Non mi ero abbonato subito ai feed: sono troppi, e già soffro pesantemente di eccesso di informazione.
Però, grazie agli shared item di Aubrey (e alla mia pazienza di non depennarlo, visto che lui stesso shara così tanto da non riuscire a stargli dietro), mi è capitato di leggere molti articoli pubblicati sul Post, e il giudizio è nettamente, estremamente positivo. In realtà, per quanto mi riguarda, poteva benissimo essere un effetto del filtro di Aubrey, ma anche in questo caso bisognerebbe pur ammettere che qualcosa di buono (i. e. che passa il filtro) capita molto spesso.
Il giudizio positivo si riferisce al fatto che, cosa assolutamente straordinaria in Italia, sembra di leggere articoli di un giornale vero: vi si trova, cioè, rilevanza, competenza, un uso estremamente pertinente di una pluralità di fonti (tutte puntualmente citate quando non linkate) e un'estrema obiettività e pacatezza nell'esposizione dei fatti — e con obiettività non mi riferisco ad un acrobatico equilibrismo fra due fazioni opposte, modificabile a piacimento da ambo le parti semplicemente "sparandola più grossa", ma ad una difficilmente definibile pratica di "buon senso" che pareva estinta in Italia.
Intendiamoci, non sto dicendo che non ci siano articoli "d'opinione", né che mi ritrovi pienamente in tutti gli articoli di questo tipo, però, nell'insieme, il risultato è qualcosa che suscita autorevolezza, ovvero quel che dovrebbe essere "il minimo sindacale" perché un giornale possa davvero chiamarsi tale — il "minimo sindacale", perché poi ci sarebbero, ad esempio, le inchieste, come la (ormai non più) recente Top Secret America pubblicata dal The Washington Post (e di cui si può trovare un bel sunto schematico della prima parte — indovinate? — proprio sul Post).
PS
Sto resistendo abbastanza, non ho ancora cancellato i feed del Post dal mio gReader, ma non è facile: sono abbonato anche, per quanto riguarda le news, ai feed di RaiNews24 e de La Stampa, ma di quelli leggo solo i titoli, tutti in una volta, e segno come letti in blocco (giusto per avere un'idea di quel che accade nel mondo — e no, quelli di corriere e repubblica sono troppi e inutili persino da leggere per titoli e in blocco...), mentre molto spesso del Post vorrei avere il tempo di leggere e approfondire. Qualcosa riesco a leggere, ma ho il fondato sospetto che sia solo perché il resto della blogosfera, nel bel mezzo di agosto, è quasi tutta in vacanza... :-(
7 comments:
In realta` uno dei pochi articoli del post che ho letto recentemente (proprio perche' "sharato" da te:)) non mi e` sembrato un capolavoro di equilibrio. E` questo: http://www.ilpost.it/2010/07/16/il-vaticano-contro-le-donne/?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+ilpost+%28Il+Post+-+HP%29.
Si tratta del solito articolo a tesi anticlericale come quelli che al giorno d'oggi vanno per la maggiore. L'autore dell'articolo elenca tutta una serie di reazioni negative e commenta parlando di "dogmi religiosi anacronistici". (Il che mi fa pensare che non abbia letto alcun documento riguardante le motivazioni teologiche del sacerdozio maschile.) Per non parlare del titolo: "Il Vaticano contro le donne". Sembra ispirato da Vittorio Feltri.
Concordo. Mi sono feedato di recente alla sezione "Economia" di il Post ed è stata una bella sorpresa.
Lo vedi che non vale una cippa? È contro il Vaticano!
E tace sullo scandalo di chi continua a fare preti le donne, uno dei crimini gravellona ;-)
Guarda, io trovo invece che quello che citi sia proprio un esempio di quel buon senso ed equilibrio di cui dicevo, che non si realizza, cioè, mettendosi ciecamente nel mezzo geometrico delle posizioni opposte, ma cercando un giusto baricentro pesando la quantità e sopratutto l'autorevolezza delle diverse opinioni. In questo caso la Chiesa è una sola delle tante voci in gioco, e particolarmente "lontana" dal baricentro. Dunque è "oggettivo" (nel senso non-epistemologico del buon senso di cui dicevo) che le sue opinioni siano "anacronistiche": non "sbagliate" in un qualche senso "del diritto canonico" del termine, ma anacronistiche nel senso di "fuori dal pensare comune di questo tempo".
L'articolo, poi, è in realtà molto pacato: non dice "il vaticano ha sbagliato qui e qui", dice "ha deluso molte associazioni impegnate contro gli abusi stessi e molte vittime" e poi "ha suscitato molte proteste da parte dei gruppi cattolici liberali e dei gruppi cattolici femministi": ha citato fatti, non espresso giudizi. Fatti a mio parere estremamente rilevanti.
Del resto, trovo fuori luogo la critica secondo cui il giornalista non conoscerebbe le "motivazioni teologiche del sacerdozio maschile": il punto dell'articolo era la reazione internazionale (pressoché unanime e pressoché silenziata in italia) al modo in cui la Chiesta sta affrontando il problema non, si badi, della pedofilia nel clero, ma il problema del fatto che lo scandalo sta venendo (solo ora) alla luce del sole. E in particolare di come, in questo suo fronteggiare la questione, sia incappata nel tragico errore mediatico (mediatico, non teologico) di accostare il problema della pedofilia nel clero alla questione del sacerdozio femminile. Del resto, qualunque siano le motivazioni teologiche che possano rendere "grave" il peccato del sacerdozio femminile, per un non-cattolico (e secondo me anche per qualche cattolico) l'accostamento con il reato di pedofilia stride non poco.
Anche il titolo, che a te pare provocatorio, io trovo invece sia semplicemente un efficace compendio delle diverse reazioni internazionali riportate nell'articolo.
Un'altra cosa che mi piace degli articoli del Post è che sono quasi sempre autoconsistenti: non sono, cioè, degli stralci d'agenzia o poco più, che danno per scontato e sottinteso il contesto in cui quell'evento "fa notizia", ma lo contestualizzano fornendo informazioni di contorno utili, quando non indispensabili, a cogliere l'importanza (o meno) della notizia. Esempi freschi freschi sono la questione Google/Verizon sulla neutralià della rete e la discesa in campo di Montezemolo.
O, altro esempio ancora, quello degli OGM distrutti in Friuli (ne aveva parlato anche Dario Bressanini su leScienze).
Ah, la sincronia.
Volevo proprio scrivere un post sul Post (eh sì, l'ho detto), mi ero perso il tuo, sommerso da millemila feed nel mio Google Reader (a proposito: so che sono un disastro e condivido troppo, ma fa piacere che qualcosa interessi a qualcuno).
Condivido in pieno: apprezzo molto la sensazione di "sentirsi informati" che il Post da. Uno legge, comprende, si fa un'idea; ogni tanto capita di non essere d'accordo, o di scorgere troppa parzialità. Ma sono bravi ragazzi, stanno facendo bene, ci stanno facendo la mano e si vede pure. Ne avessimo un paio in più di giornali del genere saremmo un paese sviluppato.
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