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23 April 2015

Teoria economica, da zero /12.6

Smith aveva colto questi vantaggi della divisione del lavoro, ma aveva lasciato irrisolto un interessante problema che riguardava il commercio internazionale. La soluzione però ha implicazioni che vanno ben al di là del commercio internazionale e val dunque la pena analizzare anche qui il problema.
Smith sottolineava che non aveva senso, ad esempio, che la Scozia si mettesse a produrre vino, nonostante l'uso di serre certamente glielo consentirebbe. Se la Scozia producesse lana e la Spagna vino, e gli abitanti dei due paesi commerciassero i beni non disponibili nella produzione locale, ne gioverebbero entrambe le popolazioni. Ma cosa succederebbe se un paese, magari per via di svantaggi geografici o di una popolazione non sufficientemente istruita, producesse peggio qualsiasi bene che un altro paese già produce? Non sarebbe meglio per quel paese messo peggio che alzasse barriere doganali che consentissero alle industrie locali di svilupparsi? Come potrebbe offrire qualcosa in commercio alle altre nazioni più avanzate?
 
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22 April 2015

Teoria economica, da zero /12.5

Alcune critiche alla moderna società industriale puntano il dito proprio su una tale specializzazione. Le persone, si dice, si alienano, meri ingranaggi in una grande macchina, trovano il proprio lavoro noioso e ripetitivo in un sistema di crescente divisione del lavoro.
L'economia non può rispondere a simili critiche: come già sottolineato, essa non cerca di suggerire un insieme di valori rispetto ad un altro; non può affermare che coloro che scelgono una vita più interessante e variegata rispetto una maggiore ricchezza materiale hanno fatto una scelta peggiore. Quel che l'economia può dire, però, a chi cerca di imporre una simile scelta a tutta la società, è che senza divisione del lavoro la Terra potrebbe sostenere solo una minuscola frazione della popolazione attuale. Forse quelli che sopravviverebbero al periodo di transizione troverebbero il loro mondo più soddisfacente del nostro, ma i miliardi che morirebbero nel passaggio forse potrebbero meritare un po' di comprensione per non essere stati ďaccordo.
 
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21 April 2015

Teoria economica, da zero /12.4

L'allenamento, però, è proprio il terzo punto di forza della divisione del lavoro. La divisione del lavoro permette alle persone di concentrare i propri sforzi nello sviluppare certe abilità e ignorare un ampio ventaglio di altre abilità che non sono necessarie al proprio lavoro. Le persone che progettano personal computer, ad esempio, di solito hanno poca conoscenza degli aspetti del sistema di cui non si occupano: al livello più basso, chi progetta chip applica le proprie conoscenze di fisica dei materiali per ottenere componenti ad altre prestazioni; molti livelli più in alto di quest'ultimo, gli sviluppatori di sistemi operativi applicano le proprie conoscenze di programmazione per trovare modi efficienti di organizzare i dati su disco o eseguire programmi; altri livelli di astrazione ancora più in alto, chi disegna interfacce grafiche si specializza nel creare “look-and-feel” che migliorino la facilità d'uso dei programmi. Nessuna di queste persone potrebbe portare a termine il proprio compito se dovesse occuparsi anche degli altri livelli del sistema. E se doveste pensare si tratti di una situazione specifica di sistemi complessi come un PC, vi suggerisco la lettura del famoso saggio di Leonard Read “I, Pencil”, in cui mostra che nessun individuo al mondo sarebbe capace di creare da solo un oggetto tanto semplice qual è una matita.
 
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20 April 2015

Teoria economica, da zero /12.3

Ci sono tre motivi per cui la divisione del lavoro aumenta così tanto la produzione materiale.
La prima è che le persone vivono in parti del mondo diverse fra di loro per molti aspetti. Ad esempio una persona che vive in Florida è in condizioni più adatte alla coltivazione di arance rispetto a chi vive in New England; d'altra parte quest'ultimo è in condizioni più favorevole dell'altra per la produzione di sciroppo d'acero.
Il secondo motivo è che le persone stesse non hanno tutte le stesse capacità. Non è questa la sede per approfondire la questione natura/cultura, ci limiteremo ad osservare che, quale che sia la ragione, le persone si affacciano sul mondo del lavoro con diverse attitudini. Sono un tipo bassino e avrei certamente qualche difficoltà, anche mettendo in conto un "giusto" allenamento, ad intraprendere una carriera da cestista.
 
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19 April 2015

Teoria economica, da zero /12.2

Adam Smith sottolineò l'incredibile aumento nella produzione materiale che derivò dalla divisione del lavoro. L'esempio con cui apre "The Wealth of Nations" è quello della fabbricazione di spilli. Un uomo da solo potrebbe, forse, e con grande difficoltà, costruire uno spillo al giorno. Ma anche oltre due secoli fa, quando scriveva Smith, un piccolo negozio di spilli, dividendo la fabbricazione in diciotto diverse fasi, consentiva ad una decina di persone di produrre 48 mila spilli al giorno, ovvero 4800 spilli per persona.
 
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18 April 2015

Teoria economica, da zero /12.1

Un giorno, mentre passeggiava lungo la spiaggia, improvvisamente, vide avvicinarsi un'altra persona: Helena. Come reagirà Rich?
 
Una possibilità è che Rich si comporti come fa un orso quando un altro orso invade il suo territorio: potrebbe, cioè, minacciando l'uso della forza, cercare di cacciare via l'intruso. O magari potrebbe trattenersi da un simile comportamento per vincoli morali o per una propensione di benevolenza. Ma c'è un'altra ragione per cui Rich potrebbe non voler cacciare Helena — nella misura in cui ci sono sull'isola sufficienti risorse non utilizzate — ed è che potrebbero trarre un diretto vantaggio entrambi nel caso optassero, invece che per un affronto, per una collaborazione: insieme potrebbero avviare quel processo a guadagno condiviso fatto di divisione del lavoro e libero scambio.
 
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