11 March 2007

hronir?

Secoli e secoli di idealismo non hanno mancato di influire sulla realtà. Non è infrequente, nelle regioni più antiche di Tlön, la duplicazione degli oggetti perduti. Due persone cercano una matita; la prima la trova e non dice nulla; la seconda trova una seconda matita, non meno reale, ma meno attagliata alla sua aspettativa. Questi oggetti secondari si chiamano hrönir, e sono, sebbene di forma sgraziata, un poco più lunghi. [›››] Fatto curioso: i hrönir di secondo e di terzo grado − i hrönir derivati da un altro hrön; quelli derivati dal hrön di un hrön − esagerano le aberrazioni del hrön iniziale; quelli di quinto, ne sono quasi privi; quelli di nono si confondono con quelli di secondo; quelli di undicesimo, hanno una purezza di linee non posseduta nemmeno dall'originale. Il processo è periodico: il hrön di dodicesimo grado comincia già di nuovo a decadere.
Le cose, su Tlön, si duplicano; ma tendono anche a cancellarsi e a perdere i dettagli quando la gente le dimentichi. È classico l'esempio di un'antica soglia che perdurò finchè un mendicante venne a visitarla, e che alla morte di colui fu perduta di vista. Talvolta pochi uccelli, un cavallo, salvarono le rovine di un anfiteatro.

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