14 December 2023

Borges e i LLM

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Per la prima volta nella mia vita, che io ricordi, qualcuno cita Borges senza generare nel devoto lettore un profondo desiderio di sprofondare dalla vergogna.
Sto parlando di questo articolo, Borges and AI (PDF) pubblicato un paio di mesi fa nella sezione Computer Science di arXiv:
«The present paper [...] advocates understanding LLMs and their connection to AI through the imagery of Jorge Luis Borges [...]. This exercise leads to a new perspective that illuminates the relation between language modelling and artificial intelligence.»
 
Una lettura molto interessante — grazie a Pietro per la segnalazione!
 

30 July 2021

Physics with Giacomo Zucco

 
Scegliere fra fisica e medicina col lancio di una moneta, studiare la formulazione della relatività generale con i quaternioni, ripensare ai fondamenti della fisica... questo e molto altro in questa piacevolissima chiacchierata a ruota libera col mai banale Giacomo Zucco! — E non siate prevenuti, a dispetto del titolo si parla pochissimo di bitcoin, giusto sul finale ;)

18 May 2021

Non trovo più il guru, forse sarà in cielo.

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Franco Battiato
 
Un'accozzaglia di frasi incomprensibili, citazioni esoteriche, esotiche, erotiche, oniriche. Ma non è che, in tutti questi decenni, ci ha semplicemente preso in giro?
Temo proprio di no: a sentire sue interviste pare ci credesse davvero — a cosa? a qualsiasi cosa!
Ma io lo trovo ugualmente meraviglioso e del resto, come diceva Eco, le opere d'arte (lui si riferiva ai romanzi, ma credo che il senso si trasli perfettamente) non sono che macchine per generare interpretazioni, non dovrebbero essere viziate da una particolare e specifica interpretazione, fosse anche quella del loro autore.
E le musiche? Sulla sua musica non c'è dubbio, è vasta e instancabile.
 
Ci mancherai, sommo Maestro, chissà se hai lasciato per sempre il Samsara o ti rivedremo in qualche nuova ed improbabile forma.
 

07 April 2021

SARS-CoV-2 e COVID-19: misure di contenimento e passaporti vaccinali

Passaporto vaccinale
Continuo a sentir parlare di proposte di passaporti vaccinali, vorrei raccogliere qui l'obiezione definitiva.
 
Lasciamo pure da parte l'aspetto etico dei passaporti vaccinali e concentriamoci sulla questione della loro utilità dal punto di vista della salute pubblica.
 
Molti dimenticano che la micidiale influenza spagnola del 1918 (H1N1) e le sue varianti (influenza russa del 1977, la "febbre suina" del 2009) circolano ancora oggi correntemente. Se non abbiamo sviluppato nessun vaccino, perché non miete più vittime? In realtà continua a farlo, ma in numeri non eclatanti come nei primi focolai, perché collettivamente ne siamo diventati immuni.
Questo è precisamente ciò che succede con ogni pandemia: quando un nuovo virus respiratorio compare, miete vittime inizialmente fra i suscettibili in 2-3 ondate e poi svanisce nel fondo delle centinaia di virus respiratori che circolano comunemente. Questi virus a volte uccidono ancora, ma si tratta di persone anziane/malate. Quindi la domanda da porsi è: come si arriva a rendere anche SARS-CoV-2 un comune virus respiratorio?
 
Veniamo ora ai vaccini, come arma a nostra disposizione.
La loro principale funzione è quella di ridurre notevolmente le possibilità che un'infezione proceda verso la malattia sintomatica: essi eliminano quasi completamente la possibilità che l'esposizione porti a una malattia grave o alla morte. L'immunità ai coronavirus che essi offrono, però, tende comunque a diminuire nel tempo. Inoltre, essere vaccinati non produce un'immunità più efficiente di quella che si ottiene dall'essere infettati dal vero virus SARS-CoV-2.
Quindi l'approccio migliore è quello di fornire una certa immunità di partenza al nuovo virus e poi lasciarlo circolare liberamente. In questo modo la reinfezione serve da richiamo, mentre i vaccini servono a garantire un'immunità di partenza agli individui a più alto rischio, per evitar loro le complicazioni in caso di esposizione.
Col passare del tempo, però, l'immunità (da vaccino o da infezione) diminuisce: se l'obiettivo è quello di raggiungere un equilibrio col virus, farlo circolare liberamente è proprio il modo migliore per non far scendere l'immunità sotto la soglia in cui il virus diviene mortale.
Una volta terminato il ciclo di vaccinazioni contro il SARS-CoV-2, per una persona diventa conveniente uscire liberamente, anzi è tanto meglio farlo in un ambiente dove più diffusamente il virus ha modo di circolare! Questo perché la ri-esposizione permetterà al suo sistema immunitario di entrare in contatto col virus vero e proprio, non solo le proteine usate per il vaccino: entrare in contatto col virus vero e proprio e con tutte le sue varianti, così che il suo sistema immunitario resterà aggiornato alle varie mutazioni del virus.
Paradossalmente, le persone vaccinate traggono maggior vantaggio da un ritorno alla normalità perché la ri-esposizione è effettivamente benefica. Al contrario, più tempo passa prima di essere ri-esposti al virus, più debole sarà la risposta immunitaria e quindi maggiore il rischio che il contagio evolva verso forme sintomatiche.
Per una persona vaccinata, il SARS-CoV-2 in libera circolazione è un bene, non un male.
 
