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19 February 2007

Consigli a un neo laureando in Fisica (Teorica)

Stavo rispondendo via e-mail ad un caro amico [›››] che si avvicina ormai alla fine del corso di laurea in Fisica e che mi chiedeva consigli sulla scelta dell'argomento per una tesi finale.
Come al solito mi sono lasciato prendere la mano e mi sono ritrovato con consigli per diverse centinaia di parole. Da li' a decidere di pubblicarle qui, perche' potessero tornare utili anche a qualche altro sconosciuto lettore casuale del mio blog, il passo e' stato breve [›››]. Eccola, duqnue:
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Alla fine, qualsiasi cosa tu ti metta a fare (nella tesi di laurea e ancor di piu' dopo come attivita' di ricerca), sara' una cosa iper-specifica e dettagliata, e nel lavoro quotidiano perderai quasi tutte le belle sensazioni che stai provando ora durante il corso di studi (l'eccitazione di imparare una quantita' mostruosa di cose nuove e ad un ritmo frenetico, di appassionarti su questioni fondamentali e di principio... insomma, quelle cose che piacciono tanto a noi!). La situazione − di nuovo, qualsiasi cosa tu ti metta a fare − sara' quella di un'attivita' comunque estremamente stimolante, per tutti gli ostacoli (tecnici, pratici, concettuali, contingenti, generali...) che ti ritroverai a dover fronteggiare. Avrai modo di approfondire (alcuni settori particolari, vicini alle cose di cui ti occuperai, del)le cose che hai studiato nei corsi avanzati degli ultimi anni, che non avevi capito subito o che non avevi compreso appieno in tutte le loro sfaccettature. E imparerai anche molte cose del tutto nuove. Ma in ogni caso i ritmi non saranno piu' quelli di uno studente e spesso i passi avanti nella comprensione profonda delle cose (e questo diventera' sempre piu' vero man mano che avanzerai nel tuo percorso di ricercatore) saranno casuali oppure ottenuti con grande sforzo (rispetto a quelli dello studente, che deve solo capire quel che qualcuno, libro o docente, deve solo avere sufficiente chiarezza per spiegare...). Le questioni davvero generali, poi, spesso torneranno a galla solo in prospettiva, quando proverai a guardare la tua attivita' di ricerca nel quadro complessivo in cui si inserisce e i progressi, in questi termini generali, saranno lenti e infinitesimi e spesso avranno solo carattere di aggiustamento e raffinamento (difficilmente sarai testimone diretto di una rivoluzione come la formulazione di una nuova Teoria Generale della Relativita', mentre da studente queste rivoluzioni in pratica capitavano, copiose, ogni anno...).
Il succo di tutto questo e' che, in fondo, qualsiasi cosa ti ritroverai a fare riuscira' a piacerti, mentre la cosa davvero importante e' riuscire a (poter continuare a) farla. Per questo diventa piu' importante, nello scegliere, guardare alle persone, al gruppo di ricerca in cui si decide di entrare a far parte. Forse e' brutto da dire, soprattutto per un romantico come me, ma se l'ámbito di ricerca che consideri piu' affascinante in assoluto non e' portato avanti dalle persone giuste, buttarcisi ugualmente a capofitto puo' non valerne affatto la pena (come ben sai!).
Il punto dolente e' che il concetto di "persone giuste" e' complicatissimo da descrivere. Uno dei motivi, e' che coinvolge questioni soggettive (affinita' di carattere, disponibilita'/pazienza verso il neo-ex studente...), ma soprattutto perche' anche le questioni oggettive (produttivita' scientifica del gruppo, sia in termini di risultati che − soprattutto in Italia − di capacita' di attrarre fondi con cui e' possibile provare a pianificare una qualche carriera scientifica...) sono difficili da cogliere, soprattutto nel poco tempo che spesso lo studente ha per scegliere con chi fare la tesi di laurea. Per questo e' importante chiedere pareri a chi quelle persone le conosce gia', come (ex-)laureandi o dottorandi che fanno parte del gruppo, o colleghi di ambiti piu' o meno vicini...
Ovviamente, come al solito, non si puo' pensare di riuscire a pianificare tutto nella vita, per cui si dovranno mettere comunque in conto, e in maniera non trascurabile, anzi a volte determinante, colpi di fortuna o sfortuna di cui si potra' solo, a posteriori, compiacersi o tentare di annullare o ridurre gli effetti.
Ma, per riassumere, per quel che e' possibile non guardare solo ai temi di ricerca bensi' anche e soprattutto alle persone!