20 July 2015

Teoria economica, da zero /32.3

La rendita del capitalista nasce dallo scambio di un bene presente per un bene futuro, il suo guadagno è la differenza di prezzo fra di essi. Il capitalista ha sempre la possibilità di consumare subito il suo capitale: il proprietario terriero che affitta ad un agricoltore potrebbe invece organizzare sontuose battute di caccia sui suoi terreni; la persona che presta il suo denaro per interesse potrebbe invece usarlo per farsi un giro intorno al mondo; colui che compra contratti future sul bestiame in borsa potrebbe invece comparsi un'auto nuova.
 
0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12,
13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 23,
24, 25, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32, 33
 

19 July 2015

Teoria economica, da zero /32.2

Consideriamo, nell'economia in ciclo perenne, un macchinario che sappiamo sarà dato in affitto per mille euro l'anno per i successivi dieci anni, poi si romperà, avendo prodotto una rendita di diecimila euro — per definizione, abbiamo assoluta certezza sul futuro dei prezzi nell'economia in ciclo perenne: saranno esattamente gli stessi di oggi. Ebbene, il prezzo pagato per un tale macchinario sarà certamente meno di diecimila euro: perché? Perché nessuno sarà disposto a cedere oggi un bene per riceverlo identico nel futuro, a parità di tutto il resto — e nell'economia in ciclo perenne tutto il resto è proprio lo stesso! Quindi nessuno pagherà oggi diecimila euro per una macchina che glieli restituirà tutti nei successivi dieci anni. Diciamo che il macchinario si vende per 6'144€. Il capitalista che la compra può affittarla, s'era detto, per 1'000€ l'anno, dunque guadagna un 10% annuo di rendita. Da dove viene quel 10%? La risposta è contenuta nella descrizione stessa che abbiamo appena fatto: è la rendita per il tempo del capitalista, per la pazienza di rimandare il consumo corrente e consentire alle risorse di qualcuno di essere dedicate a consumi futuri. Se, nell'economia in ciclo perenne, la rendita del capitale è del 10%, significa che il 10% è l'utilità marginale della preferenza temporale di compratori e venditori per beni futuri rispetto a beni presenti. Si tratta di quello a cui normalmente ci si riferisce come al tasso di rendimento normale.
 
0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12,
13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 23,
24, 25, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32, 33
 

18 July 2015

Teoria economica, da zero /32.1

# I capitalisti e i proprietari terrieri
I capitalisti e i proprietari terrieri sono i fornitori dei fattori di produzione non umani.
Gli economisti classici, non avendo acquisito una teoria soggettiva del valore, hanno dovuto sviluppare specifiche teorie della terra e del capitale per rendere conto del loro valore. La teoria soggettiva del valore unifica invece questi due elementi nella categoria dei fattori di produzione, o dei beni di ordine superiore a quello di consumo. I fattori di produzione sono valutati sulla base del loro contributo al valore dei beni di consumo che contribuiscono a produrre: tutto il valore economico ha origine col giudizio di qualcuno sul ruolo che un bene o un servizio può avere nel migliorare la sua vita.
C'è però ancora un problema da risolvere: nell'economia in ciclo perenne, se sommiamo il prezzo di tutti i fattori di produzione che contribuiscono a creare beni di consumo, troveremmo un totale inferiore a ciò che viene pagato per il bene stesso: qual è l'origine di questo "plusvalore"?
 
0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12,
13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 23,
24, 25, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32, 33
 

17 July 2015

Teoria economica, da zero /31.13

È anche importante rendersi conto che è solo attraverso l'attività imprenditoriale di ricerca del guadagno dalle discrepanze nei prezzi di mercato che quelle discrepanze vengono eliminate. Uno dei principali oggetti di studio di Israel Kirzner, uno studente di Mises, è stato proprio il dimostrare che l'idea stessa di prezzi di equilibrio non ha alcun senso senza il processo imprenditoriale: quando gli economisti disegnano le curve di domanda e offerta e scrivono equazioni che descrivono lo stato di equilibrio (l'economia in ciclo perenne), non offrono alcuna spiegazione su come l'economia possa giungere in un tale stato.
Ebbene, la forza che muove il mercato è il desiderio di profitto, di migliorare la propria condizione: è questa forza che altera i prezzi e spinge domanda e offerta verso l'equilibrio.
 
0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12,
13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 23,
24, 25, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32
 

16 July 2015

Teoria economica, da zero /31.12

Naturalmente, nel mondo reale, i dati di mercato cambiano in continuazione, l'incertezza è sempre presente, nessun imprenditore può dormire sugli allori. Poiché i profitti che si offrono per ogni singolo cambiamento scompaiono col tempo, l'imprenditore, se vuole continuare a guadagnare, deve continuare a cercare il significato dei cambiamenti futuri. Chi persegue in tale attività con abilità ed energia, col tempo accumulerà più e più capitale. I migliori diventeranno "i colossi dell'industria", i "super ricchi"; la loro ricchezza è in gran parte in forma di mezzi di produzione. In un mercato libero e non viziato da sovvenzioni, se vogliono mantenere tale ricchezza, non possono fermarsi un attimo dal continuare a valutare come usare al meglio le proprie risorse al fine di soddisfare meglio le richieste dei consumatori.
 
