13 March 2008

medioevo/2

Due parole velocissime, dopo aver segnalato nelle mie letture un commento molto risoluto sulla vicenda del medico suicida. Due parole veloci ma dovute, visto che la situazione — come al solito — è più complessa di quello che può sembrare dal commento risoluto. Ad esempio perchè l'ospedale Gaslini di Genova in cui era in servizio il medico è gestito dalla Fondazione Gaslini, presieduta nientemeno che dal cardinale Angelo Bagnasco.
Da corriere.it: A differenza dell’ospedale Galliera (il cui cda è sempre presieduto dal cardinale) dove ai medici viene abitualmente richiesta la dichiarazione di obiezione di coscienza, al Gaslini non è mai stato chiesto nulla. Ma la «cultura» dell’Istituto, con le visite periodiche del cardinale, è sempre stata contro l’aborto.
Qualche info in più per contestualizzare meglio potete leggerla qui, io continuo a pensare che stiamo concretamente sprofondando in un medioevo sempre più buio.

13 comments:

physicistinthedungeon said...

Mah...

Dal momento che la Chiesa ritiene (a ragione) che l'aborto sia soppressione di una vita, e` possibile che la sua politica sia cercare di disincentivarlo il piu` possibile. Ora, non so per quale motivo l'ospedale Gaslini sia sotto l'influenza del card. Bagnasco (forse perche' la fondazione Gaslini e` finanziata dalla Curia?), comunque immagino che a Genova esistano degli ospedali statali, dove presumibilmente nessuno fara` pressioni ai medici. Se non ci sono, il problema e` dello Stato che non ha le strutture per far applicare una delle sue leggi.
Detto questo, sarebbe sbagliato criminalizzare il medico suicida. Su di lui c'era solo un'indagine che magari lo avrebbe discolpato.

Altra cosa, poi, e` la questione dell'obiezione di coscienza. Se non ci sono medici disponibili all'aborto, nessuno puo` obbligarli. Questo mi sembra un principio importante in un tema cosi` delicato.

Ciao,

Davide

Anonymous said...

Se non hai voglia di fare il militare, vengono a prenderti con la forza. Quello di leva è un obbligo. Per questo, a un certo punto, è stato riconosciuto il diritto all'obiezione di coscienza.

Se sei testimone di geova e le trasfusioni di sangue sono contro la tua morale, nessuno ti obbliga a fare il medico, ci sono tanti altri bei lavori.
Questo è un mito da sfatare: non c'è alcun diritto all'obiezione di coscienza per medici e farmacisti.

Scusa se la metto giù brutale, ma qui c'è in ballo il diritto alla salute della donna, non la libertà del medico o del farmacista di fare lo schizzinoso.

Saluti.

physicistinthedungeon said...

Quello che dici e` contro la legge. Riporto infatti qui sotto l'articolo 9 della 194.
L'obiezione di coscienza e` un diritto importante in un paese democratico. Il caso e` piu` che giustificato, perche' il raschiamento di un feto dall'utero e` un'operazione tutt'altro che moralmente indifferente per chiunque abbia un po' di sensibilita` umana!


Articolo 9

Il personale sanitario ed esercente le attività ausiliarie non è tenuto a prendere parte alle procedure di cui agli articoli 5 e 7 ed agli interventi per l'interruzione della gravidanza quando sollevi obiezione di coscienza, con preventiva dichiarazione. La dichiarazione dell'obiettore deve essere comunicata al medico provinciale e, nel caso di personale dipendente dello ospedale o dalla casa di cura, anche al direttore sanitario, entro un mese dall'entrata in vigore della presente legge o dal conseguimento della abilitazione o dall'assunzione presso un ente tenuto a fornire prestazioni dirette alla interruzione della gravidanza o dalla stipulazione di una convenzione con enti previdenziali che comporti l'esecuzione di tali prestazioni.

