08 May 2015

Teoria economica, da zero /16.1

Fin qui, Helena e Rich non hanno modo di impiegare il calcolo economico in questa economia stilizzata: possono solo confrontare quantità specifiche di specifici beni e decidere quale insieme di beni trovano di maggior valore. Non c'è modo, però, di calcolare quanto hanno guadagnato o perso in uno scambio, né prima né dopo. Sappiamo che Rich ha preferito 8 topi a 2 trappole, ma non abbiamo modo di rispondere alla domanda: "quanto, li preferiva?" La preferenza è qualcosa che lui sentiva, non abbiamo alcun metro da poter infilare nella sua psiche per determinare la "quantità" di quel sentimento. Usare le quantità di topi e trappole non è di molto aiuto, dal momento che non possiamo sommarle insieme né tantomeno sottrarle: non ha alcun senso dire "8 topi meno 2 trappole".
 
0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12,
13, 14, 15, 16, 17
 

07 May 2015

Teoria economica, da zero /15.4

Quanto detto getta anche nuova luce su un'espressione tipica del discutere sugli scambi: il prezzo pagato "è stato un furto". Lasciamo da parte il caso in cui l'acquirente sia stato ingannato per la qualità o la natura del prodotto — si tratterebbe di frode, e sarebbe davvero "un furto". Diciamo che il prodotto in questione sia qualcosa di noto e di nota qualità, ad esempio una bottiglia di birra di marca. Lunedì mattina al lavoro, il tuo collega racconta: "Siamo andati alla partita nel week end, e davano le birre a cinque dollari l'una — un furto!" Cosa intende? Nella misura in cui non sia stato ingannato né forzato a comprare la birra, e l'abbia davvero acquistata, stava valutando la birra — in quel momento, in quelle circostanze — più di cinque dollari. Altrimenti, perché mai l'avrebbe acquistata? Se per lui i cinque dollari avessero significato più della birra, non avrebbe dovuto far altro che rimettete via il portafoglio e tirar dritto. Dal momento che il tuo amico ha ceduto per la birra qualcosa che valutava meno di essa, il venditore potrebbe lamentarsi esattamente della stessa cosa: è stato un furto! Quel che il tuo collega voleva dire era: "avrei voluto che la birra fosse più economica". Ma tutti noi vorremmo avere di più per meno: si tratta della legge universale alla base dell'agire umano. In ogni momento cerchiamo di migliorare la nostra condizione: perché dovremmo aspettarci che altri, come il venditore, debbano fare altrimenti?
 
0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12,
13, 14, 15, 16
 

06 May 2015

Teoria economica, da zero /15.3

Il punto, invece, è che le persone non procedono allo scambio per il mero gusto di vedere beni passare di mano in mano: gli scambi non avvengono per una qualche "propensione al commercio". Perché uno scambio abbia luogo, entrambe le parti devono essere convinte che staranno meglio, dopo lo scambio. Si tratta del presupposto stesso dell'agire umano: chi agisce lo fa nella convinzione che l'agire migliorerà la sua condizione rispetto al non agire. Sta cercando di muovere da ciò che è a ciò che dovrebbe essere.
 
0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12,
13, 14, 15, 16
 

05 May 2015

Teoria economica, da zero /15.2

Carl Menger sottolineò che l'idea ingenua secondo cui in uno scambio di stabilisca l'ugual valore per le due parti dei beni scambiati conduce ad assiduità. Se due persone procedessero allo scambio nel momento in cui giudicano di ugual valore quel che cedono e quel che ottengono, non ci sarebbe alcuna ragione per cui non procedano allo scambio inverso un istante dopo. Se vendi la tua casa per 200'000$ significa che valuti i 200'000$ più di quanto valutavi casa tua. Di contro, l'acquirente valutava casa tua più di quanto valutasse 200'000$. Altrimenti — al di là dei costi di transazione — non ci sarebbe alcuna ragione per cui, appena conclusa la compravendita, non ti riprendessi subito indietro casa tua restituendo i 200'000$. Di più: se lo scambio avvenisse al punto di ugual valore, non ci sarebbe alcuna ragione perché tu e l'altra parte non continuaste a scambiarvi avanti e indietro casa e soldi un numero indeterminato di volte.
 
0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12,
13, 14, 15, 16
 

04 May 2015

Teoria economica, da zero /15.1

Un punto di essenziale importanza è rendersi conto che l'accordo delle due parti per procedere ad uno scambio non significa assolutamente che le due parti concordano sul valore delle unità che si scambiano. Al contrario, essi procedono allo scambio precisamente perché valutano in maniera differente i beni che sono in procinto di scambiarsi: Helena valuta le due trappole ottenute più degli otto topi che ha ceduto, mentre Rich valuta gli otto topi ricevuti più delle due trappole cedute.
 
