Allucinante intervista al presidente della SIAE su La Stampa. Non tanto per l'idea di tassare gli abbonamenti ad internet, quanto proprio per i toni delle affermazioni! Qualche esempio:
- la consapevolezza di poter lasciare un reddito agli eredi spinge gli autori ad un maggiore sforzo creativo
- la nostra vocazione è far pagare più soldi possibile, siamo valutando tutti i mezzi per incassare di più
- ma dobbiamo anche (il corsivo e' mio, ndr) pensare alla cultura, quindi vogliamo lasciare degli spazi di movimento (sic! ndr)
E' veramente ridicolo.
ReplyDeleteLa SIAE NON esiste i nessun paese eccettuata l'Italia, eppure in tutti i paesi si difende il diritto d'autore strenuamente.
Il bollino SIAE sui CD vale il 20% del costo del CD. Quindi il CD costa in piu' x*(1 + 20%) * (1 + 20%) dove il primo 20 % e' IVA, poi SIAE.
Quindi in totale il prezzo che paghiamo e' composto da poco piu' del 30% da tasse.
E' evidente che se ogni CD costasse il 30% meno se ne comprerebbe molti di piu', con buon profitto di autori ed editori, ma a scapito della SIAE.
Ciao...
ReplyDeleteParecchio tempo fa (era l'ottobre del 2001, quindi son passati quasi 6 anni) la trasmissione giornalistica Report dedicò un servizio alla SIAE, in cui furono evidenziate cose allucinanti.
Ecco il link alla puntata (c'è anche il video): http://www.report.rai.it/R2_popup_articolofoglia/0,7246,243%255E90082,00.html
Bello, perche' c'e' anche la trascrizione!
ReplyDeleteCome avevo segnalato qualche tempo fa suggerendo questa lettura, il punto e' che questi dovrebbero solo rallegrarsi ("they should only be ecstatic") delle nuove tecnologie e di fenomeni come il p2p, perche' non sono altro che sistemi di distribuzione e promozione a larghissima diffusione e costo zero...!
Edo, tu si' che hai scelto il paese giusto in cui emigrare!
ReplyDeletehttp://punto-informatico.it/p.aspx?id=1925070&r=PI
Scusate, rendo "cliccabile" il link qui sopra:
ReplyDeletehttp://punto-informatico.it/p.aspx?id=1925070&r=PI