0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12,
13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 23,
24, 25, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32
 

15 July 2015

Teoria economica, da zero /31.11

Diciamo ora che gli imprenditori di fuzzoloni c'abbiano azzeccato e, andati avanti con il loro progetto, abbiano fatto i soldi; tali profitti attireranno l'attenzione di altri imprenditori, che vorranno entrare anch'essi nel business; e anch'essi dovranno disporre le stesse risorse dei primi fabbricanti di fuzzoloni. Ma immaginiamo che quell'infatuazione fosse stata un evento occasionale a Nirvana e che l'economia in ciclo perenne si vada pian piano ristabilendo tramite i processi di mercato: in tal caso, gli imprenditori rilanceranno il costo delle risorse per fare pupazzi fuzzoloni finché i profitti del business dei fuzzoloni non scompariranno del tutto, e non si tornerà nuovamente ad un ciclo perenne. I profitti imprenditoriali disponibili come effetto di ogni cambiamento sono sempre temporanei, così come lo sono le relative perdite.
 
0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12,
13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 23,
24, 25, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32
 

14 July 2015

Teoria economica, da zero /31.10

Ma ogni azione umana ha elementi imprenditoriali, non solo quelle di chi porta avanti un'attività commerciale: i lavoratori impiegati alla produzione di orsacchiotti devono decidere se i salari più alti pagati dalla fabbrica di fuzzoloni sono un motivo sufficiente per cambiare lavoro; i proprietari terrieri devono capire come cambierà il valore dei propri spazi in base alla posizione dei negozi di fuzzoloni; i capitalisti devono decidere se concedere prestiti agli imprenditori di fuzzoloni per l'avvio della loro società. L'economista di scuola austriaca W.H. Hutt ha sottolineato come ci sia imprenditorialità persino in azioni di consumo: gli acquirenti di Personal Computer si chiedono quanto saranno grandi gli sconti sotto Natale, o quanto caleranno i prezzi subito dopo. L'imprenditorialità è il tentativo di gestire l'incertezza del futuro nel pianificare le proprie azioni.
 
0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12,
13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 23,
24, 25, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32
 

13 July 2015

Teoria economica, da zero /31.9

Immaginiamo che nell'economia in ciclo perenne di Nirvana giunga voce che sia stato scoperto un nuovo animale a Freedonia: il fuzzolone. Il fuzzolone è una specie di mix fra un gatto, un orsacchiotto e una scimmietta, e gli abitanti di Nirvana se ne sono innamorati: è compito dell'imprenditore capire quali aggiustamenti del mercato richieda questa nuova infatuazione. Magari i consumatori vorranno una linea di pupazzi a forma di fuzzolone per Natale. Ma le risorse del mercato sono impiegate per fare altre cose e un imprenditore per poter approntare una linea di pupazzi di fuzzolone deve richiamare alcune di quelle risorse dal loro impiego precedente. Il che farà aumentare il prezzo di quelle risorse — ma di quanto? Varrà la pena fabbricare fuzzoloni a quel costo? Quanti pupazzi si riuscirà a vendere? A quanto, si riuscirà a venderli?
 
0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12,
13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 23,
24, 25, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32
 

12 July 2015

Teoria economica, da zero /31.8

Come i talenti, come tutte le capacità e le predisposizioni, anche questa è distribuita in maniera non uniforme tra gli uomini: quelli particolarmente bravi in questo riusciranno a guadagnare un profitto imprenditoriale: col loro "fiuto" superiore, adeguano la produzione per adeguarsi ai nuovi bisogni più velocemente di quanto riescano a fare i propri concorrenti. Gli imprenditori si rendono conto che il cambiamento si rifletterà alla fine nei prezzi di mercato, ma ci vorrà tempo perché tutti gli attori del mercato digeriscano il significato del cambiamento e fino a quel momento i prezzi saranno disallineati: ci sono dei fattori di produzione — lavoratori, terreni, materie prime, macchinari, etc... — che possono essere utilizzati meglio per venire incontro ai nuovi bisogni, che sono dedicati, al momento del cambiamento, ad usi meno importanti. Alla fine i prezzi di queste risorse cambierà per riflettere la loro nuova utilità, ma al momento del cambiamento, alcuni loro prezzi relativi sono troppo bassi, altri troppo alti.
 
0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12,
13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 23,
24, 25, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32
 

11 July 2015

Teoria economica, da zero /31.7

Mises descrive l'importanza della scelta umana nel confronto fra l'economia e le scienze fisiche come segue:
Nella misura in cui esistono delle relazioni costanti fra le grandezze meccaniche e tali relazioni possono essere messe in luce tramite esperimenti, è possibile usare equazioni per trovare soluzione a specifici problemi tecnologici: la nostra moderna civiltà industrializzata è essenzialmente il risultato dell'utilizzo delle equazioni differenziali della fisica. Ma tali relazioni costanti non esistono affatto fra le grandezze economiche (Human Action).
Affrontiamo il futuro incerto delle azioni umane usando la nostra immedesimazione, che significa "mettersi nei panni degli altri": cerchiamo di immaginarci come gli altri valutano le situazioni, di immaginarci i loro desideri e i loro piani, i fini delle loro azioni. Gli imprenditori, per farsi un'idea degli effetti di un cambiamento, si basano proprio su questo tipo di interpretazione, sul loro "sesto senso" su quali scelte le persone faranno in risposta a quel cambiamento.
 
