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20 February 2014

en passant

 
Post rapidissimo, un paio di segnalazioni volanti.
A presto!
 

10 January 2012

5 anni

I blog sono morti.
Questo blog è morto.
In realtà la seconda cosa non è, io credo, legata alla prima: i motivi per il prolungato (ancorché non improvviso) silenzio di questo blog sono, direi, del tutto contingenti e legati più a questioni mie personali che alla natura del mezzo e alla sua evoluzione nell'evoluzione di internet. Detto più semplicemente: fosse stato per me, ne avrei scritti di post!
Che ne facciamo, dunque, di questo blog?
I blog, si diceva — si legge in giro, proprio in questi giorni — sono morti. E in effetti è da un po' che non mi tocca fare pulizia di sottoscrizioni nel mio aggregatore per eccesso di input, che molti di quei feed sono diventati silenti di loro iniziativa. Non ho esperienza diretta di Facebook per giudicare se davvero il flusso si sia spostato su quel canale. Il fatto, poi, che a Google non piaccia che mi presenti solo come hronir non mi ha lasciato nemmeno provare G+. Non che avessi sete di social network, tutt'altro.
Insomma, questo blog non doveva morire.
Vediamo se riesco a resuscitarlo.
Ho anche avuto la tentazione di cominciarne uno nuovo, di blog. Rileggendo cose passate mi sono riscoperto così diverso, così cambiato. Su questioni specifiche, certo, come capita a tutti di cambiare idee (e l'incontro con la prospettiva libertaria me ne ha cambiate di idee, oh se me ne ha cambiate!), ma anche sul taglio stesso da dare al blog. Ci sono molti post di cui oggi mi vergogno (che per questo preciso motivo non starò qui a citare né tantomeno linkare) non solo o non tanto o nemmeno per il contenuto specifico quanto proprio per l'opportunità. Di più d'uno, comunque, e non lo nascondo per finta modestia, un po' me ne compiaccio ancora (anche se tutto, certo, è sempre migliorabile). Ma alla fine ho desistito, in gran parte per pigrizia (meglio dedicare tempo al contenuto, che al contenitore), ma non ultimo anche per non perdere (o dovermi riconquistare) quel centinaio di "seguaci" che feedburner dice io avrei.
Che ne facciamo, dunque, di questo blog?
Boh, vediamo, provo a ridarmi un po' di impegno su questo fronte. Ci sarebbero un sacco di cose su cui vorrei scrivere, ma un po' perché tendo ad essere perfezionista, un po' perché si tratta effettivamente di temi complessi su cui non vorrei limitarmi ad una battuta concisa, comincio sempre con l'allungare la mia to-do-list ideale e mi fermo lì, senza trovare il tempo di dar seguito anche ad uno solo dei punti in quella lista, che poi pian piano invecchiano e invogliano meno ad essere ripescati, etc etc.
Ma ormai siete abituati a non fidarvi troppo dei miei tempi, ed anche questo post potrebbe essere un'altra di quelle mie vuote apologie a cui non fa seguito più niente per mesi e mesi.
Forse dovrei fare come Fabristol, che scrive di getto e non si rilegge.
Vedremo.
Ah, perbacco, dimenticavo il vero motivo per cui avevo iniziato a scrivere questo post: non so se ve n'eravate accorti (feedburner dice che ci sono un centinaio di follower, ma gli accessi al blog sono poche e casuali unità al giorno, per cui no, forse non ve n'eravate accorti), ma nonostante google-reader abbia, ormai da un po' di tempo, disabilitato la possibilità di condividere articoli letti, la mia colonnina di destra non ha smesso di aggiornarsi, pur col suo solito ritmo placido. Il motivo è che quegli articoli vanno a costruire un "bundle", nella terminologia di google, grazie ad un tag specifico, e questa funzionalità non è stata (ancora) disabilitata da google. Questo significa anche che potete tenervi aggiornati sulle mie letture sottoscrivendo il solito feed — oh tempo le tue piramidi — direttamente dal vostro aggregatore, esattamente come se fossero i miei soliti google reader shared items.
Questo è tutto (per ora).

