14 May 2012

Le due culture, decadenza di questo blog, etc...

Parlare di scienza richiede certamente più tempo.
E' più di un anno che ho in cantiere (non è vero, ancora oggi è tutto ancora solo nella mia testa) un post (non è vero, nelle mie manie di grandezza avevo in mente addirittura una serie di post!) sulla meccanica quantistica, e in particolare su un parallelo fra la dualità di Fourier del principio di indeterminazione posizione-momento e lo spettrogramma del segnale acustico di un brano musicale (se siete curiosi, sono partito dalla lettura di questo articolo: Time-Frequency Analysis of Musical Instruments).
Sì, sì, certo, figuriamoci: niente di vera fisica, solo un punto di vista interpretativo. E va bene, se proprio ci tenete, chiamatela pure filosofia. Ma non sarebbe il caso di aspettare di aver letto, prima di giudicare?
Eh, sì, aspettare: le calende greche, direte, e avreste ragione.
E' che poi mi è capitata questa cosa del libertarismo, che mi ha aperto un mondo, e mi ha distratto dalla fisica, e spesso vorrei parlarvene, ma i risultati sono stati quelli che sappiamo...
Così poi rinuncio a tutto e mi butto su una cosa semplice-semplice come segnalare un po' di musica, per poi scoprire che anche lì sono capace di seminare veleno fra i miei pochi lettori.
Insomma, a chiamare, ancora, questo, un blog scientifico, vien giustamente un po' da ridere. E allora come lo vogliamo chiamare, questo, un blog adolescenziale dove non si parla d'altro che dell'ombelico del tenutario? Con vaste pretese, che menziona temi alti, massimi sistemi, ma si limita, su quelli, a qualche parola di solletico e poi rimanda, promette e non mantiene?
Ringrazio perciò per l'indulgenza chi ha lasciato, per pietà, l'etichetta cultura alle velleità di questo blog:

3 comments:

davide scaini said...

scemotto... scrivi quel che vuoi e basta! di solito è interessante comunque! per esempio mi sto leggendo l'articolo che hai linkato... chissà perchè! ;)

Edo said...

Per motivi completamente scorrelati sto studiando esattamente gli spettrogrammi, perche' ho letto/capito che si puo' isolare la voce da un brano musicale attraverso una serie di operazioni matematiche (non banali).

Magari tu ne sai gia' qualcosa?

hronir said...

No, no, niente applicazioni pratiche: il motivo del mio interesse per gli spettrogrammi è prettamente filosofico è guarda ad una possibile risposta a domande tipo: dato un segnale sonoro S(t), ma com'è mai possibile, se le frequenze f sono il duale di Fourier del tempo t, che le note su un pentagramma possano costituire una rappresentazione del tipo f(t)?!? E se sostituiamo il tempo con lo spazio e le frequenze con la quantità di moto, la stessa domanda incredula non potrebbe essere all'origine dei paradossi del principio di indeterminazione posizione-momento?!?

Ho fatto, ovviamente, le mie elucubrazioni, mi sembrano fantasmagoriche, come al solito, e ho appunto bisogno di metterle giù per iscritto per ridimensionare un po' il mio entusiasmo: chissà che non resti comunque, sul fondo, qualche considerazione comunque interessante.