Consideriamo, nell'economia in ciclo perenne, un macchinario che sappiamo sarà dato in affitto per mille euro l'anno per i successivi dieci anni, poi si romperà, avendo prodotto una rendita di diecimila euro — per definizione, abbiamo assoluta certezza sul futuro dei prezzi nell'economia in ciclo perenne: saranno esattamente gli stessi di oggi. Ebbene, il prezzo pagato per un tale macchinario sarà certamente meno di diecimila euro: perché? Perché nessuno sarà disposto a cedere oggi un bene per riceverlo identico nel futuro, a parità di tutto il resto — e nell'economia in ciclo perenne tutto il resto è proprio lo stesso! Quindi nessuno pagherà oggi diecimila euro per una macchina che glieli restituirà tutti nei successivi dieci anni. Diciamo che il macchinario si vende per 6'144€. Il capitalista che la compra può affittarla, s'era detto, per 1'000€ l'anno, dunque guadagna un 10% annuo di rendita. Da dove viene quel 10%? La risposta è contenuta nella descrizione stessa che abbiamo appena fatto: è la rendita per il tempo del capitalista, per la pazienza di rimandare il consumo corrente e consentire alle risorse di qualcuno di essere dedicate a consumi futuri. Se, nell'economia in ciclo perenne, la rendita del capitale è del 10%, significa che il 10% è l'utilità marginale della preferenza temporale di compratori e venditori per beni futuri rispetto a beni presenti. Si tratta di quello a cui normalmente ci si riferisce come al tasso di rendimento normale.
0,
1,
2,
3,
4,
5,
6,
7,
8,
9,
10,
11,
12,
13,
14,
15,
16,
17,
18,
19,
20,
21,
22,
23,
24,
25,
26,
27,
28,
29,
30,
31,
32,
33
No comments:
Post a Comment