01 February 2009

feedburner goes to google

Post di servizio: se non sapete cosa sono i feed rss e non avete nessuna voglia di cominciare ad utilizzarli ora, potete ignorare completamente questo post.
 
Se invece non solo sapete cosa sono i feed ma li usate correntemente per tenervi aggiornati su questo blog, allora vi interesserà sapere che ho fatto l'aggiornamento da feedburner a google.
Come forse saprete, feedburner è stato acquistato da google, la qual cosa ha avuto qualche conseguenza per i suoi utilizzatori, che entro devono ultimare la migrazione (se vogliono continuare ad usufruire del servizio). E' già da qualche giorno che ho effettuato la migrazione e sostituito i link dei feed in alto a destra, ma la cosa dovrebbe essere stata completamente trasparente per voi perchè i vecchi link vengono automaticamente rediretti ai nuovi.
Il fatto è che non so se questo redirect continuerà anche dopo il 28 febbraio, data ultima per effettuare il passaggio. Per questo vi invito ad aggiornare i vostri feed reader con i nuovi link che vi riporto qui di seguito.
 

Ah, dimenticavo: come forse vi sarete accorti ho anche tolto le stelline per il voto ai post: l'idea mi piaceva, ma ho notato che rallentava molto il caricamento della pagina.

07 October 2008

Quarto potere


Anna Politkovskaya (foto indimedia)
Vediamo se questa volta riesco ad essere "sulla notizia". Certo, ormai e' sera tardi, ma, almeno per qualche dozzina di minuti, è ancora il 7 ottobre. E proprio il 7 ottobre di due anni fa veniva assassinata la Politkovskaja. Stranamente non trovo nemmeno un trafiletto su repubblica online (c'è solo una riga su news control che si limita a linkare il pezzo del corriere) e in generale la cosa ha avuto, a parte appunto sul corriere, relativamente poco risalto.
L'occasione è buona per una riflessione di carattere generale sul giornalismo.
Ho già detto tante volte che considero l'informazione come parte integrante dell'ossatura stessa della democrazia. Non basta poter esprimere una preferenza nell'urna per poter dire di essere in una democrazia, dev'esserci un concerto di poteri indipendenti che operino un'azione di controllo reciproco, e fra questi non sarebbe eccessivo considerare l'informazione come il più importante, dal momento che è solo attraverso una corretta informazione che i cittadini possono farsi un'idea di quel che accade intorno a loro e delle decisioni che vengono prese per regolamentare la loro stessa vita.
E la situazione dell'informazione in Italia è davvero disastrosa.
La cosa è già molto evidente semplicemente guardando un qualsiasi telegiornale, ma avere internet a portata di mano rende il tutto davvero stridente. E ovviamente non sto parlando "semplicemente" di informazione scientifica nè mi sto lamentando del dilagare del gossip, ma di una situazione del tutto trasversale e particolarmente accentuata proprio in ambito politico. Non solo manca il giornalismo d'inchiesta, ma abbiamo perso persino il concetto di "intervista", sostituito da quello di monologo. Manca completamente un senso di obiettività del giornalista, sostituito da quell'obbrobrio chiamato par condicio, secondo cui l'equilibrio starebbe nel mezzo, ovunque esso si trovi, anche se uno dei due estremi si trova completamente fuori scala rispetto a qualunque definizione di buon senso. La par condicio in realtà rappresenta precisamente la morte del giornalista, che si limita a fare da contenitore a qualsiasi boiata venga proposta, mentre dovrebbe essere il punto di riferimento "informato" del cittadino che non può pensare di essere esperto di tutto.
Recentemente ho scoperto che RaiNews24 rappresenta una specie di residuo di informazione "normale", una testata che spicca nel desolatissimo panorama che la circonda. L'unico feed di news nel mio aggregatore è proprio il loro (su repubblica e corriere ormai ci vado solo, quando mi capita, direttamente dal browser, il che per me è come dire che non esistono più...). Si ha ancora la sensazione di leggere delle notizie, nella loro asettica sobrietà, e non delle marchette sensazionalistiche. Ogni tanto arrivano anche delle inchieste interessanti, che in un paese normale dovrebbero destare scandalo, mentre da noi non ne parla nessuno, al massimo si limitano ad essere citate da qualche blog controcorrente che viene quindi dipinto come controinformazione, nel senso negativo del termine.
«Il controllo dell’informazione è il punto chiave con cui viene garantita la continuità di tutte le dittature, anche quelle dolci, come la nostra.» Ma al momento i blog (i blog, più che l'internet in generale, che è in gran parte nello stesso calderone in cui ribollono corriere e repubblica online), coinvolgono ancora, purtroppo, una fetta di popolazione troppo piccola, del tutto irrilevante. E se, come temo, i blog rappresentano davvero l'unica possibilità per una sana informazione, una qualsiasi possibilità di riscatto per noi sembra non avere altro orizzonte che questo.
Che, forse, è un po' come dire che non c'è alcun orizzonte.