0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12,
13, 14, 15, 16
 

03 May 2015

Teoria economica, da zero /14.5

Diciamo che le scale di valori di ciascuno per topi e trappole sono i seguenti:
Rich Helena
1ma trappola < 3 topi5 topi < 1ma trappola
2da trappola < 4 topi4 topi < 2da trappola
3za trappola < 5 topi3 topi < 3za trappola
Stiamo dicendo che Rich vorrà almeno 4 topi per cedere una seconda trappola (dai tre che chiedeva per la prima), mentre Helena sarà disposta a cedere non più di quattro topi (rispetto ai cinque per la prima). Anche se il valore dell'unità successiva è diminuito per entrambi, è rimasto spazio per uno scambio proficuo per entrambi: procederanno dunque ad un secondo scambio, cedendosi altri quattro topi per una trappola. Infine, la scala di valori che abbiamo immaginato non porterà ad un terzo scambio: Helena sarebbe disposta a cedere non più di tre topi per avere una terza trappola, mentre Rich non è disposto a cederla per meno di cinque topi. In questo mercato di topi e trappole, non ci sarebbero ulteriori transazioni.
 
0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12,
13, 14, 15
 

02 May 2015

Teoria economica, da zero /14.4

Immaginiamo cosa potrebbe succedere in questo stilizzato mercato di topi e trappole, supponendo di partire con zero trappole costruite e zero topi catturati. In questa situazione il valore per Rich del primo topo che Helena potrebbe offrirgli sarebbe piuttosto alto: senza potrebbe morire di fame. Similmente sarebbe relativamente alto il valore per Helena della prima trappola che potrebbe darle Rich: essa aumenterebbe di molto la sua efficienza di caccia. Immaginiamo che Rich sia intenzionato a cedere la sua prima trappola per soli tre topi, mentre Helena sarebbe disposta a cedere ben 5 topi per la prima trappola. Diciamo che si accordano a metà strada e si scambiano una trappola per quattro topi.
Il valore di ciascuna ulteriore unità da ricevere sarà, per ciascuno, inferiore a quello di quella appena ricevuta. Analogamente, ciascuna ulteriore unità da cedere avrà valore superiore a quella appena ceduta: e ovviamente non sono i topi o le trappole ad essere diversi, ma è che ciascuno rinuncerà per prima cosa agli usi meno importanti di quel che sta cedendo in cambio.
 
0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12,
13, 14, 15
 

01 May 2015

Teoria economica, da zero /14.3

Per quel certo numero di topi, dunque, che Helena ha catturato e gli cede, Rich si accorda per cederle un certo numero di trappole: la legge dell'utilità marginale rende conto del particolare rapporto di topi e trappole su cui si accorderanno. Rich scambierà trappole per topi finché il costo per produrre una trappola in più, giudicato soggettivamente, non supererà il beneficio, sempre a suo personale giudizio, del numero di topi che Helena gli darà in cambio per quella trappola in più. Simmetricamente, Helena scambierà topi finché il costo soggettivo del topo successivo non supererà il beneficio atteso soggettivamente di avere una trappola in più. La trappola in più che Rich valuta se scambiare o meno e il topo in più che Helena valuta se scambiare o meno, sono le unità marginali. È il valore attribuito a queste unità che determina il rapporto di scambio.
 
0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12,
13, 14, 15
 

30 April 2015

Teoria economica, da zero /14.2

L'unico modo per superare questa difficoltà passa attraverso gli scambi volontari. Per essere sicuri che stanno davvero beneficiando entrambi l'un l'altra, Rich e Helena devono riconoscere che l'altro ha dei diritti sui beni che ha acquisito col proprio lavoro. In particolare dovrà riconoscere che un eventuale scambio dovrà avvenire solo su base reciprocamente volontaria: se Helena minacciasse Rich con una mazza perché si prenda i topi, possiamo arguire che dello scambio beneficerà solo uno dei due, a giudizio di ciascuno.
 
0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12,
13, 14, 15
 

29 April 2015

Teoria economica, da zero /14.1

Dunque Rich incontra Helena ed entrambi si rendono conto, ciascuno, che le proprie prospettive di sopravvivenza migliorerebbero se riuscissero a sviluppare un sistema di cooperazione. Invece che produrre in maniera generica, trovano che sia meglio concordare in anticipo una particolare suddivisione del lavoro.
La situazione di questa semplice economia a due persone è stilizzata, ma si possono vedere in azione comunque i principi di base dello scambio.
Deciso, dunque, di collaborare, i due devono decidere come, collaborare. Diciamo che si accordano perché Rich, il più abile dei due, costruisca le trappole, e Helena, la più accorta, si dedichi alla caccia vera e propria. Ma qual è la giusta quantità di attività a cui ciascuno dovrà dedicarsi? Come farà ciascuno a sapere che starà facendo uno scambio equo con l'altro? Confidare semplicemente sulla buona volontà dell'altro non funziona.
 