L'obiezione può sempre essere revocata o venire proposta anche al di fuori dei termini di cui al precedente comma, ma in tale caso la dichiarazione produce effetto dopo un mese dalla sua presentazione al medico provinciale.

L'obiezione di coscienza esonera il personale sanitario ed esercente le attività ausiliarie dal compimento delle procedure e delle attività specificamente e necessariamente dirette a determinare l'interruzione della gravidanza, e non dall'assistenza antecedente e conseguente all'intervento.

Gli enti ospedalieri e le case di cura autorizzate sono tenuti in ogni caso ad assicurare lo espletamento delle procedure previste dall'articolo 7 e l'effettuazione degli interventi di interruzione della gravidanza richiesti secondo le modalità previste dagli articoli 5, 7 e 8. La regione ne controlla e garantisce l'attuazione anche attraverso la mobilità del personale.

L'obiezione di coscienza non può essere invocata dal personale sanitario, ed esercente le attività ausiliarie quando, data la particolarità delle circostanze, il loro personale intervento è indispensabile per salvare la vita della donna in imminente pericolo.

L'obiezione di coscienza si intende revocata, con effetto, immediato, se chi l'ha sollevata prende parte a procedure o a interventi per l'interruzione della gravidanza previsti dalla presente legge, al di fuori dei casi di cui al comma precedente.


Fonte: Ministero della Giustizia

Anonymous said...

Sì, sì, so che la legge lo consente, ma volevo evidenziare che si tratta di condizioni profondamente diverse, quelle in cui chiedi l'obiezione di coscienza di fronte ad un'imposizione e quella in cui la chiedi a seguito di una tua libera scelta.

Visto che citi il ministero per essere preciso, ti invito a leggerti la pagina di wikipedia sull'aborto. Scopriresti tante cose interessanti, fra cui, per esempio, che il "raschiamento dell'embrione" di cui parli (isterosuzione) rappresenta una terapia a seguito di aborti spontanei, in cui viene rimosso un feto che è già stato identificato come non più vivo tramite ecografie intrauterine, in alternativa all'attesa di un'espulsione spontanea. Al contrario qui si parla di interruzione volontaria di gravidanza, quella per cui tanti medici chiedono l'obiezione di coscienza, la quale non ha per nulla a che fare con un feto ma, al massimo, con un embrione.

Quanto poi alla sensibilita` umana che citi, continuo a pensare che sia un che di sproporzionato tra il confronto fra la coscienza astratta del medico (sulla sacralità di una vita astratta), rispetto a fatti concreti, come quelli che citavo nella puntata medievale precedente: l'esperienza traumatica di chi "subisce" un aborto terapeutico come fosse un aborto clandestino e criminale, l'assurda, surreale e incredibile odissea per una pillola, o la farsa napoletana frutto di un'ideologia feroce.

physicistinthedungeon said...

Carissimo,

ti consiglio di non prendere per oro colato quello che dice Wikipedia. Leggi una voce e non si sa mai chi l'ha scritta.

Per esempio, l'Encyclopedia Britannica definisce l'aborto come "the expulsion of a fetus from the uterus before it has reached the stage of viability (in human beings, usually about the 20th week of gestation)."
Alla voce fetus: "The next period, culminating in birth, is the fetal period. In human development this transition occurs in approximately the eighth week after conception."
(Mi piacerebbe linkare tutte queste citazioni ma non so come si fa!)
Ancora dalla voce Abortion: "Numerous medical techniques exist for performing abortions. During the first trimester (up to about 12 weeks after conception), endometrial aspiration, suction, or curettage may be used to remove the contents of the uterus."
Siccome "curettage" in inglese significa raschiamento, vedi che cio` che ho scritto (in modo esemplificativo) non e` inesatto.
www.britannica.com

Ora, veniamo al problema etico. Dici che c'e` differenza fra chiedere l'obiezione di coscienza di fronte ad un'imposizione o a seguito di una libera scelta.
Be', il medico sceglie liberamente di guarire le persone, mica di sopprimerle! Se ne puo` discutere quando la vita della donna e` in pericolo e si deve decidere chi salvare (problema terrificante, se ci pensi un attimo). Ma in tutti gli altri casi? Sta di fatto che e` molto contraddittorio, secondo me, da una parte dedicare la vita a guarire le persone e dall'altra praticare un aborto (che, come insegna la Britannica, spesso consiste nel sopprimere un feto, dove ci sono gia` gli organi, ecc...).
Non so che cosa ne penserebbe Ippocrate...