21 May 2008

#%#zz%-bip!-%#fk%## google reader!!!

Google Reader stamattina era giù. O meglio, funzionava a intermittenza e in maniera incompleta: non aggiornava molti feed, quelli che mostrava li mostrava solo in modalità all items ma non visualizzando un particolare tag a cui il feed apparteneva... e altri comportamenti strani.
Nei ripetuti (e quindi diventati presto ripetitivi e infine distratti) tentativi di ricaricare la pagina dal browser e/o di riaggiornare il contenuto con i pulsanti refresh, ho compiuto il Danno Irreparabile: ho cliccato su mark all as read, perdendo tutti quei feed-item che erano lì in attesa da giorni che trovassi un minuto libero per una lettura più rilassata (ovvero, gli item più preziosi!).
E' inutile che ridete, non sono certo l'unico a cui è capitata una cosa simile, visto che i due pulsanti sono così vicini! E non c'è soluzione: No ‘Are you sure?’ prompt, no ‘undo’, just ‘poof!’.
Il problema è grave, e googlando pare non ci sia davvero una soluzione (spulciare fra tutti gli item, anche se già letti, e ri-mark-are come da leggere quelli che, a memoria, mi interessavano, non è praticabile nel mio caso: c'erano link vecchi di settimane — sapete bene come sono agile e tempestivo nel gettarmi sulla notizia...)
Ho trovato un rimedio per il futuro, ed è quello di eliminare il pulsante mark all as read. Ma è troppo drastico, per me, perchè spesso ho bisogno di "rimuovere" item in blocco (limitatamente ad un particolare tag alla volta).
Così, se proprio non un rimedio definitivo, mi sono creato almeno un piccolo improvement: ridimensionare i due pulsanti, refresh e mark all as read, in modo che abbiano dimensioni notevolmente diverse...
Avevo già parlato di stylish, no? Enjoy!

05 March 2008

oh tempo le tue piramidi

Come dicevo, mantenere aggiornato un blog è un'attività che richiede molto tempo, soprattutto se si scrivono post dal contenuto originale. Ma volendosi limitare a fare da eco a notizie interessanti o considerazioni intelligenti lette in giro, ecco pronti gli shared items di google reader: un click mentre leggo e — snap! — un link compare nella colonna a destra, subito sotto il blogroll.
E se siete interessati a queste mie segnalazioni ci sono a disposizione anche i feed.
Enjoy!
 
PS
Internet è una cosa fantastica, e i feed rss sono uno strumento fantastico per una fruizione voluminosa del web. Se (ancora) non sapete cosa sono i feed e la pagina di wikipedia è troppo approfondita e vi annoia, forse apprezzerete un simpatico video divulgativo tradotto in italiano che spiega cosa sono in modo davvero molto semplice...