0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12,
13, 14, 15
 

28 April 2015

Teoria economica, da zero /13.5

Anche l'applicazione di questa legge al caso del commercio internazionale è naturale: anche se un paese è in condizioni peggiori riguardo la produzione di qualsiasi cosa rispetto a qualsiasi altro paese, può comunque ottenere un guadagno materiale netto specializzandosi nella produzione di qualcosa di cui ha un vantaggio comparato, e poi commerciando per ottenere tutto il resto.
Essa mostra che è possibile ottenere un guadagno materiale attraverso la specializzazione, senza prendere in considerazione alcuna preferenza personale. Potrebbe benissimo darsi che Jordan semplicemente ami imbiancare e non concepirebbe nemmeno il chiamare qualcun altro per farlo al posto suo. Spesso le persone si ingannano quando credono di risparmiare facendo da sè le riparazioni domestiche; ma chiaramente, se a loro piace fare quel lavoretto, magari perché lo considerano un ottimo diversivo rispetto al solito lavoro, probabilmente ne traggono un piacere psicologico che compensa la perdita monetaria.
 
0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12,
13, 14
 

27 April 2015

Teoria economica, da zero /13.4

Consideriamo ora cosa succederebbe se, come ci aspettiamo, Jordan si dedicasse solo al basket: Joe ora guadagnerebbe 400$ mentre Jordan guadagnerebbe 200'000$. Insieme hanno prodotto per un valore complessivo di 200'400$.
Ma — ancor più importante per capire l'importanza della legge della convivenza associativa — il fatto è che ci hanno guadagnato entrambi: l'imbianchino, che era meno capace in entrambi i lavori, è stato comunque in grado di raddoppiare il suo guadagno concentrandosi sull'imbiancare, sul quale aveva un vantaggio competitivo — magari proprio vendendo il suo lavoro a Jordan. La legge della convivenza associativa mostra che, anche senza tirare in ballo questioni morali, la cooperazione tramite divisione del lavoro e il libero scambio viene a vantaggio di tutti. Esso rappresenta la base per un'estesa organizzazione sociale.
 
0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12,
13, 14
 

26 April 2015

Teoria economica, da zero /13.3

Diciamo che Jordan può pagare un imbianchino 20 dollari l'ora. E diciamo che, con un po' di pratica, Jordan potrebbe diventare due volte più efficiente dell'imbianchino che ha assoldato: diciamo, cioè, che potrebbe chiedere sul mercato 40 dollari l'ora per il suo servizio di imbiancatura. Il fatto è che giocando a basket, diciamo, può guadagnare 10 mila dollari l'ora. Di contro, Joe, il suo imbianchino, che con difficoltà riuscirebbe a fare canestro in un tiro libero, non riuscirebbe a farsi pagare più di un dollaro per giocare un'ora a basket — magari a qualcuno piace vederlo giocare!
Jordan ha un vantaggio di 2 a 1 come imbianchino, ma un vantaggio di 10'000 a 1 come cestista. Diciamo che in una certa settimana Jordan metta in conto di lavorare 20 ore: se divide il suo tempo in parti uguali fra imbiancare e giocare, guadagnerebbe in quella settimana 10 ore per 40$ = 400$, più 10 ore x 10'000$ = 100'000$ per un totale di 100'400$. L'analogo conto per Joe dà un totale di 210$. Insieme hanno prodotto 100'610$.
 
0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12,
13, 14
 

25 April 2015

Teoria economica, da zero /13.2

Prendiamo come esempio un grande atleta: Michael Jordan. Le abilità fisiche di Jordan sono certamente straordinarie. Non c'è dubbio che, dovesse decidere di dedicarsi, chessò, a fare l'imbianchino, sarebbe uno dei migliori imbianchini al mondo. E invece probabilmente Jordan non imbianca nemmeno casa sua. Nonostante, con un minimo di pratica, potrebbe far meglio di qualunque imbianchino, preferisce cercare qualcun altro che gli imbianchi casa. Perché? La risposta sta nella legge del vantaggio comparato: nonostante sia più bravo del suo imbianchino sia a giocare a basket che ad imbiancare, Jordan ha un vantaggio comparato nel gioco del basket, mentre il suo imbianchino ha un vantaggio comparato nell'imbiancare. È più facile comprenderlo aritmeticamente, usando gli stipendi come base per il confronto.
 
0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12,
13, 14