12 April 2015

Teoria economica, da zero /10.3

Il consumo può solo essere presente: è la nostra attuale insoddisfazione che chiede una soluzione, è nel presente che proviamo piacere o dolore; risparmiare in vista di un consumo infinitamente partecipato non è risparmio, è perdita pura. Ma allora perché, ribaltando la questione, se il consumo può essere solo presente, si risparmia comunque? Be', non possiamo consumare nel futuro, ma possiamo figurarcelo nel presente: ci rendiamo conto che in quel futuro potremo avere dei bisogni e vorremo soddisfarli; di più: possiamo immaginare che un certo grado di soddisfazione in un certo giorno futuro può compensare per un certo grado di insoddisfazione oggi. Il punto chiave per comprendere l'esigenza del risparmio è che il prefigurarsi insoddisfazioni nel futuro è esso stesso causa di insoddisfazione presente. Sapere che fra una settimana potrei morire di fame suscita ansia oggi: risparmiare può alleviare quest'ansia. Tuttavia, se corro il rischio di morire di fame oggi, alleviare l'ansia di morire di fame fra una settimana non mi apparirà così urgente come il procurarmi del cibo per adesso: l'ansia di sapere di non aver fatto provviste per la prossima settimana è minima rispetto all'ansia di sapere che potrei morire di fame già stasera. Analogamente, simmetricamente, le prospettive di soddisfazioni future sono esse stesse fonte di soddisfazione presente.
 
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