personalizzazione (avete presente la differenza fra KDE e GNOME?)... e non è neppure questione che e io che me ne faccio dei widgets?!?
No, la questione è: non c'è più una modalità list-view della task-bar accessibile via shortcut.
Cioè, secondo loro, con decine e decine di shell aperte, diverse finestre di Firefox, Pidgin, Thunderbird e di chissà quante e quali altre applicazioni, io, per cambiare finestra, dovrei... staccare le mani dalla tastiera per impugnare il mouse?!?
 
Ho letto che con un po' di smanettamento sarebbe anche possibile installare Interpid mantenendo KDE3, ma bisognerebbe appoggiarsi a repository esterni e poi chissà se/quanto bisogna smanettare per far funzionare le cose...
Per fortuna Hardy Heron è una versione con supporto a lungo termine, per ora non procedo ad alcun aggiornamento.
Chissà se dovrò davvero restare con Hardy fino ad aprile 2011.

05 November 2008

GOCE, LHC, LINAC 4 e CDF


il geoide così come sarà misurato da GOCE
(foto: ESA)
Ecco un post bello stagionato... quasi aceto ormai :(
Metto insieme cose sparse.
Ricordate che vi avevo parlato di GOCE e del rinvio del suo lancio? Ebbene, dopo un ulteriore rinvio temporaneo... è stato rinviato definitivamente. A quando, di preciso, non si sa, ma comunque nel 2009.
Esattamente come il rinvio dell'accensione di LHC dopo l'incidente del 19 settembre: i più ottimisti intendono che si ripartirà regolarmente in primavera, dopo il normale periodo di manutenzione invernale per i costi dell'elettricità, ma il comunicato del CERN, a voler pensar male, parla genericamente di 2009...
A proposito, se vi interessa capire cos'e' successo nell'incidente, potete dare un'occhiata all'analisi dettagliata, di cui potete trovare una "traduzione" in italiano da Marco.
Nel frattempo, mentre l'anello di LHC si prepara al letargo, qui al CERN hanno già cominciato a scavare, in vista dell'upgrade dell'acceleratore. Sono appena iniziati, cioè, i lavori di ingegneria civile per la costruzione di Linac 4, il nuovo iniettore di protoni che nel 2013 dovrebbe sostituire l'ormai anziano (30 anni!) Linac 2 (il Linac 3, per chi si chiedesse se si saltano i numeri dispari, è semplicemente l'iniettore di ioni pesanti, correntemente usato). Si tratta del primo stadio di accelerazione dei protoni, prima di passare al PS Booster, quindi al Proto-Sincrotrone (PS) e infine al Super-Proto-Sincrotrone (SPS), prima di entrare nel vero anello di LHC. Linac 4 sarà lungo più del doppio di Linac 2 (80 metri contro 36) e dovrebbe iniettare pacchetti di protoni più energetici (160 MeV contro 50) e più densi, il tutto per migliorare la luminosità del fascio finale (la luminosità è l'altro parametro principale, assieme all'energia, che caratterizza il fascio di un acceleratore ed è legato alla sua sezione d'urto, ovvero alla probabilità di interazione fra le particelle dei due fasci opposti). Ulteriori dettagli sulla costruzione del Linac 4 potete trovarli nell'ultimo bollettino del CERN.

parte del detector di CDF
(foto: wikipedia)
E l'ultima sigla nel titolo di questo post?
Si riferisce al Collider Detector del Fermilab, uno dei due esperimenti del Tevatron, l'altro grande acceleratore di particelle, negli Stati Uniti. E la notizia, di pochissimi giorni fa, è che a CDF avrebbero forte evidenza di qualcosa che non si riesce a spiegare col modello standard. L'articolo è su arxiv.org e racconta di come sarebbe stata osservata la creazione di muoni piuttosto lontano dal vertice di interazione protone-antiprotone (molti millimetri, invece che qualche centinaia di micron), come se fossero il prodotto di decadimento di una particella dalla vita piuttosto lunga, non prevista dal modello standard. La cosa, come potete immaginare, ha suscitato molto scalpore: in rete se ne discute un po' ovunque, ad esempio a cosmic variance, a resonaances, da dorigo e da Peter Woit (quello di Not Even Wrong). Se cercate qualcosa in italiano, passate ancora da Marco, andate sul sicuro. Sarebbe una cosa notevole, perchè un simile fenomeno non è caratteristico di nessuna delle innumerevoli estensioni del modello standand delle particelle elementari, e dunque rappresenterebbe un bello scompiglio foriero di novità realmente nuove. Ma, precisamente per lo stesso motivo, è forte anche il sospetto che, al contrario, possa trattarsi di un falso allarme, di qualcosa dovuto – sparo – ad una sistematica dell'apparato sperimentale non ancora ben compresa, o a una qualche sottovalutazione degli effetti di "fondo" predetti dal modello standard...
Staremo a vedere.

Obama


(foto da: cosmic variance)

Oggi si festeggia.
Domani si comincia a sperare.

02 November 2008

I polpi dell'orologiaio miope


Polpo dagli anelli blu
(foto Sarabellum, via L’orologiaio miope)
Se seguite i miei shared item (qui i feed) li avrete già notati: due post semplicemente fantastici.
 
Una delle specie piu’ intelligenti che conosciamo, ma la cui intelligenza ci appare inspiegabile e fuori posto.
 
[...] il polpo cambia colore. Come? Il meccanismo e’ pazzesco.
 
PS
[...] Come faccia, e’ un mistero. C’e’ sicuramente qualcosa che non abbiamo capito, anche perche’ pare che i polpi vedano in bianco e nero!
Ecco, non chiedetemi, dopo la serie sulle api, di farne un'altra sulla visione dei polpi...! :)

31 October 2008

133/2008

L’informazione è talmente malata in Italia che io ho dovuto andare a leggermi le leggi per capire di cosa si stesse parlando. Questo lavoro dovrebbe essere fatto dai cosiddetti giornalisti, non da tutti i comuni cittadini. I giornalisti dovrebbero cominciare a prenderne coscienza, vergognarsi e ricominciare a fare quel lavoro che alcuni di loro ancora sanno fare e fanno.
 

29 October 2008

Scienza in piazza a Trieste

Come si dice in questi casi: ricevo dagli amici di Trieste e volentieri pubblico.
Stiamo organizzando l'iniziativa di protesta triestina... la nostra facoltà (o meglio un gruppetto di noi ;-) ) ha organizzato una manifestazione che si chiama "Scienza in piazza": una serie di conferenze divulgative vertenti sui 4 angoli (una frase a caso...) della fisica moderna e sul loro impatto sulla società nella fantastica cornice di Piazza Unità d'Italia. Abbiamo ricevuto ottima risposta da parte dei professori e ci sono anche nomi importanti...
Potete trovare maggiori informazioni su sites.google.com/site/scienzainpiazza e alcune foto delle lezioni in piazza di ieri qui.