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16 August 2009

Il biologico è moda, il futuro è OGM

L'avrete già letto, se avete sottoscritto i feed dei miei shared item, o se gli date un'occhiata di frequente dalla colonna a destra. Ma ho un attimo di tempo e mi piaceva l'idea di dargli più visibilità.
Mi riferisco alla polemica OGM-bio innescata a sinistra dall'articolo di Gilberto Corbellini.
Giuseppe Regalzi riassume bene i termini della questione e riporta tutti i riferimenti; mi limiterò a riportare di seguito un estratto della replica alle polemiche dello stesso Corbellini, per invogliare alla lettura completa (e alla riflessione).
Con tutta la buona volontà, ricordando molto bene i racconti dei miei nonni, e la mia infanzia, non riesco a trovare traccia di quelle rappresentazioni bucoliche descritte dagli Olmi, dai Celentano e dai Petrini quando teorizzano l’idea della Terra Madre. Io ricordo solo povertà, malattie, fatica, violenza, soprattutto nei confronti di donne e bambini, discriminazione e ignoranza intesa come analfabetismo. E una società patriarcale che nei secoli ha fatto più morti delle guerre mondiali e dei conflitti combattuti nel Novecento: che vorrei veder seppellita per sempre e anche più profondamente delle scorie tossiche. Dunque io non parlo di agricoltura e prodotti agricoli per sentito dire. È qualcosa che conosco bene, non solo sul piano scientifico o tecnico, ma anche del cosiddetto vissuto.
Non voglio fare del moralismo e rispetto tutti. Anche quegli amici e compagni che, diversamente da me, provenivano da famiglie ricche e non hanno mai dovuto fare particolari sacrifici, e che oggi mi trattano da reazionario perché voglio che tutti abbiano la possibilità di scegliere come vivere mentre loro teorizzano o praticano un ritorno obbligato per tutti alla povertà economica (che chiamano con termine colto “decrescita”).
Il mio pensiero è che chiunque deve essere libero di vivere e fare come vuole, senza pretendere di limitare la libertà di chi preferisce fare scelte diverse. [...] Al di sotto di questo la democrazia scompare. Orbene, questo significa però che non ci si possono inventare dei pericoli inesistenti per limitare delle scelte che magari non coincidono con le nostre preferenze ideologiche. Altrimenti si ragiona come gli integralisti cattolici che si inventano le peggio cose sull’omosessualità e il sesso in generale, con lo scopo appunto di reprimere delle libertà e dei diritti fondamentali.