Prendere troppo sul serio le metafore sportive o belliche del processo di mercato significa non averne colto la vera natura: il processo di mercato non seleziona vincitori e vinti, ma permette a tutti di trovare un proprio posto nello schema di produzione in cui meglio soddisfare i desideri dei consumatori. È altrettanto sbagliato interpretare il commercio internazionale come una contrapposizione fra nazioni di quanto lo sia interpretare il mercato nazionale come una contrapposizione fra lavoratori e datori di lavoro, o fra produttori e consumatori. In una economia di mercato, sia a livello nazionale o internazionale, i tenori di vita di ciascuno possono crescere tutti insieme. L'America non ha perso se il Giappone o la Cina dovessero diventare più benestanti degli Stati Uniti; un aumento del tenore di vita in una qualunque area porta benefici a tutte le persone che sono economicamente integrate con quell'area.
La scoperta della legge della convivenza associativa fu una grande conquista per l'economia classica: essa indicava la via per l'armonia sociale, mostrando che i deboli e i potenti hanno più convenienza in una relazione reciproca che nello sfruttamento. La natura del mercato come una rete di scambi volontari significa che ogni partecipante deve percepire il vantaggio dello scambio, altrimenti non vi parteciperebbe.