Ora, una persona può benissimo scegliere di non fare il vaccino: evidentemente sta valutando che la sua immunità preesistente, ad esempio data dalla circolazione passata di altri coronavirus, sia una protezione sufficiente e che quindi il contatto col virus avrà su di lei meno effetti indesiderati rispetto a quelli che potrebbe darle il vaccino.
Ma tutti, anche le persone che scelgono di non vaccinarsi, devono essere ben consapevoli che prima o poi dovranno affrontare un'infezione da SARS-CoV-2.
La soluzione ideale dunque è arrivare (quanto prima possibile) ad un punto in cui tutti quelli che sono intenzionati a vaccinarsi abbiano potuto farlo. A quel punto è essenziale riaprire completamente tutto e lasciare che il virus circoli normalmente: solo così anche il SARS-CoV-2 diventerà uno dei tanti virus respiratori in circolazione.
Le persone che sceglieranno di non vaccinarsi e che saranno più deboli potrebbero subirne effetti gravi e persino letali, ma sarà stata una loro scelta. L'importante è che abbiamo avuto tutte le informazioni necessarie per poter fare una scelta consapevole.
 
È evidente quindi che anche obbligare le persone a vaccinarsi non avrebbe alcun senso, perché non rappresenterebbero alcun rischio per le persone vaccinate.
Per non parlare dell'idea di obbligare le persone a vaccinarsi con l'obiettivo dell'eradicazione del virus: i virus respiratori non possono essere eradicati, l'unica possibilità di affrontarli è quella di di lasciarli circolare liberamente in modo che il nostro sistema immunitario si adatti costantemente alle nuove varianti.
I virus respiratori non possono essere assolutamente paragonati ai virus di altre patologie in cui vaccinazioni di massa (poliomielite) o segregazione dei malati (lebbra) hanno effettivamente un senso.
 
C'è un equilibrio naturale fra esseri umani e virus respiratori. La fase pandemica è certamente una sciagura, perché le persone più suscettibili muoiono. Ma poi il virus inizia a circolare in maniera più diffusa e nostro sistema immunitario fa il resto. Avere un vaccino a disposizione quindi è importante nella fase pandemica, ma non in termini di eradicazione del virus, bensì solo come protezione di partenza, come supporto iniziale al nostro sistema immunitario.
Per questo l'idea stessa di un passaporto vaccinale è totalmente priva di senso, priva di qualsiasi base scientifica.
 
 

01 December 2020

Converts LaTeX tags to unicode

Metto qui sul blog a mo' di appunti i riferimenti ad un utile tool per convertire (nei limiti del possibile) codice LaTeX direttamente in caratteri unicode così che si possano scrivere formule laddove non sia disponibile direttamente LaTeX stesso.
ADDENDUM
Qui — gmarks.org/math_in_e-mail.txt — potete trovare direttamente un elenco di simboli matematici disponibili direttamente in UTF-8, a partire dai caratteri dell'alfabeto greco fino ai caratteri in font Fraktur.

27 November 2020

Le "maschere" servono davvero?

masquerade
Metto qui anche a referenza futura in interessantissimo articolo che discute in dettagli i meccanismi di funzionamento delle mascherine finalizzate alla riduzione del contagio di agenti infettivi: “The Year of Disguises”. È piuttosto lungo e onestamente la prende un po' troppo alla lontana partendo addirittura a discutere la percezione umana del microscopico. Ma si può benissimo saltare la prima parte e cominciare direttamente da quando discute delle mascherine.
Mi sembra molto accurato e senza voler concludere che le mascherine siano totalmente inutili, mi pare che sia importante per ridimensionare le manìe dilaganti sul tema, a partire della totale inutilità dell'uso — figuriamoci dell'obbligo — delle mascherine all'aperto.