Saluti,

FisicoInCantina

Anonymous said...

No, in reatlà la Britannica e la Wiki dicono la stessa cosa, sono stato io a far confusione: ci sono circa 3 settimane (tra la 9 e la 12) in cui l'interruzione volontaria di gravidanza coinvolge tecnicamente un feto e non un embrione.

Ma sei abbonato alla britannica? io riesco a vedere solo l'incipit delle voci...

Quanto al problema etico, direi che non ne usciamo in maniera semplice: tu chiami persona anche un feto, mentre per me la cosa non è affatto scontata...

physicistinthedungeon said...

Vedo la britannica perche' uso l'abbonamento della mia universita` :) Come potrei fare un lavoro diverso? :-)))

Tanti saluti da una cantina sempre piu` buia...

Anonymous said...

Come potrei fare un lavoro diverso?

Io invece sono diventato un fanatico della wikipedia. Secondo me è davvero fantastica, di una profondità e un dettaglio a volte impensabili per un'enciclopedia tradizionale.
Quanto all'affidabilità, ti invito a fare un'esperimento: modifica una voce qualsiasi inserendo un'informazione sbagliata. E tienila d'occhio (non c'e' bisogno di continuare a caricarla, esiste la history di ogni singola pagina...): vedrai che non passerà neanche un giorno che verrà corretta!

PS
Senti, ma puoi sfogliare la Britannica anche in ordine alfabetico? C'e' qualche voce, fra gli articoli Upsala e Ural-Altaic? ;)

physicistinthedungeon said...

A me era capitato di trovare sbagliata la formula del discriminante delle equazioni di terzo grado, e tale era rimasta per un po'. Ora ho controllato ed e` invece corretta. Per fare un altro esempio, la voce riguardo Luigi XV di Francia tempo fa era un intrico indistinguibile di storia e pettegolezzo di bassa lega. Ora non so se l'hanno migliorata.

PEr rispondere alla tua domanda Uppsala si scrive con due `p', pertanto ci sono un bel po' di voci in mezzo. Siccome so dove vuoi andare a parare, ti rispondo con le seguenti voci adiacenti.

'Uqbah ibn Nfi', che e` una famiglia di califfi

e

Uqldis, al-
che era un matematico arabo...

Anonymous said...

A me era capitato di trovare sbagliata la formula del discriminante delle equazioni di terzo grado, e tale era rimasta per un po'.

E tu non l'hai corretta?!? Ma ti pagano, dalla Britannica? ;)


Uqbah ibn Nfi
e
Uqldis, al-


Ecco, lì in mezzo ci starebbe una voce... che wikipedia ha! :D

Anonymous said...

[...] discriminante delle equazioni di terzo grado

E sul lato storico era (è) tutto ok? Non avevi niente da aggiungere...? :)

Edo said...

Comunque mi pare interessante apprendere dall'art 9 della 194 che, in ogni caso, l'ospedale e' tenuto ad assicurare l'espletamento dell'interruzione di gravidanza.

Per tornare al merito della questione, ognuno ovviamente la puo' pensare come vuole, ma avere la possibilita' di interrompere la gravidanza in un ospedale e' molto meglio che ricorrere ad aborti clandestini; e ancora meglio rispetto all'abbandono del neonato nella spazzatura.

Anonymous said...

Lasciamo perdere l'Encyclopaedia Britannica, ne circolano copie farlocche che riportano lemmi di geografia posticcia...