0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12,
13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 23,
24, 25, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32
 

10 July 2015

Teoria economica, da zero /31.6

Una conoscenza perfetta è incompatibile con una vera scelta. Una vera scelta implica che la persona che sta scegliendo potrebbe prendere una tagliata o un'aragosta, e fintanto che la scelta non è compiuta, nemmeno la persona stessa sa cosa sceglierà — se lo sapesse, non ci sarebbe niente da ponderare e nessuna decisione da prendere. Se dovesse scegliere la tagliata invece dell'aragosta, non ci sarebbe alcuna garanzia che il giorno dopo non potrebbe optare per un'aragosta; se dovesse scegliere la tagliata invece dell'aragosta, non ci sarebbe alcuna garanzia che sceglierebbe due tagliate invece che due aragoste (l'utilità marginale della tagliata potrebbe declinare più rapidamente di quella dell'aragosta); se dovesse scegliere la tagliata invece dell'aragosta oggi e domani un'aragosta invece che un fagiano, non ci sarebbe alcuna garanzia che il giorno dopo ancora opterà per il fagiano invece che per la tagliata.
 
0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12,
13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 23,
24, 25, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32
 

09 July 2015

Teoria economica, da zero /31.5

Tutti i fattori dell'economia in ciclo perenne sono perfettamente accordati per rispondere all'immobile domanda dei consumatori: perché si creino opportunità di profitto, è necessario che si presenti un cambiamento nei dati di mercato. Più precisamente, è necessario che si presenti un cambiamento che introduca un elemento di incertezza nei piani futuri delle azioni umane: è il rischio e l'incertezza che crea il bisogno del ruolo dell'imprenditore. Se i Nirvanianesi hanno più figli, consumeranno proporzionalmente più cibo? Il tasso di natalità sarà d'ora in avanti sempre così, o si tratta di un evento isolato, o al contrario continuerà addirittura a crescere ulteriormente? Le scelte degli uomini contemporaneamente presuppongono e creano incertezza: mancando incertezza nell'economia in ciclo perenne, poiché tutti i dati di mercato sono già noti, in essa sono assenti anche le scelte.
 
0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12,
13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 23,
24, 25, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32
 

08 July 2015

Teoria economica, da zero /31.4

Analogamente alcuni proprietari terrieri potrebbero giudicare di proprio maggior vantaggio spostare d'uso alcuni apprezzamenti per aumentare la superficie coltivabile; alcuni lavoratori potrebbero giudicare più proficuo lasciare il proprio lavoro corrente e dedicarsi a fare la tata. Nel fare simili scelte e cambiamenti, ciascuna di queste persone sta agendo col ruolo di imprenditore. Come scrive Mises in “Profit and Loss”: le azioni dell'imprenditore consistono nel prendere decisioni, nel determinare per quali scopi i mezzi di produzione devono essere impiegati. È la percezione corretta delle possibilità di miglioramento, del modificare ciò che è in ciò che dovrebbe essere, che crea i profitti in economia, ed è la percezione sbagliata di quelli, che crea le perdite. In questo senso è chiaro che nell'economia in ciclo perenne non c'è profitto alcuno né perdita, in un senso economico — i possessori di capitale matureranno l'interesse dei propri investimenti al tasso di mercato: sì, dal punto di vista di bilancio e della tassazione è considerato profitto, ma in economia si considera profitto un tasso superiore a quello di mercato.
 
0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12,
13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 23,
24, 25, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32
 

07 July 2015

Teoria economica, da zero /31.3

Qualche proprietario d'azienda considererà di poter aumentare un po' la fornitura di accessori per passeggino al prezzo corrente — sottraendo risorse ad altre forniture, destinate ad altri usi. Se la sua intuizione si rivelerà corretta, guadagnerà dall'aumentata domanda di passeggini. Ma immaginiamo che i Nirvaniesi riescano a usare alcuni passeggini per due bimbi, in modo da lasciare inalterata la domanda di passeggini: in tal caso il proprietario d'azienda subirebbe una perdita. Le perdite da parte di chi interpreta male i cambiamenti nella domanda dei consumatori è parte integrante del processo di mercato tanto quanto i guadagni di coloro che li interpretano correttamente. Il proprietario d'azienda assume sempre un rischio agendo secondo la sua personale interpretazione degli eventi, dal momento che la sua interpretazione è necessariamente contraria a quella prevalente del mercato: se "Mr. Mercato" avesse già aggiustato domanda e offerta secondo l'interpretazione dell'imprenditore, non ci sarebbe più alcun profitto da trarre.
 
0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12,
13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 23,
24, 25, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32