26 November 2020

Torniamo ai blog?

Urca, sono più passati più di due anni dall'ultimo post qui!
Visto quello che sta succedendo su Internet, sarà il caso di rispolverare i cari e vecchi blog?
(Non ridete, scommeterei anch'io che non durerà a lungo, ho già preso altre volta, invano, questo impegno... cosa c'è di diverso ora?)
(E so bene anche che allentare la presenza su Twitter o Facebook per venire qui su un'altra piattaforma non self-hosted non è che sia un grande passo in avanti. Ma, diciamo che, a costi contenuti, almeno è un passo in termini di diversificazione.)
E comunque se avessi condiviso qui l'articolo che non riesco più a trovare, ora sarebbe stato molto più facile trovarlo — o scoprire che è stato rimosso.
Allora ci vediamo presto su queste pagine!
 

05 June 2018

Frenfersazioni /2

Il socialino è un posto molto raffinato, frequentato da gente colta e intelligente: ricercatori e professori universitari (è pieno di fisici!), musicisti, docenti, etc... un posto, insomma, dove conversare amabilmente, ricordate?
Anche questa volta ci ho messo tutto il mio impegno a mantenere la calma, ma sarà l'incombenza della minaccia grillina, sarà che quella nello Stato è davvero una religione e come tale non ammette che sia profanata, fatto sta che un mio semplice commento al limite del buon senso — la sproporzione delle pene paventate per l'accusa di vilipendio del capo dello Stato mossa a chi aveva insultato su Facebook il nostro presidente del consiglio — sembra toccare un nervo scoperto, generando reazioni isteriche e rabbiose, che non esitano un secondo a sfociare nell'insulto volgare e gratuito: qui, per la cronaca.

29 March 2018

Bitcoin, la metafora di Internet

 
La metafora di Internet per Bitcoin è molto potente.
Superficialmente potrebbe sembrare una banale analogia di buon auspicio, il rimando a un precedente storico per certi versi simili che oggi possiamo dire abbia avuto successo. Ma se fosse semplicemente così non avrebbe un gran valore: il successo di Bitcoin per molti è ancora tutto da dimostrare, certamente ancora tutto da venire — e si potrebbero fare mille esempi contrari di presunte innovazioni poi fallite miseramente.
Ma per chi conosce bene il contesto e le motivazioni che hanno portato alla nascita dell'esperimento Bitcoin, il parallelo risulta innegabilmente calzante, perché non si limita alla superficie del loro essere entrambe innovazioni tecnologiche: il senso profondo della metafora sta invece nel percorso storico — inimmaginabile — di Internet, che Giacomo Zucco descrive nella prima parte del suo intervento.
 
Oggi per Internet non possiamo che parlare di "successo" se lo misuriamo in termini di diffusione e di pervasività nelle nostre vite; ma se pensiamo anche solo banalmente alle ultimissime polemiche su Facebook e Cambridge Analytica, o alle ricorrenti accuse contro gli interventi dei bot russi sui social network, è tutt'altro che scontato pensare che Internet abbia seguito la via del successo che avevano immaginato per esso i suoi entusiasti preconizzatori della prima ora.
La metafora risulta pertanto estremamente illuminante perché da una parte non c'è dubbio che quello che Bitcoin sta sperimentando segnerà in maniera vasta e profonda il nostro futuro molto prossimo, ma allo stesso tempo non c'è dubbio che le specifiche modalità con cui una cripto-valuta parallela alle vecchie monete a corso forzoso modificherà il panorama economico, politico e sociale restano ancora imprevedibili.
Come per Internet, la certezza è una sola: nulla sarà più come prima.
 
 
Di seguito quindi l'intervento di Giacomo Zucco diviso in due parti: non aspettatevi qualcosa di didascalico o esplicativo, per quello ci sono le spiegazioni "fatte bene" de IlPost (fatte bene fino a un certo punto, visto che vi si afferma che il valore del denaro è una semplice convenzione, ma se sapete poco o nulla di Bitcoin resta comunque un buon punto di partenza); qui non si spiega molto, c'è più che altro entusiasmo (Zucco — come si dice? — buca il video) e spunti di riflessione e pretesti per ulteriori approfondimenti.
 
 

13 February 2018

La blogosfera su Facebook

 
Sì, la blogosfera si è definitivamente spostata (e allargata, ma questo è un altro discorso) su Facebook.
«Neither superposition nor entanglement are quantum features. Thet are both a feature of wave mechanics. What makes quantum "quantum" is the collapse of the wavefunction, nothing else. Incidentally this makes quantum entanglement much more interesting and counterintuitive than its classical counterpart.»
Purtroppo non posso linkare perché — ed è questo il problema di Facebook — la conversazione è ristretta agli «amici».

24 January 2018

Strategie di conversazione

 
Mi sono impegnato: mi sono morso la lingua a ripetizione, ho contato 10 volte fino a 10, e tutto sommato mi sembra di non aver mai sbroccato.
Ma i risultati non sono stati incoraggianti.
Cioè, all'inizio sembrava: vedi thread di commenti qui.
Si era partiti molto tesi, ma il mio sollevare la questione del dialogo, il non rispondere a tono ma nel merito, secondo me ha avuto il suo effetto nel far proseguire i commenti in maniera più pacata.
 
Poi, però — in un altro thread (il post è mio, ma la conversazione l'ha iniziata lui, e mi ha fatto piacere) — non siamo riusciti a non finire con l'insulto.
Peccato, ma non la considero una controprova: mantenere i toni pacati non è cosa che dà risultati immediati.
 
Vero Franco?
 
PS
Sì, ormai prendo atto che i blog sono morti: se non sei su un social network nessuno commenta più. Cosa aspettate a chiedermi l'amicizia su Facebook?

31 December 2017

MUSE

MUSE, Trento
MUSE, interno del livello -1 e grande vuoto.
(Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported)
Siamo stati al MUSE di Trento, un vero spettacolo.
 
Cosa ti è piaciuto di più? — mi hanno chiesto.
È difficile dirlo, non credo ci sia qualcosa che da sola metta in ombra il resto: è un effetto d'insieme, fatto di maestosità e di estrema cura del dettaglio.
La ricostruzione degli animali è stupefacente, ancor di più per il fatto di potersi avvicinare ad osservare fino a sbatterci il naso — la donna e l'uomo primitivo, ma soprattutto il ragazzino sono mozzafiato, tanto sono reali.
La loro disposizione sospesa lungo tutti e 5 i piani è di grandissimo effetto, così come di grandissimo effetto è la sezione sull'evoluzione del piano inferiore, a partire certamente dagli imponenti scheletri, ma senza dimenticare le riproduzioni di organismi primitivi — mi emoziona sempre pensare alla fauna di Ediacara e alla sua iconica hallucigenia.
Anche la sezione "interattiva", con i mille giochi da sperimentare in prima persona per la gioia di grandi e bambini, è per la prima volta nella mia esperienza in Italia all'altezza dei grandi musei europei. Noi siamo stati dentro 5 ore (ok, sì, di cui due di laboratorio) solo perché abbiamo sottovalutato quale sarebbe stata l'esperienza e ci siamo ritrovati sorpresi dall'orario di chiusura a dover concludere in fretta il nostro percorso, altrimenti chissà quanto tempo ancora ci saremmo trattenuti!
 
PS
Dieci anni fa avrei per prima cosa scritto questo post; oggi mi è scappato giusto un tweet striminzito. C'è voluto un commento di Marco per spronarmi a spendere due parole in più. Con tutto il male che si può dire, Facebook è anche questo.

24 September 2017

L'anima /9

 
Mentre seduto nel banco fissava calmo il viso severo e astuto del rettore, la mente gli serpeggiava dentro e fuori i sottili quesiti che si proponeva. [...] Se un laico nel battezzare versa l’acqua prima di dire le parole, è battezzato il bambino? E’ valido un battesimo somministrato con acqua minerale? Com’è che, mentre la prima beatitudine promette il regno dei cieli ai poveri di spirito, la seconda beatitudine promette anche, ai miti, il possesso della terra? Perché il sacramento dell’eucaristia fu istituito sotto le due specie del pane e del vino, se Gesù Cristo è presente, carne e sangue, anima e divinità, nel solo pane e nel solo vino? Una piccolissima particola del pane consacrato contiene tutto il corpo e il sangue di Gesù Cristo o ne contiene soltanto una parte? Se il vino si muta in aceto e l’ostia si corrompe dopo la consacrazione, Gesù Cristo è ancora presente sotto le loro specie come Dio e come uomo?
 
James Joyce, Ritratto dell’artista da giovane